Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto Rilancio, la maxi manovra da 55 miliardi di euro con cui il Governo Conte interviene a favore di famiglie e imprese per fronteggiare la profonda crisi economica generata dal Covid-19.
Il testo finale ha subito diverse limature dall’approvazione in Consiglio dei ministri lo scorso 13 maggio: l’ultima versione, definitiva, sale da 250 a 266 articoli.
Tra le misure, è prevista la cancellazione del saldo e dell'acconto dell’IRAP per le partite IVA e per le società fino a 250 milioni di fatturato.
I versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei contributi sospesi a marzo, aprile e maggio, saranno rinviati al 16 settembre per le imprese che hanno subìto cali di fatturato e rientrano tra le filiere maggiormente colpite o che si trovano nelle province dichiarate zona rossa all’inizio della pandemia.
Per quanto riguarda la Cassa integrazione in deroga, si potrà richiedere direttamente all'Inps che, in 15 giorni dall'arrivo dell'istanza, erogherà un anticipo dell'assegno del 40%.
Disposta anche la proroga dello stop dei licenziamenti individuali e collettivi per altri tre mesi e la proroga della cassa integrazione da emergenza Covid-19, con 14 settimane fruibili tra il 23 febbraio e il 31 agosto 2020 e 4 settimane dal 1° settembre al 31 ottobre.
Per le startup innovative è previsto un rafforzamento del sostegno pubblico alla nascita e allo sviluppo delle stesse, agendo nell'ambito della misura Smart e start Italia, principale strumento agevolativo nazionale rivolto a questo tipo di imprese.
Inoltre, sono definite misure di rafforzamento dell'azione di recupero di aziende in crisi, il potenziamento di strutture di supporto per le crisi d'impresa e per la politica industriale.
Il Decreto dispone anche un fondo per il trasferimento tecnologico e altre misure per la difesa e il sostegno dell'innovazione e aiuti alle imprese che investono per la produzione di prodotti connessi al Covid, compresi i vaccini.
I NUMERI DELLA MANOVRA
Alla sanità interventi per circa 3,2 miliardi e circa 500 milioni per il sostegno di colf e badanti. Previsti anche 2,5 miliardi per turismo e cultura, e cioè librerie, musei, cinema, luoghi di cultura, teatri.
Riguardo ai numeri, circa 10 miliardi vanno alla proroga della Cig, 6 miliardi per i ristori a fondo perduto delle Pmi, oltre 4 miliardi al rinnovo del bonus autonomi,confermato per aprile a 600 euro e che salirà a 1000 euro a maggio. “Ci sarà il pagamento diretto dei 600 euro a tutti i 4 milioni di lavoratori autonomi che li hanno già avuti e questo pagamento avverrà nell’arco di due, tre giorni al massimo” ha detto Gualtieri.
12 miliardi ai pagamenti dei debiti dei Comuni e degli enti territoriali, mentre lo stop all’acconto Irap vale circa 4 miliardi. 2 miliardi affinché le imprese possano adeguarsi alle norme di sicurezza e quasi 1,5 miliardi per consentire il rientro a scuola in sicurezza e per la stabilizzazione di16mila insegnanti.
In particolare il Decreto si compone dei seguenti punti:
Seguiranno tutti gli approfondimenti specifici