Il CSC prevede un rallentamento dell’economia italiana nel biennio 2018-2019; il tasso di crescita del PIL è previsto attestarsi quest’anno all’1,3 per cento (dall’1,5 nel 2017) e decelera ulteriormente all’1,1 nel 2019.
Pesa l’incertezza a livello internazionale; le nuove politiche protezionistiche degli Stati e le tensioni geopolitiche (in particolare conseguenti all’uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare con l’Iran) possono influenzare gli scambi globali.
L'Europa, purchè più integrata, rappresenta un’opportunità per tutti i paesi membri, compresa l’Italia, per risolvere i problemi di bassa crescita, fluttuazioni del ciclo, crisi di sfiducia e conseguente difficoltà di accesso ai mercati finanziari.