L’idea di Roma come sede dell’Expo 2030 nasce all’inizio del mandato del Presidente Angelo Camilli nell’anno 2020, come spinta verso una grande opportunità di rilancio della città nella cornice di un decennio straordinario per la Capitale caratterizzato dagli investimenti del PNRR, dalla programmazione europea 2021-2027, dalla nascita della fondazione del Rome Technopole e dal Giubileo del 2025 e poi quello del 2033 per il bimillenario della redenzione di Cristo.

Dopo l’ufficializzazione della candidatura da parte del Governo italiano a settembre 2021, Unindustria ha sempre supportato tutte le iniziative di sostegno alla rincorsa per l’aggiudicazione dell’evento.

L’Associazione era presente e ha supportato, nel marzo 2022,  Regione Lazio e Roma Capitale per presentare la candidatura ufficiale della Capitale nel padiglione Italia dell’Expo di Dubai.

Ma per rendere ancora più concreta la sinergia con il Comitato Promotore istituzionale presieduto da Giampiero Massolo, Unindustria il 18 luglio 2022 ha lanciato la Fondazione Expo Roma 2030, insieme a CNA Roma, Coldiretti Roma, Confcommercio Roma, Federlazio, Ance Roma-ACER e Confesercenti.

La Fondazione si è costituita con lo scopo di rappresentare il pieno accordo di tutto il tessuto produttivo del territorio nel sostegno all’evento e per affiancare il Comitato promotore attraverso iniziative di promozione del valore dell’Expo presso le forze sociali e produttive del territorio regionale e nazionale.

Il Presidente della Fondazione è Massimo Scaccabarozzi, manager e imprenditore, Presidente di Janssen Italia del gruppo Jonhson & Johnson e attuale Presidente della Sezione Farmaceutica e Biomedicali di Unindustria. 

La Fondazione Expo Roma 2030, che parte con una dotazione economica di circa 1 milione di euro, sarà aperta all’ingresso di tutte le imprese, grandi, multinazionali, medie e piccole che vorranno contribuire alla realizzazione di un sogno che proietterà la città finalmente in una dimensione di modernità e di centralità nello scenario internazionale. Gli investimenti e le ricadute per la realizzazione dell’evento porteranno sviluppo, innovazione, rigenerazione urbana, occupazione e una nuova immagine della Capitale d’Italia nel Mondo.

Secondo una valutazione preliminare condotta dall'Università Luiss Business School l’impatto economico stimato per Roma e per il Paese corrisponde a  45,7 miliardi di euro tra l'assegnazione e i cinque anni post-evento.

Nei prossimi mesi il Comitato Promotore preparerà un piano per le infrastrutture e i progetti necessari a convincere i 170 paesi membri del Bureau Internazionale dell'Expo, che ha sede a Parigi, a votare per Roma a novembre/dicembre 2023, mesi in cui si terrà la decisione finale: le altre due candidate principali sono Ryad per l'Arabia Saudita e Busan per la Corea del Sud.

La Fondazione Roma 2030, nata su impulso della nostra Associazione, è già al lavoro per offrire idee al Comitato e coinvolgere tutte le forze economiche e sociali della città e del Lazio.

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