La svolta nello scenario globale, prefigurata sei mesi fa, è stata confermata dai dati.
L’Italia segue a ruota. La nuova previsione del CSC per il PIL italiano è +1,3% nel 2017 (da +0,8% precedente) e +1,1% nel 2018 (da +1,0%). Il differenziale di crescita con il resto dei paesi dell’euro si dimezza: da 1,4 punti percentuali nel 2015 a 0,7 nel 2017-18. L’accelerazione dell’economia italiana si deve a export e investimenti.
Nella parte speciale dedicata all’Europa il CSC ha, anzitutto, messo a fuoco la dimensione dell’UE, rispetto alle altre potenze mondiali (USA, Cina, India, Russia). Dal confronto emergono la grandezza dell’economia, che ha nel mercato unico il pilastro portante, ma anche lo stallo della riduzione del gap con gli Stati Uniti e la divergenza tra paesi. In secondo luogo, è evidenziata l’accresciuta disaffezione verso il progetto europeo e le sue cause.