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Documento - 14/10/2022

Roma Location Hub

Relazione realizzata con il contributo della CCIAA di Roma

Da diversi anni le industrie culturali e creative sono in forte espansione nell’economia globale e sono considerate un generatore di ricchezza e occupazione sempre più importante.

 

Si tratta di industrie che poggiano prevalentemente su valori culturali, sulla creatività, sulle competenze, sul talento e che includono tra gli altri, l’importante settore dell’audiovisivo, comprendente film, televisione e prodotti multimediali, il patrimonio culturale, il design, la moda e l’industria di alta gamma basata sulla creatività. Il core del settore continua ad essere rappresentato da due tipologie di produzioni: le opere cinematografiche, che nascono con l’obiettivo primario della proiezione nei cinema, e le opere non cinematografiche, prodotte principalmente per la trasmissione televisiva.

 

Nel Lazio, secondo alcuni recenti dati, il settore cine-audiovisivo conta circa 3.400 imprese, occupa oltre 27.000 addetti e produce oltre il 50% del valore aggiunto nazionale generato dal settore. Nel Lazio l’intero settore cinematografico e audiovisivo detiene una consolidata leadership a livello nazionale e la distribuzione territoriale di queste imprese è per la maggior parte occupata da Roma e dalla sua provincia in cui opera oltre il 93% del core audiovisivo laziale e dove sono presenti strutture medie e di grandi dimensioni, ma anche molte strutture piccole.

 

Questi dati mostrano il peso del comparto ed evidenziano la necessità di sostenerlo, soprattutto dopo questi ultimi due anni così problematici.

 

L’esplosione dell’emergenza Covid generata nel biennio recente ha travolto tutti i settori produttivi del cinema e dell’audiovisivo, messi in forte crisi dal blocco dei consumi e della produzione. L’emergenza sanitaria ha comportato danni diretti e indiretti e la pandemia ha ridisegnato le prospettive.

 

Anche le attività delle imprese hanno subito un rallentamento significativo e la pandemia da Covid-19 si è trasformata velocemente da un’emergenza sanitaria ad una crisi economica che tuttora sta permeando fortemente i mercati. Le cicatrici rimaste nelle aziende non riguardano soltanto i dati finanziari e di bilancio ma influiscono, in maniera importante, anche sulle dinamiche interne ed esterne. Si stanno rendendo necessarie molte situazioni di ristrutturazione e riorganizzazione che comportano una modifica delle dinamiche sia a livello di singoli che di comunità e si traducono senza dubbio anche in cambiamenti di approccio da parte delle aziende che, come tutte le organizzazioni, risentono dei cambiamenti di visione e comportamento delle singole persone che le compongono ai loro diversi livelli.

 

Quali sono dunque i cambiamenti ai quali stiamo assistendo nelle organizzazioni e nei loro rapporti con l’esterno? Le aziende, nel valutare i danni riportati, definiscono una strategia di ripartenza. Sembra già ora che alcune realtà aziendali stiano reagendo meglio di altre in termini di organizzazione e strategie di ripresa. Tuttavia anche la cultura aziendale sembra giocare un ruolo chiave.

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