La sezione Sanità di Unindustria accoglie con favore l’impegno del Governo per il rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale, con 7,7 miliardi di euro destinati per il triennio 2026-2028, di cui 2,4 miliardi aggiuntivi rispetto alla programmazione precedente.
“Una scelta dettata dal buon senso — afferma Luca Marino, Vicepresidente della sezione — che riequilibra le tariffe del nomenclatore nazionale e aumenta il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni da erogatori privati accreditati. Così si garantisce la qualità delle cure, l’occupazione e un reale contributo alla riduzione delle liste di attesa.”
“Evidenziamo però una criticità – continua Marino - contenuta nell’articolo 68 del DDl, dedicato alla cd. “farmacia dei servizi”. Rispetto alla precedente formulazione è stato eliminato il riferimento all’obbligo di autorizzazione e accreditamento per le farmacie che vorranno erogare prestazioni per conto del SSN. Questo contrasta con un principio insindacabile: stesse regole per la stessa prestazione. L’erogazione di prestazioni sanitarie a carico del SSN non può prescindere dal rispetto dei requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici previsti dal D.Lgs. 502/1992. Diversamente, si creerebbe una grave disparità tra operatori sanitari — con le strutture private accreditate soggette a regole e investimenti molto più stringenti — e un rischio concreto per la tutela della salute del cittadino, che deve poter contare su standard uniformi e verificati. Siamo favorevoli al rafforzamento della rete territoriale e a una farmacia più integrata nel sistema sanitario ma è indispensabile che ciò avvenga nel pieno rispetto delle norme. Aumentare l’offerta di prestazioni sì, ma la legge deve essere uguale per tutti”.