Contatti          Sedi
Bacheca    |   Login
 
Condividi Aggiungi ai preferiti Stampa Pdf

News - 30/07/2024

Direttiva UE sui rifiuti e raggiungimento degli obiettivi di raccolta e riciclo dei rifiuti urbani e dei RAEE: la Commissione europea apre una procedura d’infrazione contro l’Italia

Secondo l'esecutivo UE, l'Italia non ha recepito correttamente diverse disposizioni della direttiva modificata e ora dispone di due mesi per rispondere e rimediare alle carenze sollevate dalla Commissione.

La Commissione europea ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, inviando una lettera di messa in mora (INFR(2024)2097) per non aver recepito correttamente la direttiva quadro sui rifiuti, nota come direttiva 2008/98/CE, recentemente modificata dalla direttiva UE 2018/851.

La direttiva 2008/98/CE propone di ridurre la produzione di rifiuti, minimizzare gli impatti ambientali dell'uso delle risorse e promuovere l'efficienza nell'utilizzo delle stesse, favorendo così la transizione verso un'economia circolare. La direttiva modificata introduce, poi, obiettivi vincolanti per il riciclaggio e la preparazione dei rifiuti urbani per il riutilizzo. Nello specifico, essa richiede agli Stati membri di migliorare i propri sistemi di gestione dei rifiuti, garantendo un uso più efficiente delle risorse naturali.  

Il termine fissato per l'adeguamento delle leggi nazionali alla nuova normativa era il 5 luglio 2020. Nonostante ciò, l'Italia e dieci Stati membri (tra cui Bulgaria, Estonia, Francia, Cipro, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo e Romania), non hanno rispettato tale scadenza, portando la Commissione a intraprendere azioni legali. 

Il provvedimento è stato adottato dall'UE nel 2018 come parte del pacchetto di misure sull'economia circolare e l’'Italia lo ha recepito con il decreto legislativo del 3 settembre 2020, n.116 che, secondo la CE, non rispetta diverse disposizioni della direttiva modificata.

In particolare, tra le carenze riscontrate dalla Commissione nel recepimento italiano della direttiva modificata figurano: 

  • regimi di responsabilità estesa del produttore: scorretta implementazione degli obblighi riguardanti il ruolo e le responsabilità dei produttori nell'ambito della gestione dei rifiuti (articolo 8 bis paragrafo 4, secondo comma, punto (iii), paragrafo 5, primo comma, paragrafo 6, paragrafo 8);  
  • prevenzione dei rifiuti: inadempimenti relativi alla prevenzione dei prodotti che contribuiscono maggiormente alla dispersione dei rifiuti (articolo 9, paragrafo 1, lettera k); 
  • raccolta e gestione dei rifiuti: deficit nella gestione della raccolta differenziata e nel trattamento di rifiuti pericolosi e degli oli usati (articoli 10, 20 e 21); 
  • riciclaggio di alta qualità: mancanza di misure adeguate a garantire un riciclaggio di alta qualità (articolo 11, paragrafo 1);
  • tracciabilità dei rifiuti: carenze nel sistema di controllo della qualità e nella tracciabilità dei rifiuti urbani (articolo 11 bis) e, inoltre, dei ritardi per quanto riguarda l’operatività del sistema di tracciabilità elettronica (RENTRI);
  • costi di gestione dei rifiuti: insufficiente adempimento degli obblighi riguardanti la copertura dei costi di gestione dei rifiuti (articolo 14);
  • piani di gestione e programmi di prevenzione dei rifiuti: lacune nei piani di gestione e nei programmi di prevenzione dei rifiuti (articoli 28, 29 e 30).

Oltre a questi punti, la Commissione ha notificato all’Italia:

  • di non aver raggiunto l’obiettivo di aumentare il riciclaggio dei rifiuti urbani almeno al 50% in termini di peso, come stabilito dall’articolo 11, paragrafo 2, lettera a) della direttiva 2008/98/CE;
  • di non aver raggiunto il tasso minimo di raccolta dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), stabilito dall’articolo 7, paragrafo 1 della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Alla luce di ciò, la Commissione ha inviato due lettere di costituzione in mora all'Italia. Ora, il governo italiano ha due mesi per fornire chiarimenti e adottare le misure necessarie per conformarsi alla normativa europea o eccezionalmente chiedere una proroga. In mancanza di una risposta adeguata, la Commissione potrà procedere con l'emissione di un parere motivato.

 

Tag Articolo
Per informazioni
Tel. 0684499714 - 0775817714
federica.celardi@un-industria.it
×

Federica Celardi




Frosinone

Telefono: 0684499714 - 0775817714
Mail: federica.celardi@un-industria.it

Temi: ambiente,energia,frosinone,qualità e produzione,


Tel. 0684499477
emilia.lacetra@un-industria.it
×

Emilia Lacetra




Roma

Telefono: 0684499477
Mail: emilia.lacetra@un-industria.it

Temi: ambiente,energia,


Tel. 0684499742 - 0775817742
lorenzo.maggi@un-industria.it
×

Lorenzo Maggi




Frosinone

Telefono: 0684499742 - 0775817742
Mail: lorenzo.maggi@un-industria.it

Temi: ambiente,energia,servizi ambientali,qualità e produzione,


Unindustria favorisce lo sviluppo
delle imprese del territorio di Roma,
Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo

Codice Fiscale 80076770587 - Fax +39 06 8542577 - PEC info@pec.un-industria.it

Do not follow or index