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Documento - 11/10/2021

Primo Piano PNRR Settimanale di Unindustria - n.3

Caro Associato, leggi il nuovo numero del Settimanale di Unindustria e Orep a te dedicato

Caro Associato,

non perdere il terzo numero di “Primo Piano PNRR. Settimanale di Unindustria in collaborazione con Orep”, il nuovo strumento di informazione settimanale sul PNRR a te dedicato, una overview su tutte le novità dell’ultima settimana per essere sempre aggiornati con news, bandi, previsioni, scenari sull’attuazione del PNRR.

 

  Settimanale n.3  (4 - 8 ottobre 2021) 

   Versione stampabile in allegato.

 

 

Settimanale 4-8 ottobre 2021

EVENTI CORRELATI 

"I nuovi finanziamenti SIMEST a sostegno dell'internazionalizzazione" -  18 ottobre h. 15:00

Seminario di Unindustria sulle opportunità offerte dai nuovi Finanziamenti a tasso agevolato e a fondo perduto SIMEST a valere sulle risorse del PNRR – NextGenerationEU.

Per visionare il programma e registrarsi al seminario clicca QUI

 

I flash della settimana:

  • E’ stato firmato dal Ministro Giorgetti, dalla Ministra Bonetti e dal Ministro Franco il decreto che istituisce il Fondo Impresa Donna, il fondo a sostegno della nascita e del consolidamento dell’imprenditoria femminile previsto dalla Missione 5 Componente1, Investimento 1.2. Al momento il Decreto è alla Corte dei Conti per la registrazione; successivamente, un provvedimento del Ministero per lo Sviluppo Economico fisserà la data di partenza delle domande, da presentare sul sito di Invitalia. Per l’anticipazione dei dettagli attuativi si rimanda al sito di OReP.
  • Il Ministero delle Politiche agricole ambientali e forestali (Mipaaf) ha pubblicato la lista di 149 progetti in infrastrutture irrigue che potranno essere finanziati da 1,6 miliardi di euro previsti dall’investimento 4.3 della Componente 4 della Missione 2 del PNRRNessun progetto proveniente dalla Sicilia è stato approvato, nonostante la Regione ne avesse presentati ben 61, per un totale di 422 milioni di euro. In una nota, il Mipaaf ha spiegato che la Regione ha commesso vari errori: per esempio alcuni tecnici per i controlli sulla qualità dei progetti non avevano i requisiti per poterli fare, oppure i progetti che ricadevano in aree diverse della Sicilia sono stati validati lo stesso giorno dal medesimo perito. In molti casi poi, è stata segnalata la carenza di documentazione a corredo delle domande di finanziamento.
  • Il Consiglio dei Ministri del 5 ottobre 2021, su proposta del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, ha approvato il disegno di legge delega per la revisione del sistema fiscale, una delle riforme abilitanti del PNRR. Per il dettaglio della riforma si rimanda al comunicato stampa pubblicato dal Governo.
  • È stato inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione il decreto del ministro per la Pubblica amministrazione, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, e con il ministro dell’Economia e delle Finanze, riguardante le modalità di digitalizzazione delle procedure dei contratti pubblici, ovvero l’e-procurement
  • Si è tenuta giovedì 7 ottobre la riunione della prima Cabina di Regia, l’organo più alto della governance del PNRR: essa monitora l’attuazione di tutto il Piano e decide di attuare, in caso di necessità, i poteri sostitutivi. La Cabina di Regia si riunisce di volta in volta con i diversi ministri che lavorano all’attuazione di una specifica missione, a seconda dell’ordine del giorno; giovedì è stato il turno della Missione 4 (istruzione e ricerca), con la presenza quindi dei ministri Bianchi e Messa.

