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Articolo - 26/10/2022

Lazio, aree industriali attrattive: presentato lo studio sulla fiscalità locale a misura di imprese e start up

Camilli: “Il carico impositivo e la qualità dei servizi locali sono variabili determinanti nelle scelte delle imprese". I commenti di Dionisi, Diurni e Sciarrillo


 

 


Mentre non si rilevano particolari differenze per l'IMU, la tassazione della TARI incide in modo diverso da comune a comune, condizionando chi decide di fare impresa. Per attrarre nuovi investimenti nelle aree industriali servono dunque agevolazioni fiscali e infrastrutture efficienti. 


E’ quanto emerge da uno studio realizzato da Unindustria, Luiss Business School e dalla Fondazione Bruno Visentini con il contributo della Camera di Commercio di Roma, presentato ieri presso la nostra sede a Roma (guarda le foto). 

 

Scarica lo studio


Il secondo rapporto sull’attrattività dei distretti industriali del Lazio ha analizzato Pomezia, Civitavecchia, Anagni, Colleferro, Fiano Romano e Roma


Nel caso di un capannone piccolo (fino a 2mila metri quadrati), il carico fiscale annuo stimato di Imu e Tari è di 29 mila euro a Roma Tiburtina, 24 mila euro a Civitavecchia, 20 mila euro ad Anagni, poco più di 19 mila euro a Colleferro e Fiano Romano. Più economica è l’area industriale di Santa Palomba, a Pomezia: 17 mila euro. 


“Il carico impositivo e la qualità dei servizi locali sono variabili determinanti nelle scelte delle imprese - specifica Angelo Camilli Presidente di Unindustria - L’area della Tiburtina, per esempio, ha un peso diretto sulle dinamiche di settori strategici dell’economia non solo locale, ma nazionale come l’Ict e l’areospazio. L’area, oltre al carico impositivo penalizzante, sconta anche la mancanza di una pianificazione strategica per lo sviluppo urbanistico, l’accessibilità e i servizi”.


Per quanto concerne Civitavecchia le imposizioni tributarie sulle aziende pesano in alcuni casi anche 4 volte in più rispetto ad altri Comuni della Provincia di Roma. “Costi che gravano sulle imprese - sottolinea Cristiano Dionisi Presidente di Unindustria Civitavecchia - che rischiano di rendere poco competitivo il nostro territorio”. Per fare un esempio la Tari: un’azienda che possiede un capannone di piccole dimensioni paga oltre 10 mila euro contro i 2500 di Pomezia. I dati emersi ci impongono una riflessione immediata per capire come risolvere queste criticità”. Un’analisi che vede Civitavecchia in seconda posizione dopo Roma Tiburtina per la tari più onerosa, mentre l’area di Santa Palomba è quella dove l’impatto della Tari è più leggero le imprese” 


Il Presidente di Unindustria Aprilia Renato Sciarrillo si è detto “soddisfatto per il risultato di questo studio che va nella direzione giusta per la creazione di una offerta territoriale che possa attrarre nuovi investimenti e naturalmente andare incontro alle esigenze delle numerose aziende già insediate. Con l’obiettivo di rendere il nostro territorio sempre più appetibile dal punto di vista industriale, come associazione ci stiamo muovendo da tempo concertando azioni con gli Enti territoriali perché riteniamo che la sinergia sia molto importante, ringrazio il Commissario Straordinario del Comune di Pomezia Dott. Dionisi per condividere e supportare l’azione di Unindustria sul territorio. Ad uscirne con un giudizio complessivamente positivo è l’area industriale di Anagni.  Francesco De Angelis Presidente del Consorzio industriale del Lazio ha ricordato che per l’Area è previsto un piano di investimenti di 50 milioni di euro per infrastrutture e viabilità. 


La Presidente di Unindustria Frosinone, Miriam Diurni, partendo dalla constatazione che con azioni strategiche e programmazione è più facile avere dei risultati positivi, ha invitato a cogliere l’occasione del nuovo corso che si sta aprendo nella Regione Lazio con le prossime elezioni ed ha invitato tutti i candidati “ad essere chiari sin dalla campagna elettorale su come si intenda risolvere il problema dei rifiuti, e a presentare una strategia che ci permetta di poter gestire la chiusura del ciclo all’interno della regione stessa, con la realizzazione di impianti idonei,  cosa che aiuterebbe imprese e cittadini per quanto riguarda i costi per lo smaltimento”.

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