Definiti i nuovi obiettivi di rendicontazione dei fondi strutturali tra Amministrazioni centrali e Regioni
Sono stati finalmente definiti tra Amministrazioni centrali e Regioni i nuovi obiettivi di rendicontazione dei fondi strutturali a maggio e ad ottobre di ogni anno: in caso di mancato raggiungimento di tali target, sono previste penalità e la riprogrammazione obbligatoria delle risorse.
In attuazione degli impegni presi con il Piano d’Azione Coesione del dicembre scorso, con i quali è stato sancito l’obbligo di definire un nuovo percorso di accelerazione della spesa dei fondi strutturali entro il 28 febbraio 2012, il DPS e le Regioni del Mezzogiorno e del Centro Nord e le Amministrazioni centrali titolari di Programma Operativo hanno raggiunto una intesa contenente nuovi e più stringenti obiettivi di spesa.
L'importo da certificare per ciascun anno viene diviso in due quote: la prima deve essere raggiunta entro il 31 maggio, la seconda entro il 31 ottobre di ogni anno. In particolare, per ciascun programma devono essere raggiunti i seguenti target:
- 31 maggio 2012: 20 % dell’importo in scadenza al 31 dicembre 2012
- 31 ottobre 2012: 70 % dell’importo in scadenza al 31 dicembre 2012
- 31 maggio 2013: 40 % dell’importo in scadenza al 31 dicembre 2013
- 31 ottobre 2013: 80 % dell’importo in scadenza al 31 dicembre 2013
In caso di mancato raggiungimento di ciascun target di spesa, viene applicata, su ciascuna quota annuale, una penalità, graduata in funzione della distanza dal target, secondo lo schema seguente:
Distanza dagli obiettivi
(in percentuale sui target)
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Quota da riprogrammare
(su cofinanziamento nazionale)
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fino al 5%
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0%
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superiore al 5% e fino al 10%
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15 %
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superiore a 10% e fino a 20%
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30 %
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superiore a 20% e fino a 30%
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40 %
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oltre 30%
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60 %
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Più lontani saranno gli importi spesi dall’obiettivo fissato, più alta sarà la penalità comminata. La penalità verrà applicata mediante riduzione della quota nazionale di cofinanziamento: le risorse così rese disponibili saranno reinvestite negli stessi territori che hanno generato le penalità e dovranno essere destinate, nel Mezzogiorno, ad interventi e finalità coerenti con quelle del Piano d’Azione Coesione (infrastrutture ferroviarie, istruzione, occupazione, banda larga) e nel Centro Nord a quelli definiti da ciascun POR.
Per il target in scadenza al 31 maggio 2012 è rimessa alla valutazione delle singole Autorità di Gestione (AdG) la possibilità di subordinare le penalità agli esiti della verifica di ottobre: in caso di verifica positiva, nessuna riduzione del cofinanziamento nazionale dovrà essere applicata. Sono fatti salvi gli impegni giuridicamente vincolanti e i progetti per i quali l’AdG è in grado di fornire un cronogramma con la data in cui tali impegni siano formalmente assunti.
Rispetto ad un'ipotesi iniziale, il percorso definito appare più agevole, soprattutto per quanto riguarda la prima scadenza del 2012 (maggio con la riduzione dal 40 al 20% della spesa da certificare), con una accelerazione che si dispiega gradatamente entro la fine dell’anno, periodo in cui, in genere, si concentra la spesa.
Anche la salvaguardia degli impegni giuridicamente vincolanti appare opportuna, al fine di tutelare le imprese già aggiudicatarie di lavori.
L’applicazione della sanzione alla quota nazionale di cofinanziamento fa si che il contributo comunitario per ciascun PO rimanga inalterato: le risorse così rese disponibili continueranno ad essere impiegate per finalità di sviluppo, senza essere sottoposte ai vincoli temporali stringenti della programmazione comunitaria.
D’altro canto, la non applicazione a tali risorse di vincoli temporali potrà comportare un sensibile spostamento in avanti della spesa: basti considerare, a tale proposito, che per alcuni dei progetti infrastrutturali contenuti nel Piano d’Azione Coesione nelle regioni della Convergenza è previsto, come anno di completamento dei lavori, il 2024.