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News - 29/04/2022

Caro materiali - Il Tar Lazio interviene sulla fissazione della base d'asta

Il Tar del Lazio ha sospeso una procedura di gara per affidamento di lavori nel Porto Commerciale di Fiumicino, contestando la congruità dell’importo della base d’asta.

In attesa di uno specifico intervento governativo (previsto nella prima settimana di maggio), l’aumento dei costi delle materie prime rappresenta attualmente la principale problematica per gli operatori economici nel mondo degli appalti.

Particolare rilievo assume in questo contesto la recente pronuncia della Sezione Terza del Tar Lazio, in riferimento alla procedura di gara per l’affidamento dei lavori relativi al “Primo stralcio del primo lotto funzionale del Nuovo Porto Commerciale di Fiumicino – darsena pescherecci e viabilità di accesso al cantiere - prima Fase” – indetta il 23 marzo 2022, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale, per un valore di euro 42.949.309,05.

 

Il giudice amministrativo, su ricorso dell’ANCE, ha sospeso la sopracitata procedura di gara, sancendo espressamente che “la determinazione del prezzo a base di gara non può prescindere da una seria verifica, soprattutto nelle congiunture economiche sfavorevoli, della reale congruità rispetto alle prestazioni e ai costi per l'esecuzione dell’appalto”. Il provvedimento cautelare, dunque, conferma e individua una larga sottostima dell’aumento eccezionale dei prezzi, aumento che non può non essere tenuto in considerazione al momento della redazione del bando.   

L' ordinanza apre dunque in termini giurisprudenziali, all’opportunità e, in alcuni casi evidentemente, a un obbligo di scostamento (in aumento, ovviamente) dai prezzari, i quali, seppure, come noto, aggiornati secondo l’articolo 23, comma 16, del Codice degli Appalti e validi su base annuale, non devono essere applicati dal committente in senso meramente formalistico, dovendo invece in concreto le stazioni appaltanti verificare l’effettiva aderenza del prezzo fissato ai reali ed attuali parametri di mercato. Solo un importo a base di gara congruo consente, infatti, di proporre offerte serie, garantendo la massima concorrenza tra le imprese operanti nel settore. La sentenza definitiva del Tar arriverà nelle prossime settimane.

 

Si attende nel frattempo l’intervento governativo, previsto nella prima settimana di maggio; esso dovrebbe garantire una somma, pari a circa un miliardo di euro, destinata al rafforzamento del meccanismo di adeguamento dei prezzi degli appalti pubblici rispetto all’inflazione straordinaria che sta colpendo le materie prime e l’energia.

Sull'urgenza di un intervento in materia si è più volte espressa l'ANAC - con nota del 23 febbraio 2022 - sancendo quanto serva un urgente intervento normativo per la revisione dei prezzi negli appalti, così da far fronte agli incrementi delle materie prime e al fine di evitare una sospensione di molte delle gare in corso.

 

Per ulteriori approfondimenti:

Aggiornato bando di gara tipo ANAC per contratti pubblici - Novità in materia di clausole di revisione dei prezzi | UNINDUSTRIA (un-industria.it)

Revisione dei prezzi dell'appalto: la giurisprudenza fornisce le condizioni | UNINDUSTRIA (un-industria.it)

 

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