Sono 13 i punti del Protocollo, con attenzione prioritaria alla salute delle persone nei luoghi di lavoro, dove vengono indicate le misure di precauzione da adottare per evitare i contagi: si va dagli ingressi in azienda alla gestione delle mense e degli spazi comuni, dai dispositivi di sicurezza alla possibilità di rimodulare le attività fino alla gestione di un eventuale caso di Coronavirus.
L'obiettivo del documento è di agevolare le imprese nell'adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio negli ambienti di lavoro. La prosecuzione delle attività produttive può infatti avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone adeguati livelli di protezione.
Le Parti hanno convenuto, sin da ora, il possibile ricorso agli ammortizzatori sociali con la conseguente riduzione o sospensione dell'attività lavorativa al fine di permettere alle imprese di tutti i settori di applicare tali misure e la conseguente messa in sicurezza del luogo di lavoro.
A tal proposito, si resta in attesa dei prossimi provvedimenti del Governo contenenti le misure economiche a sostegno delle imprese e dei lavoratori.
Per quanto riguarda le imprese che continueranno l'attività lavorativa - fermo restando l'osservanza fino al 25 marzo 2020 delle misure previste dal DPCM dell'11 marzo 2020 articolo 1 punto 7 lettere a, b, c, d,e - si raccomanda la rapida adozione delle misure contenute nel protocollo in oggetto, favorendo, come indicato nelle premesse dello stesso, il confronto con le rsu/rsa e gli rls o degli rlst, ove previsti dalla normativa di settore.
Nel rimandare per i dettagli ad una attenta lettura del testo ci riserviamo ulteriori tempestive osservazioni.
"Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro"
anche in allegato.