Portare avanti l'attuazione del Pnrr e i suoi progetti nel Lazio. Continuare l'impegno per portare a Roma l'Expo del 2030. Riprendere il percorso per trasferire poteri e risorse a Roma Capitale. Le imprese del Lazio chiedono che dopo le elezioni il nuovo governo si insedi il prima possibile, per affrontare tutte quelle partite lasciate in sospeso e da cui dipende lo sviluppo futuro di Roma e del Lazio. Anche perché il caro energia inizia a colpire, e le aziende in difficoltà iniziano a pervadere i settori del commercio, dell'artigianato, della ristorazione, fino alla metalmeccanica, l'elettronica e l'agroalimentare. «Non possiamo permetterci tempi morti, a causa del caro energia», spiega Angelo Camilli, Presidente di Unindustria.
«Il senso di responsabilità - aggiunge - richiede che il nuovo governo si insedi in tempi rapidi». Anche perché per Roma e il Lazio sono di vitali importanza le tematiche lasciate in sospeso dopo la crisi del governo Draghi. «Per il nostro territorio - sottolinea il presidente di Unindustria - è fondamentale riprendere la riforma di Roma capitale. Ci auguriamo che nella prossima legislatura questo filo venga ripreso con convinzione da tutte le forze politiche. Roma - aggiunge - per il peso che ha all’ interno dell'Italia ha necessità di una legislazione speciale. Come imprese siamo disposti a dare un contributo per stabilire quali poteri, funzioni e competenze è più opportuno devolvere alla capitale. L’importante é che il percorso sia chiaro e puntuale, per evitare che nella fase di attuazione ci siano delle zone grigie, con sovrapposizioni di competenze che rischierebbero di creare solo confusione».
Ma Camilli puntualizza: «Non siamo innamorati delle formule. Si possono devolvere poteri non solo con leggi costituzionali, ma anche con leggi ordinarie o con una riforma dello statuto del Comune. L'importante è capire quali funzioni vengono trasferite».
C'è poi il tema delle risorse che stanno arrivando nel Lazio e a Roma , dal Pnrr e non solo: nel complesso parliamo di 16,6 miliardi, di cui 7,4 sono Pnrr -Piano nazionale complementare, 4,4 della nuova programmazione Ue (raddoppiati rispetto alla programmazione del ciclo precedente), 2,5 del Fondo sviluppo e coesione. «Per Roma si sta aprendo un decennio importante - sottolinea Camilli - ma bisogna spendere queste risorse in maniera corretta. Siamo preoccupati per i possibili rallentamenti». All'interno di questo decennio che potrebbe cambiare il volto di Roma ci sono i grandi eventi: si parte con la RyderCup 2023, la più prestigiosa competizione internazionale di golf, poi ci sarà il Giubileo 2025; e il bimillenario della crocifissione di Gesù nel 2033.
Nel mezzo potrebbe esserci l'Expo 2030, per cui Roma ha lanciato la sua candidatura: «L'Expo di Roma non é un fatto locale, ma un evento che avrà ricadute positive per tutto il Paese. Per questo contiamo che il nuovo governo prosegua nel supportare la candidatura di Roma», conclude Camilli.