Di seguito la Social Media Policy interna approvata in Assemblea privata Unindustria il 22 giugno 2021
SOCIAL MEDIA POLICY INTERNA
Unindustria utilizza i principali social media con finalità istituzionali e di interesse generale per consentire la comunicazione, l’ascolto e l’interazione nel web con i propri stakeholder – cittadini, istituzioni, associazioni, organi di informazione ecc., nonché con le proprie aziende associate.
La diffusione dei contenuti attraverso i canali social non sostituisce l’attività di comunicazione di pubblicità e trasparenza sul sito web che rimane il principale depositario delle informazioni di interesse degli associati e di interesse pubblico.
Il personale può liberamente condividere sui propri profili privati i contenuti diffusi dai canali social di Unindustria: informazioni su iniziative, progetti, campagne, video, immagini e/o infografiche. Fatto salvo quanto precisato nelle pagine successive.
È altresì preferibile, in un’ottica di efficacia comunicativa, che le iniziative e i progetti di Unindustria veicolati sui social media siano prima pubblicati sui canali ufficiali dell’Associazione, e solo dopo, condivisi eventualmente sui canali personali.
Il presente documento di Social Media Policy Interna, d’ora in poi SMPI, fornisce le principali linee guida di comportamento per chi gestisce gli account di Unindustria e per chi la rappresenta quando utilizza i social media, che lo faccia tramite account istituzionali o personali, che sia dipendente, collaboratore o imprenditore associato.
Il presente documento viene periodicamente rivisto e aggiornato.
Il Codice Etico e dei Valori Associativi di Confindustria è parte integrante della normativa di Unindustria. In esso è stabilito anche il codice di condotta per gli imprenditori associati e per i dipendenti. Per integrare e aggiornare la disciplina, ivi prevista, soprattutto rispetto la gestione dei “nuovi” mezzi di comunicazione, Unindustria intende adottare anche una Social Media Policy Interna il cui obiettivo principale è quello di tutelare tutti gli interlocutori, nella consapevolezza che nell’uso del web non esiste la separazione tra pubblico e privato. Gli obiettivi della Social Media Policy Interna sono dunque innanzitutto:
La presenza sui social media di Unindustria e l’immagine della stessa sono frutto dell’attività collettiva della community di Unindustria, anche quando i canali social sono gestiti direttamente dai professionisti dell’Associazione. Pertanto, chiunque - sia esso dipendente, collaboratore, associato - è responsabile del risultato sia che scriva di Unindustria e della sua community a titolo ufficiale o a titolo personale.
L'utilizzo dei canali social può comportare rischi e criticità. Un loro uso poco accorto può naturalmente, danneggiare l'immagine e la reputazione di Unindustria e delle persone che lo rappresentano / ne fanno parte.
Ad esempio, l’utilizzo scorretto dei canali social, pubblicazioni o commenti poco accorti possono:
Per questi motivi, si consigliano alcune buone pratiche nel rispetto della reputazione online dell’Associazione:
La Social Media Policy Interna si rivolge a:
Gli ambiti di applicazione della Social Media Policy Interna si possono riassumere in:
Unindustria promuove sui propri canali social contenuti testuali, fotografici e video, che nel momento della pubblicazione devono rispondere sempre a tutti i seguenti criteri:
Al fine di consentire la programmazione di un piano strategico comunicativo ad hoc, i Responsabili dei Servizi, delle Sezioni, dei Gruppi tecnici, nonché i Direttori delle Aree territoriali e comprensoriali, qualora necessitassero di una copertura sui canali social istituzionali, sono tenuti ad informare tempestivamente il TEAM delle attività previste durante l’anno associativo. Ogni singolo piano di comunicazione deve essere infatti in linea e coerente con il Piano di Comunicazione generale approvato da Unindustria ogni anno.
Linguaggio e stile
Il linguaggio deve adeguarsi allo stile del social utilizzato.
Rimangono valide le regole per la redazione web di qualunque altro testo: scrivere in un italiano corretto, scrivere solo fatti certi e verificati, non mancare di rispetto a persone e/o aziende (pubbliche o private), gruppi o categorie di persone e istituzioni. Vanno comunque rispettate sempre le regole della buona educazione, in particolare sul web la cd. "netiquette" (Galateo della Rete).
Il presente paragrafo è rivolto a dipendenti e assimilati di Unindustria e partecipate nonché ai consulenti e collaboratori.
