I prezzi del gas naturale, seppur ancora superiori ai valori di gennaio 2020 (+1.112%), sono in netto calo a causa del rallentamento della domanda, con effetti ribassisti sugli altri beni energetici per i quali si registrano prezzi uguali o inferiori a quelli antecedenti il conflitto in Ucraina.
Ad ottobre 2022, la crescita dei prezzi avvenuta durante i mesi estivi è un fenomeno ormai circoscritto solo ad alcuni beni; spiccano, oltre al gas naturale (+68% rispetto a febbraio 2022), le commodity della chimica inorganica (+47%) e quelle del settore alimentare (+23%). Nonostante ciò, tutte le materie prime risentono ancora degli effetti della crisi delle materie prime avvenuta nel 2021.
In questo scenario altamente volatile, le previsioni per il futuro non sono favorevoli: il recente deprezzamento del rame, classico indicatore del ciclo economico globale, potrebbe infatti anticipare un rallentamento dell’economia globale.
In allegato il rapporto elaborato dal Centro Studi Unindustria.