Manca ormai un mese all’entrata in vigore del regolamento Gdpr (General data protection regulation) che vedrà modificate in maniera significativa le regole a tutela dei dati sensibili.
Il regolamento europeo introdurrà un quadro giuridico uniforme e applicabile direttamente negli ordinamenti degli stati membri a tutela del diritto alla protezione dei dati personali.
Anche Atenei ed enti di ricerca dovranno adeguarsi alle modifiche più significative del Gpdr che coinvolgeranno i profili organizzativi quanto funzionali nell’ottica dell’accountability.
Le successive novità comporteranno la nomina obbligatoria del Responsabile della protezione dati (DPO), la tenuta del registro delle attività di trattamento, la notificazione dei data breach e l’implementazione di politiche di privacy by design e by default.
Tale approccio sarà fondamentale per i soggetti pubblici, comprese le Università, per minimizzare i rischi connessi al trattamento dei dati sensibili, visto il severo sistema sanzionatorio previsto dal nuovo Gpdr.
Sarà richiesto al mondo dell'istruzione (università, enti di ricerca, ma anche scuole) di pensare sempre più in un’ottica “privacy oriented” mettendo in atto le dovute strategie per rispondere in maniera proattiva alle indicazioni del Regolamento Europeo.
Il ruolo di atenei ed enti di ricerca sarà fondamentale. Le università dovranno collaborare, inoltre, alla creazione di condizioni per stimolare nei giovani la consapevolezza sul tema della condivisione dei dati personali trasmettendo valori in materia di privacy in una epoca sempre più digitale.
Il 25 maggio sarà, quindi, una data da evidenziare in rosso.
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