“Ogni discorso in merito alla crescita e allo sviluppo del Reatino non può non partire dalla constatazione che a quattro anni dal sisma la ricostruzione procede a rilento, per usare un eufemismo. I cittadini sono soli e sono sole le imprese, che hanno comunque continuato, di fronte a difficoltà enormi, a garantire occupazione e sviluppo”. Lo dichiara Alessandro Di Venanzio, Presidente Unindustria Area territoriale di Rieti.
“Abbiamo dato atto in tempi non sospetti del buon lavoro che sta facendo il Commissario Giovanni Legnini, ma ora bisogna accelerare. Ci sono troppo nodi irrisolti, bisogna velocizzare tutti i processi burocratici e snellire tutte le procedure che sono di ostacolo ad una veloce ricostruzione. Il Governo sta predisponendo le linee guida per l’utilizzo del Recovery Fund: auspichiamo che almeno un miliardo del 209 previsti sia destinato alle zone terremotate del Centro Italia, per esempio sotto forma di strumenti, già collaudati in passato, che favoriscano da un lato l’avvio di nuove imprese e dall’altro il consolidamento di quelle esistenti. Finora non abbiamo sentito proposte che vadano in questa direzione: siamo certi che questa idea sarà fatta propria dal Commissario Giovanni Legnini che poi la presenterà al Governo. È necessario inoltre rivedere il sistema dei Cas (Contributi autonoma sistemazione), visto che in alcuni casi si prestano a distorsioni rispetto ai giusti fini per i quali i fondi vengono erogati, finendo per essere tra le cause della lenta ricostruzione privata”.
“Bisogna inoltre intervenire sulle infrastrutture immateriali (banda larga e 5G) e materiali – conclude Di Venanzio – prima tra tutte il raddoppio della Salaria, senza dimenticare l’avvio dei lavori per una rete ferroviaria che colleghi rapidamente Rieti con Roma. E’ assolutamente necessario lasciarsi alle spalle la sensazione negativa che il Reatino, all’interno della regione Lazio, sia un territorio di serie B”.