Interviste ed Editoriali - 16/09/2013

Gli industriali in campo: sì alla candidatura di Roma ma serve leadership seria

Olimpiadi 2024, Stirpe: noi pronti ad impegnarci Intervista al Presidente Stirpe dal Corriere della Sera Roma, di Paolo Foschi

«Siamo pronti anche questa volta a tare la nostra parte, ma serve una leadership autorevole e credibile, altrimenti è solo uno spreco di risorse e tempo»: Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria, commenta così l'ipotesi della candidatura di Roma ai Giochi del 2024 . Gli industriali romani, all'epoca guidati da Aurelio Regina, erano stati fra i più attivi sostenitori della rincorsa della Capitale alle Olimpiadi del 2020 e si erano fatti promotori di una Fondazione per dare maggiore solidità al progetto. Roma fu però costretta a fare un passo indietro per la decisione, imprevista, del premier Mario Monti di non impegnare il governo a sostegno della candidatura per ragioni di «compatibilità con i conti dello Stato». E ora? «Noi restiamo sempre dello stesso avviso: le Olimpiadi possono rappresentare un'occasione per Roma, per il Lazio e per l'intero Paese, possono essere un volano per lo sviluppo e la crescita. Adesso, con la crisi che si è prolungata, è più difficile trovare le risorse, ma i Giochi proprio per il peggioramento della situazione possono essere ancora più importanti per l'economia. E' chiaro che servono progetti seri e una leadership in grado di portare avanti la candidatura in maniera autorevole e seria» spiega Stirpe, precisando che però, per adesso, sulla questione Giochi non ha ancora avuto contatti ne con il Campidoglio, ne con il Coni, ma «fra noi industriali, qui in associazione ma anche fuori, invece ne abbiamo parlato, c'è molto interesse e voglia di fare». Secondo Stirpe, la candidatura di Roma avrebbe alcuni punti di forza, perché «dopo i Giochi in Brasile e in Giappone, è probabile che nel 2024 si torni in Europa. Nella Capitale fra l'altro la maggior parte degli impianti già esiste, anche se ovviamente andrebbe adeguata a un evento del genere». I problemi, per il leader degli industriali, sono due e strettamente connessi l'uno all'altro: e cioè la copertura degli investimenti da realizzare e il deficit infrastrutturale. «Vanno completate le grandi opere di cui una città moderna ha bisogno, dal raddoppio dell'Aeroporto di Fiumicino alla costruzione della Roma-Latina e alla metro C» aggiunge. Ma come evitare che si ripeta quanto accaduto per la precedente candidatura? «Serve un progetto condiviso e partecipato, che riunisca le migliori energie. Deve la candidatura di Roma ma anche di tutto il resto del Paese, in grado di prevalere sulla logica delle divisioni. Se ci verificano queste condizioni, noi siamo pronti a investire tempo, risorse e competenze nel progetto della candidatura» conclude Stirpe. E lo strumento per la partecipazione degli industriali, anche m questo caso potrebbe essere l'istituzione di una Fondazione, «aperta agli enti pubblici e ai privati interessati a condividere un percorso e un progetto serio».