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News - 25/03/2020

Europa - La panoramica di quanto è stato realizzato finora dall'Unione europea, anche grazie ai contributi di Confindustria

Materiale sanitario, riconversione industriale e standardizzazione, occupazione, aiuti di stato, patto di stabilità e crescita, BCE - misure di politica monetaria, mercato interno, trasporti, frontiere, riunioni istituzionali, cybersecurity e molto altro

 

MATERIALE SANITARIO

 

La Commissione europea ha deciso di creare una riserva strategica di attrezzature mediche dell'UE (rescEU), come ventilatori e maschere protettive. Le attrezzature mediche che fanno parte delle scorte comprendono articoli quali:

 

  • attrezzature mediche per cure intensive;
  • attrezzature di protezione individuale;
  • vaccini e terapie;
  • forniture di laboratorio.

 

Le scorte saranno ospitate da uno Stato membro (o più Stati membri), che sarà responsabile dell'approvvigionamento delle attrezzature. Il "Centro di coordinamento per la risposta alle emergenze" gestirà la distribuzione delle apparecchiature per assicurarne il trasporto dove è più necessario. Il bilancio iniziale dell'UE è di 50 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro sono soggetti all'approvazione delle autorità di bilancio.

 

 

 

RICONVERSIONE INDUSTRIALE E STANDARDIZZAZIONE

 

Nel corso del Consiglio Competitività straordinario, convocato in videoconferenza venerdì 20 marzo, il commissario per il Mercato interno Thierry Breton ha annunciato un ampliamento delle norme europee per le forniture di mascherine e materiale di protezione. Il commissario Breton ha chiesto agli Stati membri di fornire urgentemente la lista delle imprese nazionali che possono riconvertire la propria produzione. Il Cen/Cenelec ha dato l'assenso a rendere disponibili gli standard necessari affinché le aziende che vogliano riconvertire la produzione siano in grado di produrre maschere e altri dispositivi di protezione.

 

CORONAVIRUS RESPONSE INVESTMENT INITIATIVE

 

La Commissione ha proposto l’istituzione di una “Coronavirus Response Investment Initiative” per promuovere investimenti dedicati a fronteggiare l’emergenza, a partire dalle riserve di cassa dei fondi SIE.

 

Non si tratta, dunque, di un Fondo nuovo, ma di una iniziativa per utilizzare più velocemente fondi strutturali già esistenti e a disposizione degli Stati membri. In particolare, la Commissione propone di rinunciare al rimborso dovuto delle quote di prefinanziamento non spese dagli Stati membri nel 2019, per i Fondi Fondo FESR, FSE, FC e FEAMP. Queste risorse si aggirano attorno agli 8 miliardi di euro, alle quali si sommerebbero le quote di cofinanziamento nazionale, per arrivare, secondo i calcoli della Commissione, ad una mobilitazione di circa 37 miliardi di euro. Tali investimenti dovrebbero essere dedicati prioritariamente a sostenere il finanziamento del capitale circolante nelle PMI, provvedere al supporto del sistema sanitario (attrezzature ospedaliere; mascherine; inalatori) e sostenere temporaneamente il mercato del lavoro per attenuare l’impatto della crisi in atto

 

OCCUPAZIONE

 

Per alleviare l’impatto sull’occupazione, la Commissione si impegna a proteggere i lavoratori più colpiti dall’emergenza, sostenendo gli Stati Membri nella promozione di piani di lavoro a breve termine:

 

  • riduzione delle ore di lavoro;
  • estensione della malattia;
  • promozione del telelavoro;
  • modifiche ai regimi di indennità di disoccupazione.

 

La Commissione accelererà la preparazione della proposta relativa al Regime europeo di riassicurazione delle indennità di disoccupazione, per proteggere i cittadini senza lavoro e ridurre la pressione sulle finanze pubbliche; si impegna inoltre a promuovere programmi di aggiornamento e di riqualificazione delle competenze

 

AIUTI DI STATO - TEMPORARY FRAMEWORK

 

