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Scuola e impresa: percorsi di orientamento esperienziale

Triumph Italy srl Società Benefit

ProblemaL’iniziativa nasce in risposta a una criticità di contesto: la persistente distanza tra scuola e mondo del lavoro, che penalizza in particolare le ragazze e gli studenti provenienti da contesti socio-culturali svantaggiati, limitando la loro capacità di orientarsi e riconoscere le proprie attitudini. In assenza di esperienze formative concrete e inclusive, il rischio è il rafforzamento di stereotipi di genere e la riduzione della consapevolezza delle proprie possibilità.
La dimensione critica è esterna all’azienda, ma si riflette nel suo ruolo sociale sul territorio. Il progetto si è mosso per contrastare una doppia forma di disuguaglianza: la disconnessione educativa e il divario di genere nei percorsi di scelta scolastico-professionale. In particolare, il sistema di orientamento risulta ancora poco esperienziale e scarsamente accessibile per studenti della scuola secondaria di primo grado, con una limitata capacità di stimolare l’immaginazione professionale delle ragazze in ambiti come innovazione, impresa e tecnologie.
Secondo l’indagine ISTAT 2022, solo il 22% delle ragazze tra i 13 e i 15 anni si dichiara interessata a professioni tecnico-scientifiche, rispetto al 51% dei coetanei maschi. L’iniziativa agisce quindi per ridurre il gap di consapevolezza e autoefficacia connesso all’appartenenza di genere, rafforzando equità, fiducia e rappresentazioni plurali del futuro.
ObiettivoL’iniziativa mira a generare un cambiamento culturale nei processi di orientamento scolastico, promuovendo maggiore parità di genere e empowerment femminile attraverso esperienze concrete di contatto con il mondo del lavoro. L’obiettivo è offrire a tutte e tutti gli studenti, a partire dalla scuola secondaria di primo grado, l’opportunità di esplorare aspirazioni e talenti al di là degli stereotipi, sviluppando fiducia in sé, senso di possibilità e consapevolezza delle proprie scelte.
L’impatto è di contesto, con ricadute educative e sociali: l’iniziativa rafforza la presenza di modelli professionali inclusivi e valorizza il ruolo dell’impresa come attore civico promotore di equità. L’approccio esperienziale, interdisciplinare e relazionale favorisce l’incontro delle ragazze con ambiti spesso percepiti come “non per loro” – come la tecnologia, la leadership, la progettazione – stimolando immaginazione e senso di agency.
Indicatori rilevanti:
• incremento della motivazione allo studio e dell’autoefficacia percepita (dati ICIC);
• miglioramento del clima relazionale e dell’inclusione;
• partecipazione equilibrata di studenti e studentesse in tutti i laboratori;
• contenuti delle “Lettere al sé futuro” che evidenziano la pluralità di visioni professionali, spesso in controtendenza rispetto agli stereotipi di genere.
PeriodoL’attività si è svolta nei giorni 27 e 28 marzo 2025, presso la sede di Triumph Italy Srl SB, con un follow-up narrativo realizzato tra il 12 e il 16 maggio 2025.
L’iniziativa si configura come sperimentale, ma con una chiara intenzionalità di replicabilità e strutturazione in forma ricorrente, in collaborazione con la scuola e il territorio. La vicinanza logistica tra azienda e istituto scolastico rende possibile l’attivazione periodica di percorsi simili.
Attualmente si stanno esplorando sviluppi progettuali futuri, con l’obiettivo di formalizzare un format continuativo di orientamento civico ed esperienziale.
DescrizioneLa buona pratica “Scuola e Impresa: percorsi di orientamento esperienziale” è stata ideata e realizzata da Triumph Italy Srl Società Benefit in collaborazione con la Scuola Media Giovanni XXIII di Roma. Il progetto si configura come un’esperienza pilota di orientamento civico ed educativo, che ha coinvolto 68 studenti e studentesse, 8 docenti, famiglie e personale aziendale, con l’obiettivo di generare consapevolezza, motivazione e visione del futuro già nella scuola secondaria di primo grado.
La prassi si è basata su un modello interattivo e relazionale, articolato in cinque laboratori tematici (sostenibilità, innovazione digitale, budgeting, creatività e lingue straniere), condotti da professionisti dell’azienda. Ogni attività è stata progettata per favorire l’apprendimento esperienziale e valorizzare le competenze trasversali, riducendo l’impatto di stereotipi di genere e disuguaglianze culturali. La partecipazione è stata paritaria e le attività hanno stimolato l’espressione libera delle attitudini individuali, favorendo l’emersione di aspirazioni professionali non convenzionali anche tra le ragazze.
L’iniziativa è stata attuata mediante un processo di co-progettazione tra impresa e scuola, che ha previsto:
• incontri preliminari con i docenti per la definizione degli obiettivi trasformativi;
• il coinvolgimento diretto degli studenti nelle attività di esplorazione e riflessione;
• il monitoraggio e la valutazione partecipata attraverso strumenti misti (survey, osservazioni, elaborati narrativi).
Il management aziendale ha avuto un ruolo centrale: la proposta è nata da un’idea di una dipendente, Giorgia Di Filippo, ed è stata sostenuta e sviluppata dall’azienda attraverso il supporto diretto di figure manageriali (tra cui Antonella Nalli e Vittoria Petitto). Il progetto è stato interpretato come espressione della missione benefit dell’impresa, che riconosce nella funzione educativa una leva strategica di impatto sociale.