Unindustria e le sue controllate rispettano e non scoraggiano l’uso dei social da parte di personale e collaboratori, ma invitano a essere attenti e consapevoli. Unindustria invita in particolare a rispettare il Codice Etico e il Regolamento del Personale e, in generale a far quello che si farebbe nel “mondo reale” riflettere e usare il buon senso, inoltre ricorda che:
Se i contenuti del proprio Profilo/bacheca, blog o sito fanno riferimento o comunque possono impattare su attività sensibili per Unindustria (es: fisco, welfare, diritto d’impresa, 231, diritto del lavoro, formazione e istruzione, rapporti sindacali, previdenza, sanità, trasporti, commercio internazionale, sviluppo del territorio, semplificazione amministrativa, infrastrutture, digitalizzazione, ecc.) è sempre opportuno prevedere da qualche parte (informazioni del profilo; singolo post) un disclaimer di tenore simile “le opinioni espresse in questo…sono rese a titolo strettamente personale e non riflettono né sono in alcun modo riconducibili a quelle ufficiali di Unindustria o di altre associazioni”. Nei limiti consentiti dalla Legge, Unindustria può monitorare tutti i contenuti presenti on line, su social e blog, che fanno riferimento a Unindustria stessa, alla sua attività, alle sue posizioni, alle materie di cui si occupa, e si riserva il diritto di procedere in ogni sede al fine di proteggere i propri interessi, attività, integrità e reputazione.
Il personale di Unindustria nell’utilizzo e gestione dei propri account privati sui social media è tenuto a rispettare alcune norme di comportamento, tese a garantire la salvaguardia dell'ente e delle persone che vi lavorano, illustrate di seguito.
Si ricorda che sono pienamente applicabili all’utilizzo dei social le norme generali dell’ordinamento italiano, comprese quelle che prevedono responsabilità civili e penali verso terzi oltre che verso il datore di lavoro, ad esempio in caso di diffusione di notizie false, diffamatorie o affermazioni ingiuriose o minacciose o discriminatorie o comunque altrimenti tali da ledere diritti e interessi altrui.
La violazione di tali regole di comportamento può dunque innanzitutto essere fonte di responsabilità penale, civile, amministrativa e contabile in capo all’autore nei confronti di terzi e nei confronti del datore di lavoro.
Può inoltre essere fonte di responsabilità disciplinare lavorativa, accertata all’esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità e proporzionalità delle sanzioni, secondo il diritto del lavoro vigente (leggi, regolamento aziendale).
Appendici
Appendice 1
Glossario social
A
ACCOUNT
Insieme dei contenuti attribuiti ad un’identità digitale, necessario per accedere a piattaforme e siti.
ADS
Annuncio che viene visualizzato all’interno di un sito web o in spazi appositamente dedicati.
ADVERTISING
Insieme delle attività per le pubblicità dei brand; gli Ads fanno parte di Advertising.
AVATAR
L’immagine che contraddistingue l’account di uno user nelle piattaforme.
B
B2B
E’ l’acronimo di Business to Business, utilizzato per indicare le transazioni commerciali tra aziende.
B2C
E’ l’acronimo di Business to Consumer ovvero, quel settore dove avvengono transizioni tra azienda e singolo consumatore/cliente.
BANNER
Immagine posta soprattutto nella homepage di un sito, ma non solo, che contiene un messaggio per tutti gli utenti
BLOG
Sito internet dedicato ad un argomento specifico, dove vengono pubblicati post periodicamente e con obiettivi diversi.
BLOGGER
Colui che crea e pubblica contenuti in un blog; molti influencer erano all’inizio blogger (vedi influencer)
BOT
Abbreviazione di robot in grado di svolgere azioni in maniera automatica e automatizzata.
BRAND AWARENESS
La capacità di un brand di essere riconoscibile ed univoco agli occhi dei consumatori. Nel percorso che guida il percorso di acquisto di un consumatore, la brand awarness è fondamentale.
C
CALL TO ACTION (CTA)
Qualsiasi attività che stimola la reazione negli utenti e consumatori (guarda ora, prenotati, iscriviti, che ne pensi di…?).
CAMPAGNA SOCIAL MEDIA
Insieme di attività crossmediali orientate a perseguire determinati obiettivi utilizzando i canali social.