Venerdì 20 marzo, la Commissione europea ha adottato una Comunicazione in materia di aiuti di Stato, che disciplina le condizioni alle quali gli Stati membri potranno erogare misure di aiuto a favore delle imprese in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Il c.d. "Temporary Framework" è stato presentato dalla Commissione come un piano straordinario di iniziative volte ad assicurare la massima flessibilità nell’applicazione e nell’approvazione delle misure di aiuti di Stato che tutti gli Stati membri intendono concedere nel contesto della crisi epidemiologica. Nel Temporary Framework la Commissione individua determinate categorie di aiuti di Stato che ritiene giustificate, in un periodo limitato per porre rimedio alle difficoltà derivanti dalla crisi in corso, e sancisce che esse possono essere considerate compatibili con il mercato comune ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE. Il Temporary Framework sarà in vigore fino al 31 dicembre 2020, ma la Commissione europea valuterà, prima di tale data, se debba essere prorogato. La Commissione conferma, inoltre, la piena cumulabilità delle misure di aiuto con aiuti concessi in regime de minimis. Come espressamente ricordato dalla Vice Presidente Esecutiva Margarethe Vestager, date le dimensioni limitate del bilancio dell’UE, la principale risposta arriverà dai bilanci nazionali degli Stati membri. Domenica 22 marzo la Commissione ha approvato il regime italiano da 50 milioni di euro a sostegno della produzione e della fornitura di apparecchiature mediche e mascherine durante la pandemia di Coronavirus.

 

 

 

PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA

 

La Commissione propone di utilizzare appieno la flessibilità prevista dalle regole fiscali europee. Nello specifico, l’esclusione dal calcolo del deficit strutturale di ogni misura “una tantum” sulla spesa decisa in relazione alla risposta all’emergenza COVID-19, come quelle approvate per contenere la pandemia, assicurare liquidità al fine di sostenere le imprese, tutelare i lavoratori. Verrà applicata anche la “clausola eventi imprevisti” del Patto di Stabilità e Crescita, che prevede che, quando un evento straordinario, fuori dal controllo di un governo, ha un grande impatto sulle finanze pubbliche di uno Stato membro, il Paese possa deviare temporaneamente dall’aggiustamento fiscale che gli è stato richiesto. Infine, per la prima volta da quando è stata istituita nel 2011, la Commissione ha proposto la possibilità di attivare la clausola di salvaguardia (general crisis escape clause), in deroga al Patto di Stabilità per consentire una politica di sostegno fiscale più generale. La decisione finale sull'eventuale attivazione della general crisis escape clause spetta in ogni caso ai Ministri delle Finanze, riuniti in videoconferenza (al momento della pubblicazione di questo numero). Al fine di preservare il flusso di liquidità verso l’economia e in riferimento agli aspetti legati al credito, la Commissione ha preso atto delle misure di politica monetaria adottate dalla BCE e delle dichiarazioni del Meccanismo di vigilanza unico (SSM) e dell’Autorità bancaria europea (EBA). La Commissione,  inoltre, ha invitato le autorità competenti ad adottare un approccio coordinato e a specificare come utilizzare al meglio la flessibilità prevista dal framework UE. Per quanto riguarda la mobilitazione del bilancio UE e le iniziative del Gruppo BEI in materia di offerta di liquidità a supporto di imprese, settori e regioni, le PMI colpite verranno supportate attraverso gli strumenti UE esistenti con interventi di liquidità, complementari alle misure adottate a livello nazionale.

 

 

 

BCE - MISURE DI POLITICA MONETARIA

 

Per contrastare gli effetti della pandemia sul sistema economico e monetario europeo, la BCE ha lanciato un nuovo Quantitative Easing, chiamato “Pandemic emergency purchase programme (PEPP)”, dalla potenza di 750 miliardi di euro, che sarà in vigore almeno fino alla fine dell’anno. Tutti gli asset attualmente acquistati nel programma in corso APP potranno essere acquistati nel nuovo PEPP, al quale vengono aggiunti i titoli di Stati greci con uno speciale waiver e i commercial paper. Sempre per far fronte allo stato emergenziale determinato dal Covid-19, la Banca Centrale Europea ha anche annunciato alcune importanti misure per concedere maggiore flessibilità alle Banche nella valutazione delle posizioni deteriorate. Alcune di queste misure sono tra quelle sollecitate da Confindustria insieme all'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e alla Federazione Bancaria Europea.

 

 

 

MERCATO INTERNO

 

Nel rispetto delle competenze che le sono attribuite dai Trattati, la Commissione europea sta adottando tutte le misure possibili per tentare di garantire la produzione, lo stoccaggio, la disponibilità e l'uso razionale delle attrezzature e dei medicinali di protezione medica nell'UE. La Commissione, in qualità di "Guardiana dei Trattati", sta contrastando le misure unilaterali che limitano la circolazione dei beni sanitari essenziali. Inoltre, sta fornendo orientamenti agli Stati membri su come mettere in atto meccanismi di controllo adeguati per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, avviando procedure accelerate di appalto congiunto e attraverso una Raccomandazione dedicata ai Dispositivi di protezione marcati CE.