La dimensione di genere è stata esplicitamente considerata in fase di progettazione, adottando un approccio inclusivo che ha garantito accesso equo alle attività, attenzione ai linguaggi e alla rappresentanza, e spazi sicuri per l’espressione di sé. Le “Lettere al sé futuro” scritte dagli studenti hanno restituito un’immagine plurale di sogni e aspirazioni, che riflette la rottura degli schemi tradizionali (es. ragazze che sognano di lavorare nel digitale o nell’imprenditoria, ragazzi interessati a ruoli educativi o artistici).
La valutazione di impatto è stata condotta con metodologia MindSEC, che ha coinvolto tutti gli stakeholder (studenti, docenti, genitori, azienda e comunità locale) nelle fasi di osservazione, restituzione e proposta di miglioramento. La qualità della pratica emerge dalla sua capacità di generare cambiamento trasformativo (valori ICIC >3 in ambiti relazionali ed educativi), rafforzare il capitale sociale, promuovere modelli educativi equi e attivare un dialogo tra scuola, impresa e territorio. La dimensione collaborativa e la volontà di continuità progettuale ne confermano la natura di buona pratica replicabile.
Criteri qualitativiLa misurazione del valore generato dall’iniziativa è stata realizzata attraverso la metodologia MindSEC dell’Economia Civile, che integra strumenti qualitativi e quantitativi in una logica trasformativa.
Il criterio guida è stato l’Indice Composito di Impatto Civile (ICIC), una metrica partecipativa che aggrega le valutazioni di tutti gli stakeholder (studenti, docenti, genitori, personale aziendale, comunità) su un set personalizzato di 18 indicatori suddivisi in 5 domini di valore (beni relazionali, inclusione, democrazia partecipativa, dono e comunità).
A ciascun gruppo di stakeholder è stato assegnato un peso ponderato in base al grado di coinvolgimento (es. studenti 40%, azienda 35%), garantendo una lettura integrata e bilanciata dell’impatto.
Oltre all’ICIC, sono stati adottati strumenti qualitativi come:
• survey pre e post attività con domande aperte;
• osservazioni dirette durante i laboratori;
• focus group;
• analisi narrativa delle “Lettere al sé futuro”.
Due strumenti di sintesi – Matrice di Materialità e Termometro dei Risultati – hanno consentito di identificare priorità strategiche, criticità e traiettorie di sviluppo. I punteggi più alti (es. clima relazionale 3.79) hanno confermato l’elevato impatto trasformativo dell’iniziativa, in particolare nei processi educativi, relazionali e inclusivi.
SostenibilitàL’iniziativa “Scuola e Impresa: percorsi di orientamento esperienziale” è stata progettata sin dall’inizio come esperienza trasformativa con ricadute permanenti. Non si è trattato di un evento isolato, ma di un primo passo verso la costruzione di una alleanza educativa stabile tra impresa, scuola e territorio.
I risultati sono stati resi sostenibili attraverso diverse azioni strategiche:
1. Formalizzazione del modello
È in corso la definizione di un format replicabile, da proporre ciclicamente a nuove classi della scuola secondaria di primo grado, con l’obiettivo di stabilire un percorso continuativo. Il legame tra Triumph Italy e l’I.C. Giovanni XXIII si sta consolidando in una progettualità condivisa, fondata su fiducia reciproca e prossimità territoriale.
2. Ruolo strutturale dell’impresa
L’azienda ha integrato l’esperienza nel proprio approccio benefit, riconoscendo ai dipendenti coinvolti un ruolo educativo. Si sta lavorando al riconoscimento interno della figura di “educatore civico d’impresa”, rafforzando motivazione, continuità e visione nel lungo termine.
3. Documentazione e restituzione pubblica
L’intero processo è stato valutato e documentato secondo la metodologia MindSEC. La valutazione ha prodotto una reportistica dettagliata e strumenti di restituzione (infografiche, dashboard, storytelling) che permettono di capitalizzare l’esperienza, trasferire le buone pratiche e renderle visibili anche all’esterno, in particolare ad altre scuole o aziende interessate a replicare il modello.
4. Progettazione partecipata e governance educativa
Il coinvolgimento attivo di stakeholder (studenti, docenti, genitori, dipendenti, comunità) ha prodotto un capitale relazionale duraturo, che rappresenta la base per sviluppi futuri. La governance del progetto è partecipata e condivisa, con un ruolo crescente della scuola nella co-progettazione delle attività.
5. Attivazione di nuove progettualità
L’esperienza ha generato interesse da parte di altre realtà educative locali e ha ispirato la nascita di nuove idee progettuali, tra cui:
• percorsi verticali di orientamento dalla scuola media alla secondaria di secondo grado;
• format tematici su competenze digitali e sostenibilità con taglio di genere;
• eventi pubblici sul ruolo civico dell’impresa nell’educazione.
6. Impatto simbolico e culturale
L’ampia partecipazione e l’entusiasmo generato tra gli studenti e le famiglie hanno reso l’iniziativa memoria viva e riferimento positivo per la comunità scolastica. Le “Lettere al sé futuro”, conservate e valorizzate, rappresentano un archivio narrativo utile per monitorare l’evoluzione delle scelte educative nel tempo.

