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Documento - 30/01/2022

Primo Piano PNRR Settimanale di Unindustria - n. 19

Caro Associato, leggi il nuovo numero del Settimanale di Unindustria e Orep a te dedicato con tutte le novità della settimana 24-28 gennaio

Caro Associato,

è on line il 19° numero di “Primo Piano PNRR Settimanale di Unindustria" in collaborazione con Orep”, lo strumento di informazione settimanale sul PNRR a te dedicato, una overview su tutte le novità dell’ultima settimana per essere sempre aggiornati con news, bandi, previsioni, scenari sull’attuazione del PNRR.

 

 

 

 Il testo è stampabile anche in allegato (n. 2 all.ti: Settimanale e Focus)

 

Settimanale 24-28 gennaio 2022

 

I flash della settimana

  • La linea A del Piano Nazionale Borghi prevede la selezione per ciascuna Regione e Provincia autonoma di un borgo in stato di abbandono – comprovato dalla presenza di un massimo di 300 unità abitative – al fine di eseguire un progetto di rigenerazione sociale e culturale dalla dotazione di 20 milioni/EUR. La selezione di ciascuno dei 21 borghi spetta alle regioni e alle province autonome, che stanno procedendo alla pubblicazione di apposite manifestazioni di interesse. Di seguito si riportano quelle già pubblicate. Il Lazio, dopo avere preselezionato 15 comuni eleggibili per il finanziamento, ha aperto la manifestazione di interesse utile alla presentazione di proposte di progetto. La deadline per la presentazione delle proposte era il 17 gennaio 2022.
  • Il PNRR destina 630 milioni/EUR per investimenti infrastrutturali (decreto interministeriale 3.12.2021) volti ad assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti delle aree ZES con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T), al fine di rendere efficace l’attuazione delle ZES. A queste risorse, si aggiungono ulteriori 1,2 miliardi di euro che il PNRR riserva a interventi sui principali porti del Mezzogiorno. Le principali necessità sulle quali si interverrà sono le seguenti:
  • collegamento di “ultimo miglio”: realizzare efficaci collegamenti tra le aree portuali e industriali e la rete infrastrutturale ferroviaria e stradale facente parte delle reti di trasporto principali, così da consentire ai distretti produttivi di ridurre tempi e costi nella logistica;
  • digitalizzazione e potenziamento della logistica, urbanizzazioni green e lavori di efficientamento energetico e ambientale nelle aree retroportuali e nelle aree industriali appartenenti alle ZES;
  • potenziamento della resilienza e della sicurezza dell’infrastruttura connessa all’accesso ai porti.

Per il dettaglio degli interventi si rimanda al sito del Ministero per il Sud e la Coesione territoriale.

  • Il 24 gennaio è stata pubblicata la circolare n. 6  della Ragioneria dello Stato che dettaglia le modalità per le amministrazioni soggetti attuatori di interventi PNRR di avvalersi del supporto tecnico-operativo assicurato da società a prevalente partecipazione pubblica, ai sensi dell’articolo 9 del DL 77/2021 convertito in legge 108/2021. La copertura finanziaria dei costi per le suddette attività di assistenza tecnica – che non costituisce un costo ammissibile nell’ambito del PNRR – sarà a carico del MEF, a valere sulle risorse del Programma Operativo Complementare (POC) a titolarità RGS, sulla base dei rendiconti presentati dalle singole società e validati dall’amministrazione beneficiaria, secondo le procedure operative che saranno definite nei Piani delle Attività.  Al fine di garantire il rapido l’avvio operativo delle attività di supporto, si chiede alle Amministrazioni soggetti attuatori degli interventi PNRR di voler comunicare i propri fabbisogni di assistenza tecnica, inviando apposita richiesta al Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Servizio Centrale per il PNRR – Ufficio II, corredata dal modello allegato (Format richiesta di attivazione assistenza tecnica) appositamente compilato. L’invio può essere anticipato tramite e-mail da inviare ai seguenti indirizzi: segreteriapnrr@mef.gov.it attuazionepnrr@mef.gov.it.
  • Sono stati registrati e pubblicati sul sito del MIMS i decreti ministeriali relativi alla mobilità sostenibile, che prevedono anche un ruolo da soggetto proponente per gli enti locali (per la maggior parte si tratta di grandi città/città metropolitane:
  • Il 18 gennaio 2022 l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha predisposto, in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale, gli atti che definiscono le modalità per la classificazione dei dati e dei servizi pubblici e i requisiti per le tipologie di qualificazione dei servizi cloud della PA. Entra così nel vivo il percorso di adozione del cloud da parte delle amministrazioni italiane.

Il modello di classificazione di dati e servizi della PA per il cloud è un modello semplificato e uniforme, pensato per facilitare il settore pubblico nella procedura di classificazione. Le amministrazioni potranno compilare un questionario on-line e, una volta completato, inviarlo all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale per la validazione della corretta applicazione della metodologia. Ai fini della classificazione, le PA potranno usufruire di un apposito modello semplificato tramite una piattaforma digitale messa a disposizione dal Dipartimento che permetterà inoltre il suo invio all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale per la validazione della corretta applicazione della metodologia.

