Il Consiglio dei ministri ha approvato tre decreti legislativi che, in attuazione delle deleghe previste dalla legge sulla “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo”, (legge 14 novembre 2916, n.220) riformano in modo organico il settore della produzione audiovisiva, introducendo nuove norme che, in sintesi, prevedono:
- TUTELA DEI MINORI
E' abolita la possibilità di vera e propria censura dell'opera e viene definito un nuovo sistema di classificazione articolato in 4 categorie: opere per tutti; opere non adatte ai minori di 6 anni; di 14 anni e ai minori di 18 anni. Si introduce il principio di responsabilizzazione degli operatori cinematografici, chiamati ad individuare la corretta classificazione dell'opera in base alla fascia d'età del pubblico e a sottoporla alla Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche. È previsto anche un apposito regolamento Agcom per classificare le opere audiovisive destinate al web e ai videogiochi.
- PROMOZIONE DELLE OPERE ITALIANE ED EUROPEE
Il testo prevede una gradualità, scandita in quattro anni, per l'entrata a regime delle nuove quote minime per la promozione di opere europee e italiane, rendendo più efficace il regime sanzionatorio.Sarà l'Agcom a verificare il rispetto degli obblighi e a commisurare le sanzioni, che si inaspriscono, con aumento fino a 5 milioni di euro. Vengono introdotti obblighi più rigorosi di programmazione anche per i fornitori di servizi audiovisivi a richiesta, i cosiddetti Over the Top (OTT). I nuovi obblighi annuali prevedono una quota minima per le opere europee, pari al 53% per tutti gli operatori per il 2019, elevata al 56% per il 2020 e al 60% a partire dal 2021. Con riferimento alla fascia oraria 18-23 (il cosiddetto prime – time), il decreto prevede l'obbligo (pari al 12 % per la RAI e del 6% per le altre TV ) di riservare la programmazione a film, fiction, documentari e cartoni italiani e ad opere ad alto contenuto culturale o scientifico. Per quanto riguarda gli obblighi di investimento in opere europee, la quota per gli operatori privati è pari ad almeno il 10% degli introiti netti annui, elevata al 12,5% dal 2019 e al 15% dal 2020. Per la concessionaria del servizio pubblico, la quota è pari ad almeno il 15% dei ricavi complessivi annui e salirà al 18,5% dal gennaio 2019 e al 20% dal 2020.
- DISPOSIZIONI IN MATERIA DI LAVORO
Le nuove norme consentono: un maggior impiego a contratti a tempo indeterminato nel settore; riconoscono le specificità del settore cinema e audiovisivo ai fini dell'apprendistato professionalizzante; prevedono l'emanazione, entro 170 giorni dall'entrata in vigore, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provincie autonome, di un regolamento che stabilisca criteri validi su tutto il territorio nazionale per definire una classificazione uniforme per le professioni artistiche e tecniche del settore cinematografico e audiovisivo.