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Documento - 27/04/2022

La crisi dei semiconduttori: cosa succede?

Brief di Cassa Depositi e Prestiti sulla crisi che sta colpendo i semiconduttori

La domanda globale di semiconduttori è in forte crescita (+26% nel 2021), ma non è accompagnata da un incremento tempestivo dell’offerta, con conseguenze su tempi di consegna e aumenti nei prezzi.

Il mismatch tra domanda e offerta nel mercato dei semiconduttori e di chip interviene su una catena di produzione lunga, che coinvolge più Paesi e dipende da fattori strutturali e congiunturali.

I principali fattori strutturali sono riconducibili a:

  1. l’accelerazione dell’adozione della tecnologia 5G, che ha determinato un incremento significativo della domanda nell’ambito delle telecomunicazioni, della connettività dell’automobile e delle applicazioni industriali
  2. il maggiore contenuto di semiconduttori nel processo di elettrificazione delle auto e nelle infrastrutture necessarie allo sviluppo della mobilità elettrica
  3. la crescente importanza dei chips nell’internet delle cose, con forte domanda nelle applicazioni dell’industria smart e delle case

fattori congiunturali, invece, sono:

  1. il notevole aumento della domanda di tecnologia di consumo legato alle misure restrittive della mobilità adottate in risposta alla pandemia
  2. l’errore di valutazione dell’industria tech di fronte all’incremento di domanda, inizialmente giudicato più limitato nel tempo e gestito prevalentemente con ricorso alle scorte

Agli elementi congiunturali si è recentemente aggiunto il conflitto russo-ucraino, che potrebbe acutizzare le criticità nelle catene di approvvigionamento. Da un lato, infatti, i chip sono parte dell’insieme di beni oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti; dall’altro, Russia e Ucraina sono fornitori di gas chimici come il neon, fondamentali per i processi produttivi nella filiera dei semiconduttori.

 

Allo scopo di ridurre la dipendenza italiana dai produttori di semiconduttori esteriil Governo italiano interverrà tramite il PNRR - le cui misure a potenziale beneficio del settore valgono fino a 1,1 miliardi di euro - e attraverso un fondo istituito presso il MISE, con una dotazione di 150 milioni per il 2022 e 500 milioni all’anno dal 2023 al 2030.
Vista la strategicità del settore e la connessione con altri comparti produttivi, la maggiore autonomia da forniture esterne e l'espansione della capacità produttiva costituiranno un fattore abilitante per la crescita di lungo periodo del Paese.

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