Roma, PIL 2022: previsioni prospettano crescita +2,3% ma situazione incerta potrebbe frenare investimenti

"Servono decisioni rapide e concrete, una PA più veloce e più coraggio nel rinnovare". Lo ha dichiarato Sabrina Florio, Vice Presidente Unindustria, durante l'incontro "Cambiamenti Geopolitici ed Economici Epocali ed Effetti sull’economia romana"

"Nel 2021 abbiamo avuto dei dati estremamente positivi, con un Pil sostenuto dalle imprese di costruzione e dal settore dell'industria. Nel 2022 i dati sono trainati dai servizi, con una ripresa molto positiva per trasporti e turismo, che ci fanno pensare di chiudere l'anno con una previsione positiva del 2,3 %. Oggi gli imprenditori si trovano in una situazione di grande incertezza, che potrebbe costringere a rimandare gli investimenti programmati con conseguenze serie per le aziende. Servono decisioni rapide e concrete, una pubblica amministrazione più veloce e più coraggio nel rinnovare".

Cambiamenti Geopolitici ed Economici Epocali ed Effetti sull'economia romana

Lo ha dichiarato Sabrina Florio, Vice Presidente Unindustria con delega Centro Studi, nell'ambito del convegno "Cambiamenti Geopolitici ed Economici Epocali ed Effetti sull’economia romana" organizzato presso la Camera di Commercio di Roma. Secondo la Vice Presidente di Unindustria, Roma è stata una delle città italiane maggiormente penalizzate in questi due anni di pandemia, ma l’economia romana "ha retto proprio grazie alle imprese, che hanno esportato di più e hanno valorizzato con innovazione ed efficienza il passaggio al lavoro smart".

Diversi gli spunti sull'economia della Capitale emersi durante l'incontro: "Il 2021 ha segnato l’inizio di una forte ripresa dell’economia trainata dalle Costruzioni e dall’Industria. La crisi innescata dalla guerra, tuttavia, si sta ripercuotendo proprio sul settore Industriale, previsto ora in contrazione: il 2022 vede quindi uno scenario completamente diverso da quello dell’anno passato. Per Roma, le più recenti previsioni sul PIL prospettano per il 2022 una crescita del +2,3% contro il +4,3% stimato a inizio anno. Quindi, l’auspicio è che in questa fase i ruoli si invertano ed il settore dei Servizi possa riuscire a sostenere la crescita come è stato l’anno passato con l’Industria.

Nell’ultimo decennio il problema persistente della Capitale ha riguardato la dinamica degli investimenti pubblici, che a partire dalla crisi finanziaria del 2008-2009 hanno registrato un forte calo a livello nazionale, ma ancora più forte a Roma. "Oggi finalmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza apre una stagione di rilancio per Roma: è un’opportunità unica e irripetibile, tuttavia l’opera più difficile da realizzare sarà proprio quella di ricostruire la capacità di spendere le risorse in modo tempestivo ed efficace. Da questo punto di vista il PNRR è un test senza appello perché le risorse non impegnate potrebbero essere destinate altrove. La sfida è troppo importante: si tratta di restituire finalmente alla Città una proiezione di grande capitale internazionale ma al momento il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sta procedendo più lentamente del previsto. Come Confindustria abbiamo espresso con chiarezza la necessità di rivedere il PNRR, sia a livello nazionale che europeo, perché in 60 giorni è cambiato il mondo e nell’attuale contesto il rischio è che le gare vadano deserte".

L’Istat ha infatti certificato come nell’ultimo anno i costi di produzione siano aumentati del 30% e ciò non potrà che ripercuotersi sulla propensione ad investire delle imprese, che è fondamentale per realizzare il Piano. Tornando alla Capitale, "Una svolta decisiva la attendiamo sul ciclo dei rifiuti: la strada tracciata dal Sindaco Gualtieri per il nuovo termovalorizzatore è quella giusta, ma la Città deve maturare una maggiore consapevolezza produttiva e deve puntare ad una attenzione nuova alla vita d’impresa".