News - 23/06/2025

Corte di Cassazione Sezione Penale, Sez. 4, 22 aprile 2025, n. 15697

Il datore di lavoro è responsabile per l’infortunio occorso al lavoratore non adeguatamente formato in materia di sicurezza sul lavoro

La Corte di Cassazione quarta Sezione Penale d’Appello, con sentenza depositata il 22 aprile 2025, ha confermato la condanna pronunciata dal Tribunale di Campobasso nei confronti del legale rappresentante di una società di costruzioni per il reato di lesioni personali colpose (art. 590 c.p.), con la pena di sei mesi di reclusione.

L’infortunio ha coinvolto un lavoratore dipendente mentre era intento a scaricare materiali da un furgone di cantiere. Un tubo di cemento è caduto sulla mano sinistra del lavoratore, provocandogli la frattura di alcune dita, con una prognosi di 140 giorni.

I giudici di merito hanno ritenuto sussistenti profili di colpa in capo al datore di lavoro, consistenti in imprudenza, negligenza, imperizia e violazione degli obblighi formativi e informativi previsti dagli articoli 18, 37 e 169 del D.Lgs. 81/2008. In particolare, è stato accertato che il lavoratore non aveva ricevuto una formazione adeguata sui rischi legati alla movimentazione manuale dei carichi.

Nel respingere i quattro motivi di ricorso presentati dalla difesa, tra cui la contestazione della qualifica soggettiva dell’imputato, l’imprevedibilità dell’evento e la richiesta di riconoscimento della particolare tenuità del fatto, la Corte ha ribadito il principio secondo cui la posizione di garanzia ricade anche sul legale rappresentante formale della società, a meno che non sia stata conferita una delega specifica e valida a terzi.

La sentenza si inserisce nel quadro della giurisprudenza consolidata in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, confermando l’obbligo in capo al datore di lavoro di garantire un’adeguata formazione dei dipendenti quale elemento centrale nella prevenzione degli infortuni.