 

 

 

TRASPORTI

 

Gli Stati membri devono preservare la libera circolazione di tutte le merci e, soprattutto, devono garantire la catena di approvvigionamento di prodotti essenziali. Non sono previste ulteriori certificazioni per le merci che circolano legalmente nel mercato unico. Le restrizioni degli Stati al trasporto delle merci possono avvenire solo se trasparenti, debitamente motivate, proporzionate, pertinenti e non discriminatorie. I trasporti di emergenza hanno la priorità (c.d. corsie verdi) e le misure di controllo non devono costituire un ostacolo per l’approvvigionamento, soprattutto di beni essenziali. I lavoratori dei trasporti dovrebbero poter circolare attraverso le frontiere secondo necessità e la loro sicurezza non dovrebbe essere in alcun modo compromessa.

 

Confindustria è già in contatto con le Istituzioni europee, insieme a BusinessEurope, per dare un contributo alla soluzione dei tre principali punti critici per il settore del trasporto merci:

 

  • sicurezza degli approvvigionamenti (blocchi alle frontiere, interruzione della catena del valore, traffico e rallentamenti sulle rotte);
  • sicurezza dei lavoratori (condizioni di disagio per i trasportatori, coordinamento sulla proroga delle scadenze per i documenti, armonizzazione interruzione tachigrafo);
  • clausola di forza maggiore (ritardi nelle consegne, difficoltà di trovare autisti, aumento dei costi di trasporto).

 

FRONTIERE

 

Sono state predisposte delle misure alle frontiere esterne per controllare le condizioni di salute dei viaggiatori e per impedire, a chi dovesse risultare infetto, di transitare. Alla luce della conclamata pandemia, è consentito agli Stati il ripristino delle frontiere interne. I controlli sanitari alle persone in ingresso negli Stati membri non richiedono l’introduzione formale di controlli alle frontiere interne. Qualora dovessero essere previsti, essi non devono creare traffico e assembramenti. Devono essere rispettate le garanzie della Direttiva sulla libera circolazione a tutti i cittadini UE e deve essere facilitato il transito di chi sta tornando a casa. Infine, è stato imposto per 30 giorni il divieto temporaneo per i viaggi non essenziali in entrata nell’area Schengen per i cittadini di Paesi terzi

 

 

 

RIUNIONI DELLE ISTITUZIONI UE

 

Le Istituzioni europee hanno riprogrammato le rispettive agende e le modalità di svolgimento delle riunioni. Fino alla fine della crisi, i Consigli dei ministri si svolgeranno in teleconferenza e con un calendario dettato dalla necessità. Si sta ragionando inoltre sulla sospensione delle riunioni dei Gruppi di Lavoro per convertirli tutti in videoconferenze. Anche il Consiglio europeo di marzo, che si terrà giovedì 26, e che originariamente avrebbe dovuto discutere di politica industriale e competitività, si svolgerà in videoconferenza e sarà dedicato all'emergenza Coronavirus con l'obiettivo di individuare soluzioni per:

 

  • limitare la diffusione del virus;
  • assicurare la fornitura di attrezzature mediche, con particolare attenzione a maschere e respiratori;
  • promuovere la ricerca, compresa la ricerca su un vaccino;
  • affrontare le conseguenze socioeconomiche della crisi;
  • aiutare i cittadini UE bloccati in paesi terzi.

 

I Capi di Stato e di Governo hanno deciso di aggiornarsi ogni settimana per seguire l'implementazione delle misure proposte.

 

Il Parlamento europeo si terrà a giovedì 26 marzo a Bruxelles in Sessione Plenaria Straordinaria, per discutere e votare (e quindi far in modo che entrino rapidamente in vigore) le prime tre proposte legislative della Commissione europea per affrontare gli effetti della pandemia negli Stati membri dell'UE. All’ordine del giorno:

 

  • l'Iniziativa di investimento per la risposta al Coronavirus, che metterà a disposizione degli Stati membri 37 miliardi di euro dei fondi di coesione per affrontare le conseguenze della crisi;
  • la proposta legislativa per estendere il campo di applicazione del Fondo di solidarietà dell'UE alle emergenze sanitarie;
  • la proposta per fermare i cosiddetti ‘voli fantasma’ causati dall'epidemia di COVID-19.

 

Per gli eurodeputati che non si trovano già a Bruxelles è stata prevista una procedura di voto scritta, per la quale sono allo studio soluzioni che garantiscano la sicurezza del voto. Questa sessione plenaria sostituirà la sessione dell'1-2 aprile.

 

 

 

CYBERSECURITY

 

La Commissione europea, ENISA, CERT-EU ed Europol, stanno aumentando le azioni di coordinamento per assicurare un cyberspazio più sicuro per i cittadini e le imprese dell'UE.