CANVA
Tool per la realizzazione di immagini per il web e social semplice da utilizzare e gratis. Dà a disposizione moltissimi templates su cui lavorare, oltre che ad avere la possibilità di uploadare proprie immagini e testo. Unico limite: non tutti gli elementi sono gratis.
CHALLENGE
Sfida social che diventa virale grazie alla condivisione delle risposte degli utenti; se ‘lanciata’ da un influencer o da un brand, può raggiungere un elevato numero di utenti coinvolti.
COMPETITOR
Aziende concorrenti con caratteristiche simili per prodotto, per settore o per mercato.
CONTENUTI A TEMPO
Strumento di comunicazione condiviso per un periodo limitato di tempo; un tipico contenuto a tempo è la Storia su Instagram o lo Stato su WhatsApp
CONVERSIONI
La risposta dell’utente rispetto a una call to action, ad esempio l’iscrizione alla newsletter, l’acquisto o la richiesta di informazioni.
D
DOUBLE OPT-IN
E’ un metodo di opt-in che richiede la conferma o la verifica di un indirizzo email, attraverso l’azione esplicita da parte dell’utente. E’ il metodo consigliato per evitare indirizzi email errati o fake.
E
ENGAGEMENT
Insieme di parametri e statistiche che verifica il successo di un determinato messaggio, misurato attraverso like, commenti, condivisioni e tutto ciò che genera interazione tra l’utente e il brand.
EMOJI
Faccine e simboli utilizzati nella messaggistica istantanea, insieme agli sticker e adesivi per accompagnare e rendere più comprensibile il tono di un messaggio testuale.
F
FEED
Flusso di informazioni in un social che va dal contenuto più recente a quello meno recente
FOLLOWER
Utenti che, nel gergo digital, ‘seguono’ ovvero che desiderano vedere i contenuti di un altro utente o ricevere i suoi aggiornamenti nel feed.
FOLLOWING
utenti che ‘vengono seguiti’ (viceversa vedi follower)
G
GIF
Graphics Interchange Format, ovvero immagini digitali interattive e animate di pochi secondi integrate nei social e nelle messaggistiche istantanee.
H
HASHTAG
Parola preceduta dal simbolo del simbolo cancelletto che raggruppa i contenuti contraddistinti da quella parola chiave e raggiungibili da coloro che cercano l’hashtag.
HOMEPAGE
Pagina principale di un sito web, da cui partono le altre pagine web del menu. E’ il biglietto di visita di un sito web, dove sono raccolte tutte le informazioni più importanti.
I
INFLUENCER
Utenti che, grazie alla loro notorietà e visibilità sui social, riescono a influenzare opinioni e decisioni di acquisto dei loro follower.
INFLUENCER MARKETING
Insieme di attività che un brand decide di avviare con la collaborazione di un influencer: quest’ultimo, se scelto, ha l’obbligo di essere leale e onesto con il brand, oltre che condividere i suoi valori.
K
KEY PERFORMANCE INDICATOR (KPI)
Insieme di indicatori che indicano il raggiungimento degli obiettivi di business e di marketing di un’azienda.
L
LANDING PAGE
È la pagina web in cui un utente ‘atterra’ (la traduzione è proprio ‘pagina di atterraggio’) quando clicca su un banner o una pubblicità o su un link specifico.
LEAD GENERATION
Insieme di attività con l’obiettivo di generare contatti
LOG IN
Accedere ad un profilo sulle piattaforme digitali con nome utente e password; Social Log In quando utilizzo un social (facebook, google ad esempio) per accedere in una piattaforma in cui non si è iscritti.
LOG OUT
Disconnessione dal profilo sulle piattaforme social
M
MEME
Qualsiasi contenuto virale a cui si apportano modifiche per renderlo personalizzato e integrato al piano editoriale di un social.
MENZIONE
Citare, taggare qualcuno.
N
NETIQUETTE
Regole comportamentali che esistono in una community social
NOTIFICHE
Avvisi e aggiornamenti non solo nei social ma anche nello smartphone
O
OPT-IN
E’ una richiesta esplicita da parte di un utente a ricevere informazioni e comunicazioni via email o newsletter. Avviene attraverso l’inserimento di un indirizzo email in un form di registrazione ospitato in un sito web
P
PERSONAL BRANDING
Insieme di attività che un privato o un’azienda programma per migliorare la sua reputazione o per evidenziare il suo vantaggio competitivo rispetto gli altri brand.
