L'economia del Lazio è trainata dalla farmaceutica. I recenti dati dell'Istat lo confermano: un export da 14 miliardi di euro, per il 40% tutto legato agli Stati Uniti d'America. Lo scorso anno proprio il mercato del Pharma ha rappresentato il 44% delle esportazioni regionali, con una crescita del +22% rispetto all'anno precedente: un totale di 2,5 miliardi di euro in più. E quel 22 spicca ancora di più se messo a confronto con il 9,5% di incremento nazionale.
«Il Lazio - dice Massimo Scaccabarozzi, presidente della sezione farmaceutica e biomedicali di Unindustria e presidente di Menarini Biotech - si conferma la prima regione italiana per export farmaceutico, contribuendo al 26% del totale nazionale. E si distingue anche per la sua produttivita: il valore aggiunto per addetto è di 142 mila euro contro una media di 83 mila euro nell'industria manifatturiera». Quindi, assumere nel settore farmaceutico conviene, visto che la forza lavoro altamente specializzata permette di far crescere (e tanto) le imprese.
«Questo risultato - aggiunge Scaccabarozzi - è il frutto di continui investimenti in ricerca e innovazione. Numerose imprese stanno sviluppando progetti industriali, contribuendo a rafforzare il tessuto produttivo. Il comparto attrae giovani talenti, offre salari competitivi e rappresenta un antidoto concreto alla fuga di cervelli. Inoltre, è all'avanguardia nella transizione digitale e ambientale, con investimenti in automazione, advanced analytics, cybersecurity e iniziative di sostenibilità».
L’opera
Sono i risultati di un lavoro che, per il Lazio, parte davvero da lontano, dai tempi della Cassa del Mezzogiorno che permise alle multinazionali del settore di attecchire proprio nei dintorni di Roma: principalmente Anagni, Pomezia e Latina, oltre che nell'area più periferica e orientale della Capitale. A queste imprese poi vanno aggiunte quelle a guida italiana che hanno si una dimensione diversa rispetto ai big player del settore ma che hanno saputo piazzarsi bene in un mercato sempre più globale.
Un riconoscimento è arrivato anche dal Quirinale: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Festa dei lavoratori è voluto andare alla BSP Pharmaceuticals di Latina, azienda d'eccellenza nella produzione di farmaci oncologici. «È stato un momento simbolico che ha confermato il valore strategico del settore, l'impegno in ricerca e sostenibilità e la fiducia nelle potenzialità scientifiche e industriali del Lazio».
LO SCENARIO
Centrale per la crescita del farmaceutico nel Lazio sarà sempre più il Rome Technopole che spiega Scaccabarozzi, «rappresenta un punto di incontro tra ricerca avanzata, imprese e alta formazione, capace di generare sinergie strategiche per il rafforzamento dell’intero ecosistema regionale. In particolare cito il progetto delle Microcredenziali Pharma, una offerta formativa disegnata sulle esigenze del mondo delle imprese, un esempio di successo tra la sezione Farmaceutica e Biomedicali di Unindustria e il Rome Technopole, con più di 800 iscritti ai corsi tra studenti e aziende». E il prossimo 16 luglio, al rettorato di Roma Tre, ci sarà una giornata dedicata al settore Pharma con la presentazione dei 4 progetti innovativi del Technopole pronti ad affrontare il mercato.
A cura di Giampiero Valenza per Il Messaggero.