Per valutare i canali attraverso cui il conflitto Russia-Ucraina sta incidendo sull’economia del Lazio, Unindustria ha condotto un sondaggio tra metà marzo e l’inizio di aprile 2022.
I risultati indicano che il conflitto in corso, dopo più di un mese dal suo inizio, ha determinato un impatto intenso e diffuso sulle imprese. La guerra si è infatti innestata in un quadro già reso difficile dal perdurare della pandemia, delle pressioni al rialzo sui prezzi di numerose commodity e dei colli di bottiglia di alcune catene di fornitura globali, amplificando questi fenomeni e rallentando ulteriormente la ripresa dell’economia.
Le principali conseguenze dallo scoppio della crisi geopolitica riguardano l’incremento dei costi delle materie prime e dei costi energetici ma anche le difficoltà di approvvigionamento di materie prime (51% delle imprese) e dei semilavorati e accessori (42%). In alcuni casi queste difficoltà si sostanziano in una vera e propria interruzione delle forniture (prodotti agricoli, metalli, legno).
Inoltre, per un quarto delle imprese il conflitto ha comportato aumenti dei costi di trasporto, rallentamenti o ostacoli all’attività di import -export e allungamenti nei tempi di consegna. Elementi questi ultimi, che inducono una crescente difficoltà nella programmazione delle attività produttive.
La compressione dei margini è indicata dalla maggioranza delle imprese e questa circostanza, unitamente ai numerosi elementi di incertezza del quadro internazionale, comporta in alcuni casi anche il rinvio degli investimenti programmati.