L’Istituto nazionale di statistica ha pubblicato il 26 marzo un documento contenente alcune elaborazioni utili a definire il peso sull’economia delle attività che sono “sospese” e di quelle che possono essere convenzionalmente considerate attive, ai sensi dei DPCM dell’11 e del 22-25 marzo scorsi.
La nota allegata, elaborata dal Centro Studi Unindustria, approfondisce e interpreta le ricadute per il tessuto imprenditoriale del Lazio: imprese, occupazione e giro d’affari.
Emerge che il provvedimento comporta lo stop del 47,5% delle unità locali della regione. Tuttavia tra le attività formalmente attive figurano settori che, seppure non interdetti, sono del tutto fermi o hanno ridotto sensibilmente l'attività.