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News - 14/07/2017

I “sette vizi” del sistema fiscale

Confindustria declina quelli che sono i “sette vizi” che flagellano il sistema fiscale - tributario italiano

La Confindustria fa il verso ad Aristotele che fu uno dei primi a fornire una descrizione dei “sette vizi”, ma quelli erano i vizi capitali: un elenco di inclinazioni profonde che Aristotele definì gli "abiti del male". I sette vizi elencati dal Direttore delle politiche fiscali di Confindustria, Francesca Mariotti, nell’articolo pubblicato dal Sole 24 Ore, a firma della Giornalista Federica Micardi nell’edizione del 28 giugno scorso, trovano maggiormente la loro connotazione nell’origine latina del termine: vĭtĭum, mancanza.

Forse quello che le menti di Viale dell’Astronomia voglio dirci è che, al pari dei vizi capitali, che non promuovono la crescita interiore, nobile e spirituale, ma al contrario la distruggono, i “sette vizi” che flagellano il sistema fiscale rischiano di danneggiare irrimediabilmente il tessuto imprenditoriale che è alla base dell’economia del nostro paese.

I vizi che affliggono il nostro sistema, per l’associazione degli industriali sono:

- la superficialità, data la scarsa attenzione all’impatto delle norme introdotte sia a priori che a posteriori;

- la venalità, perché l’obiettivo è la ricerca spasmodica di gettito;

- l’ossessione per la patologia, dove per colpire gli evasori si moltiplicano gli oneri per la generalità dei contribuenti;

- l’instabilità normativa, un esempio per tutti la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva che da 1993 a oggi è cambiata sette volte;

- la debolezza dei provvedimenti adottati, accompagnata dalla diffidenza del legislatore verso le iniziative di pura semplificazione «scevre da particolarismi ed esenti da effetti finanziari»;

- la frammentazione territoriale, dove ogni Regione, provincia, Comune ha proprie regole;

- lo spregio sistematico dello Statuto del contribuente.

In particolare l’accento viene posto dalla Confindustria su due temi: la modifica degli adempimenti IVA e in tema di Split Payment, alla luce della conversione in Legge del Dl 50/2017 (Legge 96/2017). Il sistema della scissione dei pagamenti viene definito nell’articolo come un intervento che toglie liquidità alle aziende a fronte di rimborsi dilatati in tempi non prevedibili.

Il consiglio che fornisce il Direttore Francesca Mariotti è molto più semplice delle manovre adottate sino ad oggi. Sostiene infatti che basterebbe rispettare in modo rigoroso le disposizioni dello Statuto dei diritti del contribuente in cui sono già presenti tutti “gli antidoti per rendere il sistema fiscale efficace, efficiente, e in linea con i principi della civiltà giuridica e del buon senso” e che, per contrastare e disincentivare l’evasione fiscale e il lavoro nero, definiti fenomeni di concorrenza sleale da estirpare contro i quali da sempre anche la Confindustria si batte, lo strumento adatto, è la fatturazione elettronica, il cui utilizzo presso le imprese andrebbe incentivato con misure reali ed efficaci.

 

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