 

 

 

RICERCA & INNOVAZIONE

 

Nelle ultime settimane, la Commissione europea ha promosso diverse iniziative per individuare soluzioni e risposte alla lotta contro il Coronavirus. Tutte le iniziative in ambito R&I a livello UE che contribuiscono a fronteggiare l'emergenza COVID19 sono illustrate nella pagina internet creata ad hoc: https://ec.europa.eu/info/research-and-innovation/research-area/health-research-and-innovation/coronavirus-research_en#what

 

Ricerca e Sviluppo di Antivirali, Terapie, nuovi agenti terapeutici e Sistemi Diagnostici

 

La Joint Undertaking Innovative Medicine Initiative 2 (IMI2 JU) ha aperto un bando straordinario "Development of therapeutics and diagnostics combatting coronavirus infections" con scadenza il 31 marzo 2020, dedicato alla ricerca e allo sviluppo di antivirali e di possibili terapie nonché all’identificazione di nuovi agenti terapeutici e di sistemi diagnostici precoci efficaci ed affidabili. Il budget messo a disposizione dalla Commissione europea è di 45 milioni di euro mentre il contributo in-kind del consorzio EFPIA e dei partner associati a IMI2 potrà determinare una mobilitazione complessiva di risorse pari a 90 milioni

 

Bandi prorogati

 

A causa delle difficoltà legate all’emergenza Covid19, la Commissione europea ha deciso di prorogare le scadenze di alcune call dei programmi Horizon 2020 e Erasmus plus. Questa deroga NON si applica alle proposte per i progetti finanziati attraverso la call 21 di IMI2 (scadenza 31 marzo).

 

In Horizon 2020 sono prorogate:

 

 

In Erasmus Plus le nuove date di scadenza sono le seguenti (Sito ufficiale Erasmus plus):

 

  • Azioni Erasmus Plus nel settore sport: 21 aprile 2020
  • Azione Chiave 2 – Partenariati strategici nel settore dell’istruzione scolastica della formazione professionale, dell’istruzione superiore, dell’educazione degli adulti e partenariati scolastici: 23 aprile 2020
  • Azione Chiave 1 – Mobilità individuale nel settore gioventù, Round 2: 7 maggio 2020
  • Azione Chiave 2 – Partenariati strategici nel settore gioventù: 7 maggio 2020
  • Azione Chiave 3 – Progetti di dialogo giovanile, Round 2: 7 maggio 2020

 

Candidature per la Carta Erasmus per l’istruzione superiore: 26 maggio 2020

 

Agenzia europea dei farmaci (EMA)

 

Il 16 marzo l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha lanciato un appello indirizzato alle comunità scientifiche dell'UE con l’obiettivo di promuove un approccio armonizzato per la raccolta dei dati e le metodologie per gli studi clinici COVID-19 in tutta l'UE. L’EMA ha sottolineato la necessità di dati affidabili per determinare quali medicinali sperimentali possano essere sicuri ed efficaci per il trattamento di COVID-19. L'Agenzia sta lavorando attivamente per rafforzare la collaborazione tra i soggetti in grado di sostenere ulteriormente lo svolgimento di studi clinici COVID-19 in tutta Europa ed è pronta a supportare lo sviluppo di farmaci con tutti gli strumenti normativi disponibili. In questo senso, i soggetti attualmente impegnati nello sviluppo di potenziali terapie o vaccini contro COVID-19 sono invitati a contattare l'Agenzia il più presto possibile inviando una e-mail a 2019-ncov@ema.europa.eu. L'Agenzia sta inoltre sostenendo gli Stati membri dell'UE, segnalando loro tutte le informazioni utili che stanno via via emergendo per il trattamento o la prevenzione di COVID-19. Un team dedicato è stato mobilitato in seno all’Agenzia.

 

 

 

Azioni di supporto nella gestione dell’emergenza Coronavirus

 

Già negli scorsi mesi la Commissione europea ha provveduto a mobilitare risorse sulla ricerca e l’innovazione per contrastare l’emergenza legata al Coronavirus.

 

Nell’ambito di Horizon 2020, il 30 gennaio è stato pubblicato un bando straordinario "Advancing knowledge for the clinical and public health response to the 2019-nCoV epidemic". Il bando, relativo alla sfida sociale 1 dedicata a Salute, Cambiamento Demografico e Benessere, ha messo a disposizione un budget di 47,5 milioni: sono stati finanziati complessivamente 17 progetti 

 

 

 

BEI: garanzia UE per prestiti

 

Il 16 marzo la Commissione ha annunciato un finanziamento sotto forma di garanzia UE di un prestito BEI nel quadro dello strumento InnovFin / Infectious Disease Finance Facility di Horizon 2020 all’azienda CureVac, specializzata nello sviluppo di vaccini altamente innovativi in Germania, per sostenere lo sviluppo e la produzione di un vaccino contro il Coronavirus

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

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