PIANO EDITORIALE
Insieme di azioni strategiche che puntano al raggiungimento di obiettivi di marketing e di un determinato target; programmazione delle attività
POST
Contenuto e messaggio condiviso in un account social e che comparirà nel feed dei follower
R
REACH
Ovvero la ‘portata’, il numero di utenti che un contenuto raggiunge
Ovvero l
RSS
Acronimo di Really Simple Syndication, è una tecnologia che raccoglie tutte le ultime news di aggiornamento in un sito.
S
SELFIE
Volgarmente detto ‘autoscatto’, è una tipologia di inquadratura con la fotocamera secondaria.
SEO
Acronimo di Search Engine Optimization, insieme di tecniche e attività che migliorano la posizione di un contenuto web all’interno dei motori di ricerca. Utilizzare parole chiave nella mission e nella vision potrebbe essere solo una delle molteplici tecniche.
SINGLE OPT-IN
Inserimento automatico in newsletter conseguente all’iscrizione in un form.
SOCIAL MEDIA POLICY
Documento redatto per indicare le norme di comportamento legati all’utilizzo dei social media. La SMPI è ‘interna’ quando dedicata alla regolamentazione dei comportamenti di dipendenti e stakeholder su un social, è ‘esterna’ se dedicata agli utenti dei follower degli spazi istituzionali.
STORYTELLING
Il racconto di una storia che riguarda un brand, i contenuti prodotti sono emozionali e quanto più vicini agli utenti, in modo tale che questi si sentano parte integrante del brand e che si sentano più fedeli ad esso.
T
TAG
Parola che fa da ‘etichetta’ a uno o più contenuti. All’interno si un sito web o di un blog, indica l’insieme dei contenuti di uno stesso argomento. Nei social, indica la possibilità di ‘citare’ qualcuno nei contenuti.
TARGET
Persone potenzialmente interessate ai contenuti di un brand, in base al quale costruire un piano strategico: il tono, i messaggi e gli strumenti dipendono soprattutto dal target che si vuole raggiungere e coinvolgere.
TOPIC
Vuol dire letteralmente ‘argomento’. Nel linguaggio social indica un argomento principale, che raccoglie più conversazioni
TOOL
Strumento che semplifica un’attività, come ad esempio le piattaforme digitali che vengono integrate in una strategia di comunicazione e marketing
TONE OF VOICE
Tono di voce, letteralmente. Il modo in cui il brand si vuole presentare e distinguersi.
TRAFFICO
Insieme di visite al sito web, insieme di utenti che sono incuriositi dai contenuti e navigano tra le pagine web per un determinato periodo di tempo
U
URL
Uniform Resource locator è un insieme di caratteri che compongono un indirizzo il quale poi inserito nell’apposito spazio ti manda ad una determinata pagina web.
URL shortener
Tool che permette di accorciare i link in poche lettere: i più famosi sono bit.ly, ow.ly, goog.gl
è un servizio che permette di accorciare gli indirizzi di Pagine in link di poche lettere.
Esempi di questi servizi sono bit.ly, ow.ly, goog.gl che non solo rendono brevi gli indirizzi troppo lunghi complessi e difficoltosi da leggere, ma permettono anche di tracciare più facilmente le interazioni con gli indirizzi condivisi.
V
VIRALE
Qualsiasi contenuto che si diffonde velocemente e raggiunge un pubblico inaspettato in un paese o in tutto il mondo.
W
WEB ANALYTICS
Strumento di analisi statistica sull’andamento di un sito web (pagine viste, visitatori, per quanto tempo, quali contenuti sono più visualizzati ecc)
WEBINAR
video live utile per effettuare una lezione interattiva, un seminario, una conferenza; permette la non presenza fisica ma un coinvolgimento dei partecipanti.
Appendice 2
Linee guida per i contenuti testuali social
Specifiche per la tutela del Copyright
A titolo indicativo, e non esaustivo, si elencano di seguito le linee guida per la pubblicazione di contenuti testuali sui social media:
- non è possibile riportare per intero sui social media un testo di un’altra fonte che non sia accompagnato da un’indicazione di "pubblico dominio" o di “licenza Creative Commons” (alle condizioni espresse dalla licenza, ad esempio l’attribuzione obbligatoria della fonte o l’esclusivo uso non commerciale del testo);
- ai sensi degli articoli 4 e 18 della Legge 633/1941 le modifiche e trasformazioni sostanziali di un’opera che pur lasciandone inalterato il senso originale ne modifichino la struttura o la forma devono essere autorizzate dall’autore dell’opera. Per esempio, non è possibile riformulare un testo prodotto da una fonte cambiando semplicemente alcune parole perché si tratterebbe di un’opera derivata, che gode degli stessi diritti di un'opera originale.