Nella conferenza stampa tenuta subito dopo, i ministri hanno reso noto che entro il 2021 verranno messi a bando 10 miliardi di euro a valere sul PNRR, 5 miliardi dal Ministero dell’Istruzione e 5 dal Ministero dell’Università

  • E’ stato approvato giovedì 7 ottobre dalla Conferenza Unificata il Dpcm che distribuirà i mille «esperti multidisciplinari» previsti dal Dl 80/2021 e dalla Missione 1, Componente 2, investimento 2.2.1 Le risorse per l’operazione ammontano a 320,3 milioni che saranno assegnati in tempi serratissimi in base a un doppio criterio: il 20% in base a una quota fissa, l’80% in base alla popolazione. Il secondo parametro, quello demografico, favorirebbe gli enti del Centro-Nord, a cui verrebbe così destinato il 60% delle risorse. Inoltre, nessuno dei parametri scelti si basa sulle difficoltà amministrative dei destinatari delle task force, nonostante sul tavolo degli esperti finiranno tutte le carte burocratiche necessarie per l’attuazione del Piano.

 

Approfondimento su Transizione 4.0:

Il Governo ha pubblicato un quadro aggiornato degli obiettivi e dei traguardi del PNRR.  Da questo documento si evince che, oltre agli obiettivi e ai traguardi europei, da soddisfare ogni sei mesi per richiedere i fondi utili alle spese del semestre successivo, esistono degli obiettivi e dei traguardi a livello nazionale, stilati dal governo come agenda programmatica per l’implementazione del Piano.

Tra gli obiettivi italiani per il 2021 è previsto, per la Missione 1, Componente 2, Investimento 3 Transizione 4.0, la pubblicazione della risoluzione dell'Agenzia delle entrate che definirà i codici tributo per consentire ai beneficiari di utilizzare il credito d'imposta tramite modello F24. Di seguito un approfondimento su cosa prevede il Piano Transizione 4.0.

Il disegno del Piano di Transizione 4.0 mira a incentivare la trasformazione digitale delle imprese italiane. Lo fa tenendo conto dell'evidenza disponibile sull'impatto dei precedenti incentivi fiscali, nonché della peculiare struttura del settore manifatturiero italiano. Transizione 4.0 è finanziato da 1,4 miliardi di euro del Dispositivo di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Ministero dello Sviluppo Economico è responsabile della progettazione delle misure, mentre il Ministero dell'Economia e delle Finanze amministra i crediti d'imposta. Le due amministrazioni coopereranno nel monitoraggio l'impatto della misura.

Transizione 4.0 prevede una serie di misure fiscali e finanziarie volte a tre obiettivi principali:

1) aumentare gli investimenti delle imprese in nuovi beni capitali tecnologicamente avanzati (tangibili 4.0 e immateriali, sia 4.0 che tradizionali).

2) aumentare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione.

3) finanziare le attività di formazione realizzate per acquisire o consolidare la conoscenza delle tecnologie previste dal Piano Transizione 4.0.

Criteri di ammissibilità: tutte le imprese residenti in Italia, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito d'impresa sono potenzialmente ammissibili al credito. Sono invece escluse: società in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa concordato preventivo senza continuità aziendale o sottoposte ad altre procedure concorsuali.

Il Piano Transizione 4.0 prevede 3 macro-tipologie di crediti d'imposta:

i) credito d'imposta per i beni strumentali: beneficio fiscale per gli investimenti in beni strumentali 4.0 materiali e immateriali beni strumentali (sia 4.0. che standard). Rispetto alle misure inserite nella Legge di Bilancio 2020, l'intervento prevede un aumento delle aliquote e dei massimali.

Per i beni strumentali materiali 4.0. sono previsti i seguenti aumenti:

  • Per spese inferiori a 2,5 milioni di euro: la nuova aliquota al 50% nel 2021 e al 40% nel 2022.
  • Per le spese superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro: la nuova aliquota al 30% nel 2021 e 20% nel 2022.
  • Per le spese superiori a 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro, viene introdotto un nuovo tetto: un tasso del 10% nel 2021 e nel 2022.

Per quanto riguarda i beni strumentali immateriali 4.0, si prevede quanto segue:

  • L'aliquota passa dal 15% al 20%.
  • L'aumento del tetto delle spese ammissibili da 700.000 euro a 1 milione di euro.

