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Interviste ed Editoriali - 17/04/2023

Area Sud di Roma, pronti progetti per 200 milioni puntando a ricerca e sviluppo

Su Repubblica l'intervista al Presidente di Unindustria Angelo Camilli

 

«II nostro progetto per l'"Area Sud" segue altre due operazioni analoghe che sono state entrambe coronate da significativi successi: per il porto di Civitavecchia e per la zona di Frosinone-Cassino a forte vocazione automobilistica».

 

Angelo Camilli, classe 1961, fondatore dell'azienda di formazione professionale Consilia, è dal settembre 2020 presidente di Unindustria.

«Per ogni area specifica abbiamo coordinato intanto la scelta della formula consortile, e poi ci siamo attivati presso le autorità governative e regionali per il riconoscimento delle agevolazioni sui finanziamenti necessari alla valorizzazione».

 

Le prime due esperienze possono dirsi concluse?

«Abbiamo conseguito importanti risultati che consideriamo un punto di partenza. Per il porto di Civitavecchia, la cosiddetta iniziativa "mare aperto", il nostro impegno ha contribuito, con il meccanismo della "zona logistica semplificata", a farne uno degli scali più prestigiosi d'Europa sia per il traffico crocieristico che per quello merci. L'operazione non è ancora completata perché il porto ha la fortuna di avere tutto un "retroterra" molto ampio dove possono trovare posto altre imprese, stabilimenti e strutture logistiche in grado di valorizzarne ancora di più il potenziale.

 

La seconda operazione, stavolta con una più tradizionale formula consortile, ha permesso di sbloccare oltre cento milioni di investimenti per migliorare la produttività e l'efficienza delle tante aziende della zona, di cui lo stabilimento Stellantis di Cassino è solo una punta di diamante».
 

Ora è il momento dell' "Area Sud"?

«Vede, a questo serve un'Associazione come la nostra: intanto a delimitare una zona d'interesse, quindi a coordinare gli sforzi di una quantità di aziende, a razionalizzare gli investimenti, a farsi parti attiva presso le autorità centrali e locali perché venga riconosciuta l'importanza dell'area, infine ad aiutare le aziende a ottenere i fondi, i contributi, le agevolazioni previste dalla legge. Il tutto in assoluta trasparenza nel solo interesse della collettività. Proprio per trovare quest'unità di intenti abbiamo promosso anni fa la fusione delle varie associazioni provinciali in Unindustria che copre tutto il Lazio. Ora vorremmo realizzare per l'area di Aprilia-Pomezia la stessa operazione che abbiamo condotto per le altre. Il nostro interlocutore privilegiato è il Ministero delle Attività produttive, ora ridenominato del Made in Italy, ma altrettanto fondamentale è l'interlocuzione con la regione e gli enti locali. Gli investimenti coinvolti stavolta sono quasi 200 milioni, dei quali più del 15% in ricerca e sviluppo».

 

In tutti questi programmi qual è il ruolo dei fondi comunitari e del Pnrr?

«I fondi comunitari chiamiamoli tradizionali sono sicuramente stati, e ancora lo saranno, parte integrante del pacchetto finanziario con cui realizziamo queste iniziative. Ora c'è la partita del PNRR, che è più complessa e di là da vedere nei suoi risultati concreti. Però restiamo ottimisti». 

 

In allegato l'intervista a cura di Eugenio Occorsio per Repubblica.

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