- nel caso in cui il testo, ad esempio un editoriale di un giornale, sia difficilmente riassumibile senza perdere il significato complessivo del pensiero dell’autore, è possibile l'utilizzo di una citazione con le virgolette, che non dovrà essere troppo lunga rispetto al testo complessivo e andrà accompagnata dall’indicazione precisa della fonte. Per meri scopi di critica, discussione e insegnamento è permessa la riproduzione integrale di parti di un articolo. Come regola generale, l’ampiezza dello stralcio di articolo che viene riportato non deve essere tale da rendere superflua la lettura dell’articolo originario, al quale si potrà rimandare l’utente tramite un link.
- è possibile pubblicare nei post dei social media link verso altre pagine web verificando che queste non violino i diritti d’autore di terzi. Collegare un contenuto sui social media di Confindustria a siti che distribuiscono illegalmente l'opera di altri lede la reputazione dell’organizzazione e può avere anche conseguenze legali.
Linee guida per foto, video e audio: cosa si può pubblicare?
Ogni opera dell'ingegno - comprese immagini, video e audio - salvo esplicite indicazioni da parte del creatore, è per legge protetta da copyright per un certo numero di anni. In quel periodo solo il detentore del copyright (in genere l'autore, suoi eredi o l’editore) può autorizzarne la riproduzione o consentirne determinati usi.
Così come per i testi, chi usa un'immagine, un video o un audio senza esserne autorizzato dall'autore o dal titolare dei diritti di utilizzazione economica, commette un illecito civile e penale.
Sui social media non possono essere utilizzati liberamente video e immagini dei quali non si riesca a stabilire lo status giuridico, indipendentemente dal fatto che siano già stati pubblicati (ad esempio su un sito web), a meno che non rientrino in uno dei seguenti casi:
Lo screenshot di opere la cui riproduzione è espressamente riservata, ad esempio foto di articoli di giornale o immagini tratte da rassegne stampa, non è consentita. È invece consentita la libera pubblicazione di immagini, video o audio a bassa qualità, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro.
Date queste premesse, è utile precisare che la linea editoriale e visiva adottata da Unindustria è unica e descritta nel Piano di Comunicazione Generale e Integrato annuale.
Per un approfondimento sulla materia del diritto d’autore o per chiarimenti su casi specifici si rinvia alle seguenti fonti: LEGGE 22 aprile 1941, n. 633 “Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio.”
Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica e procedure attuative ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70 www.ddaonline.it
Appendice 3.
Specifiche per la tutela della privacy
Per la tutela della privacy sui social, si fa riferimento alle linee guida pubblicate dal Garante per la protezione dei dati personali ha messo online oggi la nuova guida “SOCIAL PRIVACY COME TUTELARSI NELL’ERA DEI SOCIAL NETWORK”
Per quanto riguarda la protezione della privacy e della riservatezza interna in Unindustria, si fa riferimento ai documenti:
- Linee guida per la gestione degli Amministratori di Sistema, e le attività di monitoraggio e protezione degli account privilegiati
- Procedura organizzativa di “Gestione degli incidenti di Sicurezza Informatica e di Privacy”
- Tool Analisi del rischio dei trattamenti e la valutazione d’impatto sulla protezione dei dati
- Norme comportamentali e regolamento delle modalità e responsabilità nella gestione degli accessi logici alle informazioni e ai sistemi informatici
- Norme comportamentali e regolamentazione dell’utilizzo degli strumenti informatici messi a disposizione degli utenti per garantire la protezione delle informazioni
- Registro generale dei trattamenti
Redatte nell’ambito dell’audit di adeguamento al GDPR eseguito da KPMG per Unindustria e controllate e pubblicate in U.
Si riportano qui pertanto solo alcune brevi considerazioni.
