Con un emendamento al Dl Aiuti, il Governo ha ampliato la platea dei cessionari dei crediti edilizi.
Facendo seguito alla recente risoluzione della Commissione Industria in materia, il Governo, con un emendamento al voto delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, ha ampliato la platea dei cessionari dei crediti d’imposta derivanti dal Superbonus.
Pur non mettendo a disposizione nuovi fondi, l’emendamento allarga la cessione dei crediti “incagliati” a società, professionisti e partite IVA che abbiano un conto corrente con la stessa banca, superando l’originaria indicazione presente nel D.l 50/2022 (cd. D.l. Aiuti), la quale prevedeva invece la possibilità per le banche di cedere i crediti solo a “clienti professionali”.
La responsabilità solidale rimane a carico degli enti creditizi cessionari.
Rimangono del tutto invariati i termini originariamente previsti:
- Per i lavori realizzati sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all'interno di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti (dotate di accesso diretto dall’esterno e di almeno tre impianti di proprietà tra luce, gas, acqua e riscaldamento) la detrazione è prevista al 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022 a patto che al 30 settembre sia stato realizzato almeno il 30% dei lavori.
- Per gli interventi nei condomini e negli immobili con fino a quattro appartamenti di uno stesso proprietario o in comproprietà dai condomini, la scadenza è quella del 31 dicembre 2023 per l’aliquota del 110%. L’aliquota poi si applica nella misura ridotta al 70% per le spese sostenute nel 2024 e in quella ulteriormente ridotta al 65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.
Il provvedimento approderà lunedì 4 luglio in Aula.