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News - 18/06/2018

L’integrazione formativa nel contratto di apprendistato: concluso l'appuntamento annuale con il “Futuro del Lavoro”

Salgono i contratti di apprendistato, si rileva una cospicua crescita nel corso degli anni: dai 177mila nuovi impieghi del 2015 ai 285mila del 2017.

 

Ridisegnato, nel 2013, dal decreto Carrozza e sistematizzato, due anni dopo, con il Jobs Act, l’apprendistato “duale” prova a conquistare anche le PMI. A fare da apripista in questi anni sono state due grandi aziende, Enel ed Eni, che hanno ricevuto nei loro stabilimenti circa 300 studenti-apprendisti.

La sperimentazione dell’apprendistato duale scuola-lavoro, targato Jobs act, ha permesso di sottoscrivere oltre 11milacontratti.

L’obiettivo è quello di valorizzare gli strumenti in essere – alternanza scuola-lavoro, apprendistato, percorsi Its – per dare l’opportunità ai giovani di entrare in un percorso formativo “altamente professionalizzante”, ed in linea con le richieste del mondo del lavoro. (Attualmente – secondo le più recenti indagini - oltre 350mila laureati disoccupati e oltre 60 mila figure tecniche non vengono reperiti dalle aziende).

Attraverso le differenti tipologie di apprendistato è possibile iniziare un cammino che varia in base alle scelte dello “studente-lavoratore” in cui il ragazzo viene formato e inserito in azienda in un’ottica duale.

Come convincere una PMI ad avvicinarsi, e soprattutto a utilizzare l’apprendistato “duale”?

Marco Gasparri, amministratore delegato di “Aepi Group” azienda di 270 dipendenti, operante nel campo dell’automazione e della robotica legata a Industria 4.0 ha raccontato la sua esperienza: “Tre anni fa abbiamo radunato attorno a un tavolo 10 docenti e altrettante aziende per stilare un programma formativo condiviso per gli studenti. Il contatto con i ragazzi avviene al quarto anno con l’alternanza, e poi si consolida nel quinto, firmando un contratto d’apprendistato. Ragioniamo su piani triennali. Abbiamo sottoscritto un protocollo regionale per semplificare gli adempimenti legati all’assunzione. Interloquiamo con Inps e Inail per contributi e premi. La retribuzione del giovane apprendista è commisurata alla presenza in azienda. Insomma, abbiamo recuperato il concetto di “bottega manifatturiera”. Il grado di soddisfazione? Elevato. Mi risulta che anche il Veneto stia pensando di utilizzare il nostro modello”.

Unindustria Perform promuoverà anche il prossimo anno, insieme all’Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Unindustria e con Le Cattedre di Diritto del Lavoro delle Università Roma Tre e La Sapienza, l'appuntamento con “Il futuro del lavoro” in cui si affronteranno tutti i temi di maggiore attualità.

Per informazioni visita il sito: www.unindustriaperform.it

 

Fonte: Il Sole24Ore

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