In generale occorre tenere a mente che il web è spesso raccontato come un luogo senza regola, un “Far West” dove ogni utente può dire o fare ciò che vuole. In realtà non è così: le stesse regole di civile convivenza, così come le norme che tutelano, ad esempio, dalla diffamazione, dalla violazione della dignità, valgono nella vita reale come nei social network, in chat o sui blog. Non esistono zone franche né dalle leggi né dal buon senso.
Dal punto di vista della privacy è bene ricordare che stiamo mettendo in atto una condotta potenzialmente lesiva della privacy altrui – e viceversa - se non lesiva di altre sfere tutelate dall’ordinamento (quali si ripete il segreto industriale o la proprietà intellettuale o accordi di riservatezza, ecc.) ogni volta che:
Ancora, è bene sempre ricordare che, quando inseriamo i nostri dati personali, e poi le nostre immagini, i nostri contenuti e informazioni, ecc. su un sito di social network, in un modo o nell’altro, ne “perdiamo il controllo”. Tutti quei dati, informazioni e contenuti, possono essere registrati da tutti i nostri contatti e da tutti i componenti dei gruppi a cui abbiamo aderito, rielaborati, diffusi, ecc., anche a distanza di anni. In alcuni casi, al momento di entrare in un social network, l’utente concede al fornitore del servizio la licenza di usare senza limiti di tempo il materiale inserito on line: foto, chat, scritti, opinioni. Inoltre, quando si decide di uscire da un social network, spesso, o perché non è data tra le opzioni o non viene usata, spesso si “disattiva” soltanto il proprio profilo, non lo si cancella: i dati e i materiali messi on line fino a quel momento, potrebbero essere comunque conservati nei server, archivi informatici, ecc., del fornitore del servizio.
Ugualmente, è opportuno controllare con attenzione anche le frequenti modifiche che vengono introdotte unilateralmente dal fornitore del servizio: capita spesso che i social network comunichino – spesso brevemente e solo alla fine di una lunga nota- di aver cambiato gli effettivi livelli di privacy/riservatezza corrispondenti a quelli della o delle opzioni che era state selezionate per il proprio profilo.
Appendice 4
La comunicazione social
Tabella 1 - Le caratteristiche principali dei social media
Social |
Caratteristica principale |
Target |
Contenuti |
Linguaggio e stile |
Tipologia di post |
|
Il social con più utenti attivi in Italia con 35 milioni |
Prevalentemente over 35; aziende che usano Facebook Manager |
Svago e intrattenimento, creatività, informazione, attenzione ai contenuti autentici da parte dell’azienda e rilevanti per interlocutore |
raramente si utilizza un linguaggio tecnico |
Contenuti multimediali con foto e video accompagnati da didascalie tra i 100 e i 250 caratteri |
|
Social di nicchia |
Professionisti e aziende che vogliono informare e informarsi in tempo reale o offrire un servizio di customer care per grandi aziende e multinazionali |
Tweet brevi e rilevanti per l’utente, contenuti ricchi di informazioni e non prolissi |
Il limite ma anche il suo punto di forza sono proprio i 280 caratteri di cui dispone; fondamentale uso di hashtag per circoscrivere un argomento |
Oltre al testo, è possibile inserire anche immagini, gif, video, link, menzioni, hashtag e geolocalizzazione |
|
Social professionale dedicato al mondo del lavoro |
Professionisti e aziende alla ricerca di talenti o leader di settore |
Condivisione e discussione di news settoriali; Un modo per presentare virtualmente chi si è cosa si ha da offrire alla comunità professionale |
Linguaggio informale ma stile ricercato e unico; uso di hashtag sempre più importante; post con call to action |
I caratteri sono circa 1300; si ha la possibilità di inserire immagini, video, brochure e pdf |
|
Social con approccio visual, ideale anche per creare uno storytelling creativo |
Target variegato, in prevalenza 18-29 anni; gli over 30 sono in aumento |
Foto in HD e visual accattivanti , video brevi ed emozionali, stories di enorme impatto; contenuti autentici |
A seconda della tipologia di contenuto, linguaggio più o meno informale, uso di hashtag fondamentale, didascalie che raccontano qualcosa di vero e non autoreferenziale |
Contenuti multimediali con foto e video nel feed e nelle stories, importante uso di geolocalizzazione di post e stories, adesivi, sondaggi, domande |
Youtube |
