Comunicato Stampa - 11/09/2020

Sanità: Unindustria e Anisap "più di 300 laboratori accreditati pronti a fare tamponi"

Le Associazioni UNINDUSTRIA -sezione sanità e ANISAP - che riuniscono la quasi totalità delle Strutture di Laboratorio autorizzate e accreditate della Regione Lazio, hanno appreso, dagli organi di stampa, della volontà della stessa Regione Lazio di considerare la possibilità di permettere l’esecuzione di tamponi e test rapidi presso gli studi di Medicina di Base.

La richiesta di questa apertura viene proprio dagli stessi studi medici, i quali si dichiarano pronti a “trasformare” - così si legge - i propri ambulatori in presidi di analisi e screening. La Regione, immediatamente, ha risposto garantendo di porre allo studio una procedura e la copertura di costi.

Le scriventi Associazioni accolgono con favore la volontà della Regione Lazio di prevedere per strutture sanitarie diverse da quelle ad oggi preposte la possibilità di fornire un servizio di screening per la diagnostica del Covid-19 e sottolineano, ancora una volta, la pronta disponibilità dei laboratori privati accreditati a supportare il SSR nella gestione di questo delicato e fondamentale passaggio per la lotta contro l’emergenza da Coronavirus.

In considerazione di ciò, non è superfluo sottolineare, che nel nostro territorio sono presenti e attive più di 300 strutture private accreditate con il SSR che, come si evince dai dati depositati, effettuano 100 milioni di prestazioni all’anno e che già dall’inizio dell’epidemia sono pronte, senza necessità di alcuna trasformazione, a supportare il sistema nell’effettuazione, oltre che dei test sierologici, anche dei tamponi.

E’ bene ricordare, anche a tutti i cittadini, che i Laboratori devono possedere requisiti autorizzativi stringenti, il cui mantenimento è continuamente monitorato e che si avvalgono di professionisti abilitati alla loro attività e con competenze, ancor più consolidate in questi ultimi mesi, per la gestione dei pazienti di tutti i tipi. In questo momento in cui è più che mai necessario porre in essere misure di contenimento della diffusione del virus, la priorità deve essere la facilità ad accedere a tutti gli strumenti di screening a disposizione.

Non si capisce quindi perché i cittadini anziché essere indirizzati presso strutture sanitarie accreditate, che garantiscono professionalità e sicurezza, vengono inviati presso aree spesso adattate, in alcuni casi difficili da raggiungere e con tempistiche difficili da gestire.

Le strutture continuano a ricevere centinaia di telefonate da parte del proprio bacino di utenza fidelizzato, chiedendo il perché la stessa presso la quale hanno fatto il test sierologico non possa fare anche il tampone.

Al fine di trovare una risposta e, soprattutto, una soluzione nell’interesse della popolazione, tutte le Associazioni rappresentative dei Laboratori sono ancora in attesa di ricevere dall’Assessorato alla Salute notizie circa l’apertura di un Tavolo di confronto presso la Regione, così come annunciato nel corso dell’audizione in Commissione Sanità lo scorso 1°settembre.