Caro Associato,
non perdere il terzo numero di “Primo Piano PNRR. Settimanale di Unindustria in collaborazione con Orep”, il nuovo strumento di informazione settimanale sul PNRR a te dedicato, una overview su tutte le novità dell’ultima settimana per essere sempre aggiornati con news, bandi, previsioni, scenari sull’attuazione del PNRR.
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Settimanale 4-8 ottobre 2021
EVENTI CORRELATI
"I nuovi finanziamenti SIMEST a sostegno dell'internazionalizzazione" - 18 ottobre h. 15:00
Seminario di Unindustria sulle opportunità offerte dai nuovi Finanziamenti a tasso agevolato e a fondo perduto SIMEST a valere sulle risorse del PNRR – NextGenerationEU.
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I flash della settimana:
Nella conferenza stampa tenuta subito dopo, i ministri hanno reso noto che entro il 2021 verranno messi a bando 10 miliardi di euro a valere sul PNRR, 5 miliardi dal Ministero dell’Istruzione e 5 dal Ministero dell’Università
Approfondimento su Transizione 4.0:
Il Governo ha pubblicato un quadro aggiornato degli obiettivi e dei traguardi del PNRR. Da questo documento si evince che, oltre agli obiettivi e ai traguardi europei, da soddisfare ogni sei mesi per richiedere i fondi utili alle spese del semestre successivo, esistono degli obiettivi e dei traguardi a livello nazionale, stilati dal governo come agenda programmatica per l’implementazione del Piano.
Tra gli obiettivi italiani per il 2021 è previsto, per la Missione 1, Componente 2, Investimento 3 Transizione 4.0, la pubblicazione della risoluzione dell'Agenzia delle entrate che definirà i codici tributo per consentire ai beneficiari di utilizzare il credito d'imposta tramite modello F24. Di seguito un approfondimento su cosa prevede il Piano Transizione 4.0.
Il disegno del Piano di Transizione 4.0 mira a incentivare la trasformazione digitale delle imprese italiane. Lo fa tenendo conto dell'evidenza disponibile sull'impatto dei precedenti incentivi fiscali, nonché della peculiare struttura del settore manifatturiero italiano. Transizione 4.0 è finanziato da 1,4 miliardi di euro del Dispositivo di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Ministero dello Sviluppo Economico è responsabile della progettazione delle misure, mentre il Ministero dell'Economia e delle Finanze amministra i crediti d'imposta. Le due amministrazioni coopereranno nel monitoraggio l'impatto della misura.
Transizione 4.0 prevede una serie di misure fiscali e finanziarie volte a tre obiettivi principali:
1) aumentare gli investimenti delle imprese in nuovi beni capitali tecnologicamente avanzati (tangibili 4.0 e immateriali, sia 4.0 che tradizionali).
2) aumentare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione.
3) finanziare le attività di formazione realizzate per acquisire o consolidare la conoscenza delle tecnologie previste dal Piano Transizione 4.0.
Criteri di ammissibilità: tutte le imprese residenti in Italia, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito d'impresa sono potenzialmente ammissibili al credito. Sono invece escluse: società in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa concordato preventivo senza continuità aziendale o sottoposte ad altre procedure concorsuali.
Il Piano Transizione 4.0 prevede 3 macro-tipologie di crediti d'imposta:
i) credito d'imposta per i beni strumentali: beneficio fiscale per gli investimenti in beni strumentali 4.0 materiali e immateriali beni strumentali (sia 4.0. che standard). Rispetto alle misure inserite nella Legge di Bilancio 2020, l'intervento prevede un aumento delle aliquote e dei massimali.
Per i beni strumentali materiali 4.0. sono previsti i seguenti aumenti:
Per quanto riguarda i beni strumentali immateriali 4.0, si prevede quanto segue:
Il credito d'imposta viene esteso anche ai beni immateriali tradizionali, con il 10% per gli investimenti effettuati nel 2021 e 6% per gli investimenti effettuati nel 2022 per spese inferiori a 1 milione di euro.
Come si accede: Per i beni tecnologicamente avanzati e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina web del Ministero dello Sviluppo Economico
ii) credito d'imposta per R&S&I (beneficio fiscale): ossia credito d'imposta per gli investimenti in R&S&I e per le attività legate all'innovazione 4.0, alla green economy e al design. Il nuovo piano prevede il seguente aumento dei tassi di agevolazione e massimali:
Come si accede: Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo. Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. La base di calcolo del credito d’imposta deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili. Nel rispetto dei massimali indicati, e a condizione della separazione analitica dei progetti e delle spese ammissibili pertinenti alle diverse tipologie di attività, è possibile applicare il beneficio anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta.
Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina web del Ministero dello Sviluppo Economico
iii) credito d'imposta per attività di formazione svolte per acquisire o consolidare la conoscenza delle tecnologie previste dal Piano Transizione 4.0 fino a un tetto di 300.000 euro e nella misura del 50% fino al 31 dicembre 2022.
Come si accede: Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.
Il credito è utilizzabile, esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Ai fini dell’ammissibilità al credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione – da allegare al bilancio – rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Le imprese non soggette a revisione legale dei conti devono comunque avvalersi delle prestazioni di un revisore legale dei conti o di una società di revisione legale dei conti. Sono escluse dall’obbligo di certificazione le imprese con bilancio revisionato.
È ammissibile, a incremento diretto del credito d’imposta entro il limite di euro 5.000, la spesa sostenuta per adempiere l’obbligo di certificazione contabile da parte delle imprese non soggette ex lege a revisione legale dei conti.
Le imprese beneficiarie del credito d’imposta sono inoltre tenute a redigere e conservare:
Le imprese che intendono fruire dell’agevolazione sono tenute ad effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico, richiesta al solo fine di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.
A completamento del Piano, sono previste anche misure non finanziate con risorse del Dispositivo di Ripresa e Resilienza (PNRR):