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News - 22/03/2020

Lettera del Presidente Vincenzo Boccia al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Caro Associato leggi la lettera di Confindustria inviata oggi 22 marzo che pone all'attenzione del Governo alcune esigenze prioritarie del sistema produttivo del Paese, a valle delle decisioni annunciate ieri sera in diretta Facebook

Roma, 22 marzo 2020 

 

 

Gentile Presidente,

stiamo affrontando con senso di responsabilità la decisione assunta ieri dal Governo

di ampliare il perimetro delle misure di contenimento alla sospensione delle attività

produttive.

Come potrà immaginare, riceviamo in queste ore centinaia di sollecitazioni dalla

nostra base associativa, cui stiamo offrendo tutto il supporto possibile, in linea con le

informazioni disponibili e il confronto avuto ieri sera, di cui torno a ringraziarLa.

In questo contesto, mi preme ribadire l’esigenza di contemperare la “stretta” decisa

ieri con alcune esigenze prioritarie del mondo produttivo. In particolare, i punti

essenziali che sottopongo alla Sua attenzione, alcuni dei quali già anticipati nel

corso della riunione di ieri e ai Ministri competenti, sono i seguenti:

1. una disposizione di carattere generale, che consenta la prosecuzione di

attività non espressamente incluse nella lista e che siano, però, funzionali alla

continuità di quelle ritenute essenziali;

2. un’analoga disposizione che consenta la prosecuzione di quelle attività che

non possono essere interrotte per ragioni tecniche (ad esempio, quelle

riguardanti gli impianti a ciclo continuo e a rischio incidente), pena altrimenti

un pregiudizio alla funzionalità dei relativi impianti produttivi, nonché la

continuità di quelle strategiche per la produzione nazionale;

3. l’esigenza che la prosecuzione di tali attività possa essere garantita mediante

il ricorso a una procedura amministrativa molto semplificata, che faccia leva

su un’attestazione del richiedente e su meccanismi di controllo ex post da

parte delle Autorità competenti;

4. la necessità di far salve tutte quelle attività di natura manutentiva (e le relative

produzioni), legate a cicli produttivi e non, finalizzate a mantenere in

efficienza macchinari e impianti, in modo da non pregiudicare la capacità

degli stessi di poter essere riattivati alla ripresa delle attività; analoga

necessità riguarda la prosecuzione delle attività di vigilanza di attività e

strutture oggetto del blocco;

5. assicurare alle attività e strutture appena citate i tempi tecnici necessari

dall’entrata in vigore del provvedimento, a concludere le lavorazioni in corso,

ricevere materiali e ordinativi già in viaggio verso i siti produttivi, consegnare

quanto già prodotto e destinato ai clienti.

Infine, ma non certo in ordine di importanza, è indispensabile garantire flessibilità

nell’individuazione delle attività essenziali mediante il meccanismo dei Codici

ATECO, che se ben si addice alle attività commerciali, non si presta invece in

modo efficace - anche perché alcune definizioni sono ormai risalenti nel tempo -

a definire i confini e le caratteristiche delle attività industriali. In proposito, sono

necessari almeno due accorgimenti:

1. assicurare la possibilità, mediante un provvedimento ministeriale successivo

al DPCM o con un’altra modalità estremamente “snella”, di ampliare o

precisare i codici esclusi dal blocco;

2. in ogni caso, far riferimento non solo ai singoli codici ma alle macro-classi e

alle note esplicative della tabella ATECO 2007, note nelle quali sono indicate

con maggior dettaglio molte produzioni rilevanti.

Sarà determinante, inoltre, sciogliere immediatamente il nodo del credito e più in

generale della liquidità, come anticipato ieri, per evitare che questa situazione

produca conseguenze irreversibili per le imprese e che gli imprenditori perdano la

speranza nella futura prosecuzione delle attività. Già oggi percepiamo la gravità

dell’impatto sulla liquidità che le imprese tutte – piccole, medie e grandi – stanno

già subendo per le misure annunciate. Occorre poi preservare l’operatività delle

imprese che fanno parte delle filiere internazionali. Così come sarà importante

valutare i necessari provvedimenti relativi all’operatività della Borsa e del mercato

finanziario per evitare impatti negativi sulle nostre società quotate.

Per tutte queste ragioni, è fondamentale, considerare le proposte di Confindustria

che Le abbiamo anticipato con il documento del 20 marzo.

Grato dell’attenzione che sono certo non mancherà di dedicare a questa mia, Le

invio i miei migliori saluti.

 

In allegato la lettera in pdf 

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delle imprese del territorio di Roma,
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