Social con ruolo dei video predominante |
Target variegato, visitatori unici e visibilità al massimo |
Tutorial, video emozionali, interessanti, che catturano l’interesse dell’interlocutore |
Linguaggio e stile unico |
Video in alta qualità accompagnati da brevissime didascalie e tag |
Appendice 5
Rassegna di casi reali
Va sottolineato che, se la lavoratrice in questione avesse utilizzato il social in generale, o solo per la pubblicazione quello specifico post, con impostazione di privacy policy restrittiva, impedendo ad estranei di visitare il proprio profilo/leggere quello specifico post, nulla di quanto sopra si sarebbe verificato, perché le frasi ingiuriose postate erano in realtà rese visibili a un gruppo ristretto di “amici”, riservate quindi ai soli soggetti autorizzati dal titolare del dato/informazione/contenuto e non di pubblico dominio. Pertanto, se il datore di lavoro non fosse stato inserito nella cerchia di amici della lavoratrice non avrebbe visualizzato il contenuto ingiurioso e non avrebbe comminato il licenziamento per giusta causa, né avrebbe potuto comminarlo anche nel caso in cui fosse stato allertato da terzi che potevano visionare/salvare il commento o fosse giunto a conoscenza di quel contenuto in altro modo: si sarebbe trattato peraltro di mezzo di prova inutilizzabile o, peggio, capace di configurare una condotta illecita viceversa del datore di lavoro.
Con la motivazione che il danno all’immagine e alla reputazione del datore di lavoro attraverso l’uso dei social network giustifica l’irrogazione della sanzione disciplinare, integrando gli estremi della violazione dell’obbligo di fedeltà e dei principi di correttezza e buona fede nella regolamentazione dei rapporti di lavoro.
8)
- Pronuncia: Cass. Sez. Lav. N.4060 del 18 febbraio 2011
- Caso: a un dipendente delle Poste veniva contestato un illecito penale, definito con patteggiamento. Il datore comminava il licenziamento per giusta causa. Il lavoratore impugnava il licenziamento con le motivazioni che dall’istruttoria era emersa l’assoluta insussistenza di atti posti in essere dal ricorrente con dolo, che la specifica fattispecie non rientrava nell’elenco, dei comportamenti vietati e sanzionabili, contenuta nel contratto collettivo nazionale di riferimento, che questa è di carattere tassativo e che nell’art. 54 CCNL è previsto che le mancanze non specificamente indicate nella elencazione sono sanzionabili con i provvedimenti di cui all’art. 52 CCNL (sanzioni conservative) e infine che, a seguito di patteggiamento, mancava una sentenza di colpevolezza passata in giudicato.
- Decisione: La Corte ha confermato il licenziamento. Particolarmente rilevante come abbia argomentato che“la giusta causa di licenziamento è nozione legale e il giudice non è vincolato dalle previsioni del contratto collettivo. Ne deriva che il giudice può ritenere la sussistenza della giusta causa per un grave inadempimento o per un grave comportamento del lavoratore contrario alle norme della comune etica o del comune vivere civile ove tale grave inadempimento o tale grave comportamento, secondo un apprezzamento di fatto non sindacabile in sede di legittimità se congruamente motivato, abbia fatto venire meno il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore; per altro verso, il giudice può escludere altresì che il comportamento del lavoratore costituisca di fatto una giusta causa, pur essendo qualificato tale dal contratto collettivo, in considerazione delle circostanze concrete che lo hanno caratterizzato
Appendice 6
FAQ
Laddove la FAQ riguardi esclusivamente la categoria dei dipendenti assimilati e collaboratori è specificato (“dipendenti” o “personale”)
I dipendenti non sono interdetti in generale dalla consultazione dei social nelle condizioni suddette. La distinzione tra consultazione dei profili istituzionale e login con account personale non è dirimente, in quanto per commentare sui social – ad es. sul profilo istituzionale Unindustria- è comunque necessario loggarsi con le credenziali personali, se le si hanno, e dai commenti si risale al profilo personale, se lo si ha. Dunque, purché questo non interferisca o ritardi le mansioni proprie o altre mansioni dei dipendenti, in generale non si tratta di una attività interdetta.
Sì, salvo che non sia materiale riservato /non ancora approvato o comunque pubblicato solo per gli associati.
