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Documento - 20/06/2022

Economia italiana - Nota dal Centro Studi Confindustria sull’impatto della corsa dei prezzi dell’energia sui costi di produzione

Confronto tra Italia, Francia e Germania

Lo scenario economico internazionale è stato caratterizzato nel corso degli ultimi diciotto mesi da una corsa eccezionale al rialzo nei prezzi delle materie prime, che hanno raggiunto in molti casi picchi senza precedenti negli ultimi decenni. I rincari hanno toccato in maniera trasversale diverse commodity, non solo tra materie prime (minerali, energetiche, vegetali) ma anche semi-lavorati (tra gli alimentari, le fibre tessili, le materie plastiche, tra gli altri) e hanno in alcuni casi raggiunto rialzi a doppia cifra già da fine 2021.

Il protagonista assoluto di questa fiammata nei prezzi delle commodity è stato il gas naturale, il cui prezzo in Europa già a gennaio del 2022 era cresciuto del 421% rispetto al dicembre 2019. Rimanendo nell’ambito delle commodity energetiche, anche i prezzi di petrolio e carbone hanno subito impennate notevoli, sebbene con aumenti decisamente più contenuti di quelli del gas (rispettivamente +24% e +122% a gennaio 2022 rispetto a dicembre 2019).

Le cause di questi rialzi delle materie prime energetiche sono molteplici e riguardano fattori di squilibrio tra la domanda e l’offerta preesistenti lo scoppio del conflitto in Ucraina, alcuni di carattere congiunturale altri di carattere più strutturale. Ma come è ormai noto, tra i paesi di provenienza dei combustibili fossili la Russia gioca un ruolo di primo piano, coprendo quasi metà delle importazioni UE di gas, il 44% di quelle di carbone e quasi il 25% per quelle di petrolio. Di conseguenza, le pressioni al rialzo dei prezzi già in corso a partire da metà dello scorso anno non potevano che essere amplificate dalla guerra (prima attesa e poi reale), che ha generato un’ulteriore fiammata delle quotazioni delle materie prime energetiche (Figura A) sebbene sinora l’offerta dalla Russia (per quel che riguarda il gas) non sia diminuita.

 

Alleghiamo il link alla Nota dal CSC

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