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Interviste ed Editoriali - 29/09/2021

Expo 2030, Angelo Camilli: "Ora o mai più. Non possiamo fallire. Ci giochiamo 50 anni di crescita"

Interviste del Presidente di Unindustria al Sole 24 Ore e al Messaggero: "“Roma non si può sottrarre alla sfida del futuro, adesso bisogna avere la capacità di progettare il futuro e la forza di metterlo in pratica"

“Ora o mai più, non possiamo fallire ci giochiamo 50 anni di crescita”. Lo dichiara Angelo Camilli, Presidente di Unindustria, parlando in due interviste al Sole 24 Ore e al Messaggero della candidatura di Roma ad Expo 2030, avanzata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Secondo Camilli “Roma non si può sottrarre alla sfida del futuro, tra Pnrr e trasformazione tecnologica”: adesso “bisogna avere la capacità di progettare il futuro e la forza di metterlo in pratica”. Anche perché “questo decennio, tra Recovery, Giubileo ed Expo, segnerà i prossimi 50 anni di sviluppo per Roma. Insomma, “ora o mai più”. 

 

“Chiaramente c'è soddisfazione, perché il presidente Draghi ha ritenuto che quest'idea che abbiamo lanciato il 30 settembre dello scorso anno sia importante per la Capitale. Ma la candidatura è solo il primo passo. E’ l'inizio di un percorso che potrebbe portarci a un esito positivo: dà fiducia e progettualità per la nostra città. C'è una competizione con due rivali importanti, Mosca e Busan, a cui comunque Roma non ha nulla da invidiare. Presentata la candidatura entro il 29 ottobre, poi andrà formato il comitato promotore. Quindi sei mesi per presentare tutte le progettualità, con un primo dossier da presentare entro dicembre. Entro la fine del 2023 ci sarà la decisione finale, poi sette anni per dare seguito ai progetti. Fra qualche giorno ci sono le elezioni: a breve avremo un nuovo sin   daco, con una nuova giunta e un nuovo mandato. Ci auguriamo che chiunque vinca le elezioni creda nel nostro progetto: dobbiamo mettere a fattor comune tutte le risorse disponibili”.

 

“C’è anche tutta la progettualità del Pnrr e del Giubileo 2025, che su Roma potrebbe avere una ricaduta molto importante, vista la presenza di comparti fondamentali come sostenibilità, digitalizzazione, istruzione e farmaceutica. Il nostro è un ruolo di supporto, di collaborazione. Ci atterremo alle decisioni della prossima amministrazione e potremo dare un contributo importante per la progettazione e la realizzazione degli interventi: possiamo mettere a disposizione le competenze dei nostri associati, tecniche e relazionali. Anche perché parliamo di settori dove ci sono eccellenze sul territorio, come la rigenerazione urbana, l'ambiente, l'energia sostenibile. Il vantaggio di un piano di questo genere è insito nel progetto stesso di rigenerazione urbana, che è il tema dell'Expo, aldilà dei calcoli tradizionali che vanno fatti sul Pii: consideri che molti centri di ricerca danno il Lazio in crescita del 2,5 per cento in più del resto d'Italia nel prossimo triennio. Poi va considerata la ricaduta sull'immagine della città. Nel manifesto che abbiamo consegnato ai candidati sindaci, per esempio, abbiamo lanciato l'idea di un concorso internazionale per dieci progetti di trasformazione urbana e green design”.

 

“L'importante sarà scegliere bene la squadra e i manager che verranno messi in campo per la trasformazione della città. Così si restituisce fiducia anche a cittadini e imprese, incentivando gli investimenti privati: nelle nostre indagini interne vediamo voglia di recuperare e di crescere. L'obiettivo deve essere ridiventare una città attrattiva e competitiva per attrarre investimenti nazionali e interazionali, come già sta avvenendo in certi settori, per esempio l'alberghiero. Non si può fallire. Le imprese egli imprenditori ne sono certamente consapevoli: ma sono fiducioso che lo siano anche i nuovi amministratori che verranno. Ci sono opportunità che non possiamo non cogliere. Dipenderà come sempre dalla qualità delle persone e dalla loro collaborazione: le competenze si sfruttano se si lavora tutti nella stessa direzione. Ripeto, questa è una partita per la città, ma soprattutto per l'Italia: si vince o si perde tutti insieme”.

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