Il Pil italiano dopo una dinamica positiva nella prima metà del 2022 subisce un aggiustamento al ribasso tra fine anno e inizio 2023. La crescita 2022 (+3,4%) è già tutta acquisita ed è molto superiore a quella che si prevedeva sei mesi fa. Per il 2023, invece, c'è una forte revisione al ribasso rispetto allo scenario di aprile (-1,6 punti) che porta alla stagnazione in media d'anno.
Inoltre, con un arresto completo alle forniture di gas dalla Russia, l'Italia perderebbe quasi 300mila posti di lavoro in due anni. L'effetto finale per l'economia italiana sarebbe stimabile in una minore crescita annua del Pil dello 0,4% nel 2022 e dell'1,2% nel 2023 (-1,5% cumulato nel biennio) e in 294mila occupati in meno nel biennio.
Sul fronte caro-bollette, l'aumento dei costi delle imprese italiane è stimato in 110 miliardi di euro nella media del 2022, per il totale economia, rispetto ai valori pre-pandemia, con un'incidenza dei costi energetici sul totale che passa dal 4,6% al 9,8%.
Link al rapporto: Rapporto di previsione CSC