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News - 17/04/2023

Decreto Whistleblowing: nuova disciplina in vigore dal 15 luglio

La normativa si rivolge a tutte le imprese con la media di almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato o dotate di modello organizzativo con gestione 231

Lo scorso 15 marzo è stato pubblicato il d.lgs 10 marzo 2023, n. 24 (in allegato il testo in G.U.) di recepimento della direttiva UE 2019/1937, riguardante "la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione” (cd. disciplina whistleblowing)

La nuova disciplina si applica alle violazioni delle disposizioni normative nazionali e dell’Unione europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato, di cui i soggetti segnalanti siano venuti a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato.

 

Le segnalazioni possono avere a oggetto: i) condotte illecite rilevanti ai sensi del Decreto n. 231/2001 e violazioni dei modelli 231; ii) violazioni della normativa europea in materia di sicurezza dei trasporti, tutela dell’ambiente, radioprotezione e sicurezza nucleare, sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali, salute pubblica, protezione dei consumatori, tutela della vita privata e protezione dei dati personali, sicurezza delle reti e dei sistemi informativi; iii) violazioni della normativa in materia di concorrenza e aiuti di Stato.

 

Rientrano nel campo di applicazione della disciplina le imprese che:

 1) hanno impiegato, nell’ultimo anno, la media di almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato;

2) rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione di cui alle parti I.B e II dell’Allegato, anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di 50 lavoratori subordinati. Si tratta dei settori dei servizi, prodotti e mercati finanziari, prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, nonché della sicurezza dei trasporti, tutela dell’ambiente;

3) sono dotate di un modello di organizzazione e gestione 231, anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di 50 lavoratori subordinati.

 

Le segnalazioni possono essere effettuate mediante l’utilizzo di tre strumenti:

1) Canali di segnalazione interni all’ente;

2) Canale esterno gestito dall’ANAC;

3) Divulgazione pubblica tramite la stampa, o mezzi elettronici, o mezzi di diffusione in grado di raggiungere un numero elevato di persone.

La gestione del canale interno può essere affidata a una persona o a un ufficio interno autonomo dedicato e con personale formato, o a un soggetto esterno. I soggetti privati che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori - con contratti a tempo indeterminato o determinato - non superiore a 249, possano condividere il canale di segnalazione interna.

 

L'ufficio predisposto che riceverà l' eventuale segnalazione interna deve: i) rilasciare al segnalante avviso di ricevimento della segnalazione entro 7 giorni dalla ricezione; ii) dare diligente seguito alle segnalazioni ricevute; iii) fornire riscontro alla segnalazione entro 3 mesi dalla data dell’avviso di ricevimento o, in mancanza, dalla scadenza dei 7 giorni successivi alla presentazione; iv) mettere a disposizione informazioni chiare su canale, procedure e presupposti per effettuare sia le segnalazioni interne che quelle esterne. Queste informazioni devono essere esposte nei luoghi di lavoro e inserite nel sito internet dell’ente.

 

Le imprese interessate dalla normativa, dovranno attivare un canale di segnalazione interno entro il 15 luglio, data di entrata in vigore della norma.

La normativa si applica a decorrere dal 15 luglio 2023 ma contempla anche un regime transitorio, in base al quale le segnalazioni effettuate in data antecedente alla sua entrata in vigore e quelle effettuate fino al 14 luglio 2023 continuano a essere soggette alla normativa previgente.

Per i soli soggetti del settore privato che, nell’ultimo anno, hanno impiegato una media di lavoratori subordinati fino a 249 unità, l’obbligo di istituire un canale interno di segnalazione ha effetto a decorrere dal 17 dicembre 2023; fino a quel giorno, continua ad applicarsi la disciplina previgente (art. 6, co. 2-bis del Decreto 231).

 

L'ufficio legale di Unindustria è a disposizione per chiarimenti sul tema.

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