Predisposto anche l’aggiornamento dei requisiti aggiuntivi di qualità, sicurezza, performance e scalabilità, che i servizi cloud devono soddisfare secondo le quattro tipologie di qualificazione contenute nella Strategia Cloud Italia. Gli atti fanno seguito alle disposizioni del Regolamento per i servizi cloud, pubblicato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) a dicembre 2021, che definisce i requisiti minimi per le infrastrutture digitali, le caratteristiche e le modalità di qualificazione e migrazione dei servizi cloud.

Il percorso delineato ha l’obiettivo di regolamentare, semplificare e uniformare, dal punto di vista tecnico e amministrativo, l’acquisizione di servizi cloud da parte delle amministrazioni. Le attività per la qualificazione dei servizi cloud delle pubbliche amministrazioni, svolte attualmente da AgID, restano attive fino al passaggio ufficiale di competenze e funzioni all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

  • Il MUR ha pubblicato il bando PRIN 2022 (Decreto Direttoriale n. 74 del 25-01-2022) che stanzia circa 749 milioni/EUR, in parte con investimenti del PNRR, per finanziare i Progetti di rilevante interesse nazionale (PRIN) per il 2022. Dei 749 milioni, circa 223 milioni – il 30% del totale – sono destinati a progetti presentati da professori o ricercatori con meno di 40 anni. In particolare, il nuovo bando PRIN finanzia progetti biennali che per complessità e natura possono richiedere la collaborazione di più professori e ricercatori. I progetti – con un finanziamento massimo di 250 mila/EUR ciascuno e la possibilità di avere nel ruolo di coordinatore scientifico anche ricercatori con contratto a tempo determinato sia di tipo A sia di tipo B – possono affrontare tematiche relative a qualsiasi campo di ricerca nell’ambito dei tre macrosettori determinati dall’European Research Council (ERC): scienze della vita, scienze fisiche, chimiche e ingegneristiche, scienze sociali e umanistiche.

La valutazione delle proposte sarà affidata ai Comitati di Valutazione – uno ciascuno per gli specifici settori di ricerca – che verranno nominati dal ministero e che saranno composti, ciascuno, da un minimo di cinque a un massimo di quindici esperti scientifici scelti dal Comitato nazionale per la valutazione della ricerca (CNVR). Ogni Comitato, per la valutazione scientifica del progetto, si avvarrà del supporto di tre revisori esterni che opereranno in completa indipendenza, seguendo i criteri indicati nel bando. Le proposte progettuali potranno essere presentate, in inglese, esclusivamente attraverso il sito https://prin.miur.it/ a partire dalle 15 del 1° febbraio ed entro lo stesso orario del 31 marzo 2022.

  • Il Sole 24 Ore di oggi informa che sono in arrivo diversi decreti MISE per il supporto alle start-up e venture capital. Tra questi ci sono anche le due misure previste per le start-up dal PNRR. Si tratta di un primo decreto da 300 milioni/EUR dell’investimento 3.1 “Finanziamento a start-up” della Missione 4, Componente 2. Le risorse saranno impiegate per un Fondo “Digital transition fund”, che sarà istituito e gestito da Cdp Venture per operazioni volte a favorire in particolare le filiere intelligenza artificiale, cloud, assistenza sanitaria, Industria 4.0, cybersicurezza, fintech e blockchain. Il fondo prevederà tre linee di intervento: investimenti diretti e indiretti applicando le metodologie tipiche del venture capital, target non solo focalizzato alla creazione di startup ma anche a supporto di scale-up, corporate venture per il lancio di start up in partnership con Pmi.

Il secondo è il decreto che istituisce il “Green transition fund”, di 250 milioni/EUR e riguarda invece un investimento previsto dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 5.2 “Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica”. Anche questo fondo sarà gestito da Cdp Venture. Dovrà concentrarsi su operazioni nei settori energie rinnovabili, economia circolare, mobilità, efficienza energetica, gestione dei rifiuti e stoccaggio dell’energia. Saranno ammissibili le operazioni con investimento compreso tra 1 milione e 15 milioni, per investimenti diretti, e tra 5 milioni e 20 milioni per quelli indiretti. Il periodo di investimento non deve superare 5 anni, seguiti da ulteriori 5 di gestione del portafoglio.

Per entrambi i fondi, “Digital transition fund” e “Green transition fund”, dovrà essere assicurata la quota minima di 40% per operazioni al Sud e il rispetto della clausola europea Dnsh (do no significant harm).

 

SI RICORDA CHE IL 14 FEBBRAIO SCADRANNO I BANDI MITE PER I PROGETTI DI ECONOMIA CIRCOLARE. TUTTE LE INFO QUI

 

Scarica qui il Focus

Protocollo qualificazione stazioni appaltanti e centrali di committenza

 

 

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