Il credito d'imposta viene esteso anche ai beni immateriali tradizionali, con il 10% per gli investimenti effettuati nel 2021 e 6% per gli investimenti effettuati nel 2022 per spese inferiori a 1 milione di euro.

Come si accede: Per i beni tecnologicamente avanzati e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina web del Ministero dello Sviluppo Economico

ii) credito d'imposta per R&S&I (beneficio fiscale): ossia credito d'imposta per gli investimenti in R&S&I e per le attività legate all'innovazione 4.0, alla green economy e al design. Il nuovo piano prevede il seguente aumento dei tassi di agevolazione e massimali:

  • R&S: l'aliquota fiscale agevolata passa dal 12% al 20% con un tetto di 4 milioni di euro (in precedenza 3 milioni di euro) nel 2021 e 2022.
  • Innovazione tecnologica: l'aliquota passa dal 6% al 10% con un massimale di 2 milioni (in precedenza 1,5 milioni) nel 2021 e 2022.
  • Innovazione verde e digitale: il tasso aumenta dal 10% al 15% con un massimale di 2 milioni (in precedenza 1,5 milioni) nel 2021 e 2022.
  • Design e concezione estetica: aumento del tasso dal 6% al 10% con un tetto di 2 milioni (in precedenza 1,5 milioni) nel 2021 e 2022.

Come si accede: Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo. Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. La base di calcolo del credito d’imposta deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili. Nel rispetto dei massimali indicati, e a condizione della separazione analitica dei progetti e delle spese ammissibili pertinenti alle diverse tipologie di attività, è possibile applicare il beneficio anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta.

Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina web del Ministero dello Sviluppo Economico

iii) credito d'imposta per attività di formazione svolte per acquisire o consolidare la conoscenza delle tecnologie previste dal Piano Transizione 4.0 fino a un tetto di 300.000 euro e nella misura del 50% fino al 31 dicembre 2022.

Come si accede: Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Il credito è utilizzabile, esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Ai fini dell’ammissibilità al credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione – da allegare al bilancio – rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Le imprese non soggette a revisione legale dei conti devono comunque avvalersi delle prestazioni di un revisore legale dei conti o di una società di revisione legale dei conti. Sono escluse dall’obbligo di certificazione le imprese con bilancio revisionato.

È ammissibile, a incremento diretto del credito d’imposta entro il limite di euro 5.000, la spesa sostenuta per adempiere l’obbligo di certificazione contabile da parte delle imprese non soggette ex lege a revisione legale dei conti.

Le imprese beneficiarie del credito d’imposta sono inoltre tenute a redigere e conservare:

  • una relazione che illustri le modalità organizzative e i contenuti delle attività di formazione svolte;
  • l’ulteriore documentazione contabile e amministrativa idonea a dimostrare la corretta applicazione del beneficio, anche in funzione del rispetto dei limiti e delle condizioni posti dalla disciplina comunitaria in materia;
  • i registri nominativi di svolgimento delle attività formative sottoscritti dal personale discente e docente o dal soggetto formatore esterno all’impresa.

Le imprese che intendono fruire dell’agevolazione sono tenute ad effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico, richiesta al solo fine di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.

A completamento del Piano, sono previste anche misure non finanziate con risorse del Dispositivo di Ripresa e Resilienza (PNRR):

  • Crediti d'imposta per beni strumentali materiali tradizionali (l'aliquota passa dal 6% al 10% nel 2021).
  • Su richiesta misure per le imprese sotto forma di contributi a fondo perduto e prestiti agevolati per sostenere la transizione digitale e tecnologica, con particolare attenzione alle PMI. Queste misure sono attuate attraverso strumenti già operativi (Nuova Legge Sabatini, Trasformazione digitale, Macchinari innovativi Macchinari).
  • Soluzioni tecnologiche a supporto delle attività imprenditoriali con particolare attenzione ai temi della cybersecurity (sovvenzione finanziaria): contributi a fondo perduto e/o prestiti agevolati per innovazioni ICT attraverso l'aggiornamento di tecnologie esistenti o la creazione di nuove soluzioni per sostenere le attività commerciali con un focus specifico su questioni di cybersecurity.

 

 

 

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