Raccontare un’impresa con lo sguardo del cinema. È l’arte nobile che atterra sul mondo del business e ne rimodella l’immagine così come il linguaggio.
«Il Premio Film Impresa punta a questo – spiega Giampaolo Letta, presidente del Premio, amministratore delegato di Medusa Film e presidente del Gruppo Tecnico “Turismo, Cultura e Grandi Eventi” di Unindustria – celebrare le eccellenze del cinema prestate alla comunicazione d’impresa attraverso una serie di riconoscimenti e di momenti esclusi e inediti riservati ai grandi di questo settore».
Come saranno celebrate queste imprese?
«Innanzitutto con una giuria d’eccezione guidata da un premio Oscar come Gabriele Salvatores e poi con una serie di premi speciali come quello assegnato a Ferzan Özpetek, o ancora il Premio Ermanno Olmi assegnato a Francesca Archibugi, e due altri premi: uno speciale a Caterina Caselli che ha saputo mettere insieme la ricerca del talento artistico con l’imprenditorialità e quello alla Creatività all’imprenditore Renzo Rosso fondatore di Diesel e presidente del Gruppo OTB.
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Il premio sarà anche un momento per fare il punto sul settore dell’audiovisivo. Quanto è importante questa industria per la regione e in particolare per Roma?
«In termini generali moltissimo. Nel Lazio, e in particolare a Roma, si concentra il 50% delle case di produzione italiane così come il 50% degli occupati, impegnati nei settori della produzione e della post-produzione. È quindi un peso rilevante rispetto all’industria nazionale, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi quattro anni; quindi, diciamo dalla crisi del Covid in poi».
Cinecittà sta beneficiando dei fondi del PNRR attraverso una serie di progetti in corso. Questo può rappresentare un volano per alimentare la crescita dell’audiovisivo romano?
«Gli investimenti fatti e quelli che ancora devono essere messi a terra stanno trasformando profondamente Cinecittà permettendole di tornare ad essere attrattiva non solo per le produzioni italiane, ma anche per quelle estere. Oggi gli Studios sulla Tuscolana sono un cantiere aperto con cose meravigliose e interventi che vanno avanti quotidianamente. Sono stati ad esempio rinnovati tutti i teatri esistenti, oltre ad essere stata implementata l’offerta tecnologica. Abbiamo un’eccellenza che può competere con i teatri di posa in tutto il mondo e questo assicura ricadute importanti per le imprese del territorio, non solo quelle dell’audiovisivo, ma anche quelle che offrono servizi legati all’accoglienza e al turismo».
A proposito di turismo Roma è di nuovo affollata di turisti, ma soprattutto fondi stranieri e grandi investitori hanno deciso di puntare sul lusso e sull’apertura di grandi catene alberghiere. Quanto conta l’immagine di Roma offerta dal cinema e dalle serie in questo processo di rilancio della città?
«L’interesse per Roma nasce anche da come la città in questi anni è stata raccontata dal cinema e dalle serie che rappresentano un veicolo di promozione e di attrazione turistica molto importante. A questo si aggiungono una serie di circostanze e appuntamenti, come il Giubileo 2025, ma anche la mancata candidatura a ospitare l’Expo 2030 che in ogni caso ha rappresentato l’occasione per stimolare una progettualità, affrontare certe tematiche, e diffondere un’ambizione condivisa affinché Roma sia realmente competitiva con le grandi capitali del mondo a livello di accoglienza, servizi, eventi, attrazioni».
L'intervista, a cura di Daniele Autieri per La Repubblica, è disponibile in allegato.