L'economia della provincia di Frosinone può decollare solo a due condizioni: la realizzazione di una stazione in linea della ferrovia ad Alta Velocità ed una concreta 'manutenzione' del sistema industriale. "Non ci sono altre strade", come ha detto Miriam Diurni, presidente di Unindustria Frosinone, nel corso di un incontro con la stampa avvenuto nel capoluogo ciociaro - ripreso da ANSA.it - in cui Diurni ha evidenziato anche la necessità di un'adeguata politica rivolta ai giovani. Buoni i rapporti e il dialogo con le amministrazioni provinciali e regionali, tuttavia bisogna passare "dalle parole ai fatti" in tempi brevi.
Per la presidente la stazione dell'Alta Velocità rappresenterebbe ciò che per l''economia del territorio è stata l'Autostrada del Sole negli anni del boom economico, ma a condizione che sia "una reale opera di bacino concepita senza campanilismi".
"Oggi in provincia di Frosinone ci sono due fermate del Frecciarossa, una a Cassino ed una a Frosinone, una al mattino ed una la sera, entrambe però 'fuori linea' cioè il treno lascia il percorso Tav, si immette sulla linea ordinaria e poi rientra nel tracciato Veloce. Ai tempi della gestione Battisti venne ipotizzata la realizzazione di una stazione in linea, individuando anche l'area: a ridosso del casello autostradale di Ferentino e dello svincolo della superstrada".
Da ANSA.it
Sui tempi della politica, la presidente ha espresso tutte le sue riserve: "Basti pensare ai 30 mesi indicati per realizzare la nuova perimetrazione dell'area Sin e decidere se eliminare gli attuali vincoli ambientali. Sono tempi che non coincidono con quelli delle industrie, anzi spaventano i potenziali investitori sul territorio". Su questo tema Diurni ha sollecitato Regione Lazio e Provincia di Frosinone ad attuare lo snellimento delle procedure annunciato a novembre nel corso degli Stati Generali e la concreta attivazione del Comitato per lo Sviluppo.