Teoricamente tutte le parti pubbliche dei social possono essere lecitamente visionati dal datore di lavoro, come da chiunque altro. Quanto alla messaggistica, essa viene usata privatamente (WhatsApp, Telegram, Messenger) e la giurisprudenza ne esclude la possibilità di controllo, per profili di assimilazione alla corrispondenza cartacea (tutelata dalla Costituzione). Si evidenzia che Di recente tali ultimi strumenti sono altresi utilizzati anche in ambito lavorativo e verso platee numericamente consistenti e diversificate. Il datore di lavoro può fare qualsiasi uso lecito di qualsiasi informazione pubblica.
E’ un aspetto fortemente dirimente. Laddove la professione e il datore di lavoro a) non appaiano nella parte pubblica del profilo/sito b) non siano altrimenti desumibili (es.: amici) e c) non vengano dichiarati in post e commenti, tutta la produzione sui social proveniente da un profilo/identità con queste caratteristiche è da considerarsi privata e, come tale, irrilevante e non interessata dalle presenti linee guida
Giurisprudenza e dottrina ritengono di norma di sì.
Giurisprudenza e dottrina ritengono prevalentemente di sì, è sempre bene accompagnare la condivisione di un articolo (o di un post/immagine: cfr. punto 5) con un commento quale “interessante”; “da leggere”, che ne rimarchi la terzietà di colui che condivide rispetto al contenuto, che non concorda necessariamente con l’opinione di colui che condivide.
E’ un aspetto assolutamente rilevante. Può verificarsi in particolare per figure apicali, direttive, responsabili e in generale che hanno mansioni che prevedono rapporti con gli interlocutori istituzionali / stakeholder, o addirittura incarichi di consigli d’amministrazione/ rappresentanze esterne, il rischio di condotte improprie, in misura molto più intensa per figure e qualifiche che non ne hanno. Può essere ad esempio particolarmente improprio - o peggio, integrare una condotta dannosa verso Unindustria o verso terzi - divulgare notizie o documenti riservati o tout court criticare un ente locale o la Regione, o specifici uffici, o specifiche cariche di tali enti, proprio da parte di quei funzionari di associazione che hanno rapporti con gli enti e le attività citate.
Non è improprio divulgare foto o video, ad es. di una festa di compleanno tenutasi in una stanza degli uffici dove appaiano dei colleghi e/o taggare i partecipanti colleghi, purché dietro loro espresso consenso e informando gli uffici competenti di Unindustria. Qualora appaiano anche figure non riconducibili a colleghi – consulenti, fornitori, imprenditori, dipendenti di aziende - è richiesta, oltre che l’espresso consenso di tutti gli interessati, l’autorizzazione degli uffici competenti di Unindustria. Resta inteso naturalmente che è sconsigliato divulgare immagini/video che rappresentano comportamenti o parole sconvenienti o ambienti che possano mettere a rischio la sicurezza e l’integrità dell’immagine del datore di lavoro, quali servizi o locali tecnici.
In questi casi particolari è opportuno che la condivisione non solo sia autorizzata da Unindustria ma che comunque non contenga volti o voci riconoscibili.
Il lavoratore, come qualsiasi cittadino, è libero di postare commenti nei siti istituzionali di tutto il settore pubblico. Questo sempre purché i commenti siano riconducibili a un’identità che dichiara manifestamente lavoro e datore di lavoro, altrimenti manca una condizione dirimente, su cui CFR. FAQ n. 4. Questa attività non è naturalmente esente da rischi di una condotta impropria, su cui CFR.FAQ n.7
Si tratta di una condotta in se e per sé non necessariamente impropria, sempre s’intende previo espresso consenso degli interessati, salvo per le ovvie cautele già ampiamente sviscerate: impropria, ad es., qualora l’occasione sia attinente a riunioni/attività ancora riservate, e così via. Qualora l’occasione afferisca a un rapporto di parentela/amicizia nella vita privata, si tratta di fattispecie irrilevante ai fini di queste Linee Guida.
Per il reperimento di immagini, video o file audio da utilizzare per i social media è possibile avvalersi di alcuni siti nei quali, attraverso dei motori di ricerca interni, si può trovare materiale liberamente utilizzabile.
A titolo esemplificativo e non esaustivo si indicano:
Foto
www.gettyimages.it (con filtro RF/RM)
Video
www.youtube.com (sezione creative commons)
www.vimeo.com (sezione creative commons)
Audio
www.facebook.com/creator/studio
www.youtube.com/audiolibrary/music