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News - 11/05/2017

Riforma dell'editoria: via libera del Consiglio dei ministri ai decreti attuativi

Ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici

Si comunica che il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro per lo sport con delega all’editoria Luca Lotti, ha approvato un pacchetto di due decreti, in attuazione della legge 26 ottobre 2016, n. 198.  I due provvedimenti riguardano la ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici e la revisione della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.

Il primo provvedimento, al fine di garantire coerenza, trasparenza ed efficacia al sostegno pubblico all’editoria,  stabilisce le categorie delle imprese legittimate a chiedere il sostegno pubblico, i requisiti di accesso al contributo e i criteri che presiedono alla sua determinazione quantitativa, oltre al procedimento di liquidazione dei contributi.

Le risorse sono reperite nell’ambito di quelle assegnate alla Presidenza del Consiglio a valere sul Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, costituito con la legge di stabilità 2016.
In sintesi, nel decreto sono definite le nuove categorie d’imprese editoriali che possono chiedere il sostegno pubblico: tra queste oltre le cooperative giornalistiche, gli enti senza fini di lucro e imprese possedute interamente da enti senza fine di lucro, i quotidiani e periodici delle minoranze linguistiche, le imprese e gli enti che editano periodici per non vedenti o ipovedenti, le associazioni di consumatori, le imprese editrici di quotidiani e periodici diffusi all’estero e le radio e tv locali.
Sono invece espressamente escluse le imprese editoriali quotate in Borsa, le imprese editrici di organi d’informazione dei partiti, dei movimenti politici e sindacali, nonché le pubblicazioni specialistiche. Per quanto riguarda i criteri di calcolo dei contributi, come nell’attuale sistema, i contributi sono calcolati in parte come rimborso di costi e in parte in base al numero di copie vendute.
Vengono riconosciuti in percentuale più alta i costi connessi all’edizione digitale, al fine di sostenere la transizione dalla carta al web.

In allegato lo schema di decreto n.408 e la legge n.198 del 2016.

 

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