In sintesi, la sostenibilità dell’iniziativa si fonda su:
• un impianto valoriale forte;
• un approccio valutativo rigoroso;
• un investimento relazionale solido;
• e una strategia di medio-lungo periodo che punta alla strutturazione sistemica del modello come pratica ordinaria di orientamento inclusivo e civico.
DatiL’iniziativa ha coinvolto 68 studenti delle classi prime della scuola secondaria di primo grado Giovanni XXIII di Roma, 8 docenti, 27 famiglie rispondenti e 8 dipendenti aziendali.
Sono stati raccolti dati pre e post-intervento attraverso survey strutturate e attività di follow-up narrativo, integrati con osservazioni dirette e restituzioni qualitative.
Tra i principali risultati quantitativi:
• +17% di incremento nella fiducia percepita verso il proprio futuro scolastico (studenti);
• 92% degli studenti ha dichiarato di aver partecipato attivamente e con interesse alle attività;
• ICIC medio pari a 3.79 per l’indicatore “clima relazionale” (scala 0–5);
• 3.04 per “benessere percepito” e 3.02 per “prevenzione dei rischi relazionali”;
• 1.05 per “parità di accesso” e 0.13 per “valorizzazione della diversità”, evidenziando aree da potenziare.
Inoltre, il 70% degli studenti ha partecipato al compito narrativo “Lettera a me stesso/a tra 5 anni”, che ha restituito evidenze qualitative sull’impatto in termini di immaginazione, autostima e aspirazioni professionali.
L’integrazione dei dati ha permesso una valutazione completa e condivisa, riconoscendo l’iniziativa come esperienza significativa, trasformativa e migliorabile nel tempo.
ReferenteAntonella Nalli, Sustainability Manager +39 348 7061460 a.nalli@thetriumph.com

Con il contributo di

Unindustria favorisce lo sviluppo
delle imprese del territorio di Roma,
Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo

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