ll destino dei comuni del cratere laziale dipende dalla capacità di trasformare fragilità in opportunità, attraverso un modello integrato di rigenerazione che coniughi infrastrutture, capitale umano e sostenibilità ambientale. E' quanto emerge dallo studio “Focus Area Sisma. Sviluppo territoriale dei comuni del cratere della provincia di Rieti, Strategie di rilancio tra transizione climatica e sfida demografica”, commissionato da Unindustria, elaborato da Eures e realizzato con il contributo della Camera di Commercio Rieti Viterbo. Il documento è stato presentato ieri durante la Consulta delle Imprese di Unindustria Rieti
Le risorse naturali, paesaggistiche e agroalimentari rappresentano un asset competitivo ancora poco valorizzato: la creazione di filiere corte, il turismo esperienziale e la valorizzazione del capitale ambientale possono posizionare l’area come laboratorio di sviluppo sostenibile, in linea con le direttrici europee sulla transizione verde e sulla coesione territoriale. Anche in questo caso la capacità di fare sistema, di allineare le strategie territoriali, di agire in chiave interregionale faranno la differenza e potranno facilitare investimenti e nuova imprenditorialità.
Se adeguatamente sostenuti da politiche industriali e infrastrutturali, anche il settore industriale e manifatturiero possono trovare sviluppo nei comuni dell’area; ne sono l’esempio i casi di Takeda e Amazon, che rappresentano paradigmi replicabili di come accessibilità e logistica possano attrarre investimenti di scala e determinare l’insediamento di nuove imprese.
In quest’ottica, il Piano Industriale del Lazio costituisce la cornice entro cui delineare una traiettoria di medio-lungo periodo: il Piano punta, infatti, sul potenziamento delle infrastrutture per la mobilità, su un’economia più strutturata e basata su innovazione, digitalizzazione e rafforzamento delle catene del valore locali, con particolare attenzione alla logistica avanzata e alla manifattura sostenibile, nonché alle nuove filiere integrate, ad esempio agricoltura-trasformazione alimentare-turismo enogastronomico- sostenibilità ambientale. Inoltre, il Piano prevede la riqualificazione delle aree industriali esistenti e l’attrazione di investimenti a contenuto innovativo. Per i comuni del cratere, ciò significa orientare il rilancio economico verso modelli circolari, digitali e a bassa impronta ambientale.
In assenza di politiche coordinate, il rischio è la progressiva desertificazione sociale ed economica; viceversa, investimenti mirati, turismo sostenibile, valorizzazione del patrimonio edilizio e strategie di lungo periodo possono rendere Rieti e il cratere un territorio competitivo e attrattivo e un laboratorio di resilienza per le aree interne. In questo senso, la prospettiva della Green Community può rappresentare quella dimensione strategica nella quale operare.