"Serve un nuovo piano Marshall per salvare le piccole e medie aziende della moda, incentivi a sostegno del settore per ripartire e cassa integrazione per dipendenti e artigiani". È l'appello lanciato al governo da Stefano Dominella, riconfermato alla guida della sezione Moda, Design e Arredo di Unindustria, per i prossimi quattro anni. Ed ha aggiunto all’Adnkronos: "Alla luce dell'emergenza sanitaria in corso bisognerà rivedere molte cose. Le mascherine e i guanti sono un problema risolvibile. Ma per coloro che lavorano bisognerà' ripensare le distanze all'interno dei capannoni, degli uffici, della filiera operativa". Oltre mille e 600 dipendenti, 43 aziende nel Lazio che lavorano per grandi griffe, da Chanel a Fendi, da Dolce Gabbana a Paul Smith
"Un settore - ha ricordato ancora Dominella, presidente della maison Gattinoni Couture - tra i più colpiti, accanto a quello alberghiero e a quello della ristorazione, che 'vende' soprattutto ai turisti. E non dimentichiamo, poi - ha proseguito - che il sistema moda dell’Italia aveva chiuso il 2019 con un fatturato di circa 90 miliardi di euro, in crescita dello 0, 8% rispetto all'anno precedente, trainato proprio dall’export, pari ad oltre il 60% che nel nostro Paese tra piccole, medie e grandi aziende conta circa 330 mila imprese".
Ripensare, dunque, la moda e soprattutto l’haute couture, Dominella, in tempi di coronavirus? "Addio alle sfilate, almeno per il momento - ha risposto- Forse sostituite da dirette social, teleconferenze con gli stilisti e i creativi, ordinazioni online. Meno empatiche di un defilé', replicabili, sicuramente più rassicuranti". Eppure il presidente della sezione Moda Design e Arredo di Unindustria- Lazio, nonostante le difficoltà del presente, ha progetti importanti e ambiziosi già condivisi con i maggiori attori e protagonisti del settore. "Voglio continuare a supportare i giovani del Club della creatività, definire iniziative utili a favorire lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle aziende, attraverso partecipazioni fieristiche, attività di formazione, grazie al prezioso supporto dell’Ici e della Regione Lazio".
Stefano Dominella ha poi ricordato ancora che, alle aziende di moda che fanno parte dell'Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, quest'anno si sono aggiunti il Design e l'Arredo. "Settori - ha proseguito il presidente della sezione Moda di Unindustria Lazio- che saranno uno stimolo per lo sviluppo di progettualità in divenire e vincenti. La produzione italiana della Filiera Legno-Arredo, per esempio, nel 2019 ha sancito un segno positivo (+0,6%), attestandosi a 42, 5 mld di euro, confermando che l’internazionalizzazione resta una leva di sviluppo fondamentale per il Paese. E poi non nascondiamocelo - ha concluso- Il made in Italy è ancora un marchio vincente. E qualità, artigianalità, creatività, ma soprattutto il made in Italy è un modo di essere, uno stile. Irraggiungibile".