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Interviste ed Editoriali - 05/05/2023

"Dalla cyber security all`intelligenza digitale: l`Ict traina il mercato"

Intervista alla Presidente della Sezione Information Tecnology di Unindustria, Vittoria Carli, sul Dorso Centro del Sole 24 Ore


Due grandi progetti in cantiere: il primo riguarda i giovani e la spinta al sostegno di Imprese, start up e PMI innovative ICT italiane: «è un modo per creare innovazione, crescita e nuova occupazione. Sono i giovani, con le loro idee, iniziative, coraggio e visione a rappresentare un potente motore di sviluppo».

 

Cosa fare, quindi? Vittoria Carli, vuole organizzare una missione in California, per creare incontri B2B tra giovani imprese ed imprese già consolidate, prendere contatti con le università italiane che hanno collegamenti basati su giovani docenti pendolari fra Italia, Europa e gli USA; così si può creare una comunità internazionale capace di analizzare il modello americano alla luce di esperienze reali per coglierne gli aspetti positivi sia per l’America che per ragionare su come fare passi avanti in Italia.

 

Altro tema, Expo 2030: «Una delle dimensioni che saranno determinanti per il successo del percorso per la candidatura di Roma è certamente quella “digitale”. Sarà prodotta una quantità infinita di dati, sui più disparati settori, dalla logistica, al turismo, alla governance, alle forniture, ai servizi. E’ opportuno creare una piattaforma digitale aperta, che potremmo chiamare “Expo 2030-X” dove raccoglierli per poterli utilizzare a beneficio della cultura, dei servizi erogati, della sicurezza dei tanti viaggiatori innamorati della nostra meravigliosa Italia, delle imprese che sanno valorizzare il made in Italy e degli stakeholders. Così sarà possibile creare nuovi servizi, in una architettura di apertura, sicurezza, protezione e valorizzazione dei dati », dice Carli.

 

Dal 2016, nel suo ruolo di presidente della Sezione Information Tecnology di Unindustria, è impegnata sulla diffusione del digitale e delle tecnologie connesse all’ICT nel tessuto imprenditoriale di Roma e Lazio. Un ruolo di rappresentanza che unisce a quello in azienda, la Ised spa, dal 1974 società leader nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi complessi ICT per soddisfare sia la domanda pubblica che quella industriale privata.

 

Oggi, oggi dopo il 4.0 per migliorare l’industria del made in Italy, si parla di 5.0: la nuova conoscenza, l’intelligenza digitale, la sicurezza alla guida, la difesa dell’ambiente, il risparmio energetico, il commercio digitale B2B e B2C, come si presenta il Lazio di fronte a questa evoluzione?

Nell’ICT il Lazio è il secondo mercato nazionale dopo la Lombardia, con una quota di investimenti in tecnologie digitali pari al 16,5% sul totale Italia. Un settore che ha tenuto durante la pandemia e che è stato uno dei motori della ripresa. Nella Regione ci sono molte grandi imprese, come Almaviva, Telecom, Enel, Elettronica, Sogei, Ibm, Capgemini, Accenture, Poste Italiane, Ericsson, Aeroporti di Roma per citarne alcune, e moltissime pmi innovative, tra Roma e le province. Un vasto numero fa parte della sezione IT di Unindustria, che rappresenta oltre 140 aziende, tra grandi, medie, piccole e start up, con circa 30.200 dipendenti, oltre il 60% degli occupati del settore del Lazio.

 

Qual è il motivo di questa forza?

Molti fattori: una presenza storica di grandi imprese che si è unita alla vivacità delle pmi, la collaborazione con le università e i centri di ricerca della Capitale e non solo. Poi aver saputo guardare avanti: penso al progetto Cicero Hub, promosso proprio dalla sezione IT di Unindustria nel 2016, con la partecipazione al bando europeo I4MS per diffondere gli hub regionali digitali dove all’interno convivono associazioni imprenditoriali, imprese, università e centri di ricerca. Cicero è nato per essere uno straordinario generatore di sviluppo e conoscenza. Ma anche spingere sempre la cultura della trasformazione digitale, dare voce alle Imprese IT, guardare all’Europa.

 

La necessità di innovazione rende ormai il digitale indispensabile: un lavoro continuo per acquisire le nuove competenze e restare competitivi?

Competere rende indispensabili nuove conoscenze e competenze. Un cammino inarrestabile. C’è una carenza di laureati nelle materie Stem, le piccole e micro imprese, ma anche le grandi devono colmare un gap che esiste. Dal digitale ormai non si può prescindere: processi, prodotti, servizi. Come Sezione IT il nostro impegno è essere un interlocutore specie per le pmi e favorire un rapporto di filiera tra grandi e piccoli, oltre a stimolare le pmi a mettersi in rete. Per le imprese più piccole la sfida non è facile, a cominciare dalla partecipazione ai bandi, sia italiani che europei.

 

In questo sviluppo sarà determinante anche il progetto europeo Gaia X sulla sovranità digitale, una struttura di archiviazione dati europea…

E’ un obiettivo che va assolutamente raggiunto. Confindustria, e anche la nostra sezione IT di Unindustria, è stata coinvolta nella definizione del progetto per realizzare il Regional Hub italiano. Sin dal 2021 con la nostra esperienza abbiamo dato un contributo importante. La sovranità, la trasparenza e l’interoperabilità dei dati sono alla base del progetto europeo.

 

Un argomento che si lega alla cyber security: gli attacchi informatici sono sempre più diffusi, per le aziende sono un rischio. La vostra sezione ha realizzato un progetto sull’Assessement Cyber per le pmi: quali sono i risultati?

Ci siamo innanzitutto posti il problema di capire lo stato dell’arte delle pmi per dare poi risposte concrete. Abbiamo creato un gruppo di lavoro tra imprese e centri di ricerca per sensibilizzare le aziende sull’argomento.

Il Report Cyber Risk Self Assessment pubblicato sul sito di Unindustria descrive il progetto e contiene una survey che consente all’impresa un’auto analisi anonima per capire il livello di sicurezza e esposizione ad eventuali attacchi informatici, valutando il proprio rischio aziendale. Un lavoro che continua in collaborazione con il Gruppo Tecnico Cyber security di Unindustria e il Competence Center Cyber 4.0. Il lavoro da fare è moltissimo, ma su tutto il tema dell’ICT l’attenzione sta crescendo, in un lavoro che stiamo facendo insieme.

Una collaborazione sempre più necessaria a tutti i livelli, politici, istituzionali, dei centri di ricerca e imprenditoriali. Infrastrutture abilitanti, intelligenza Digitale, Cybersecurity, competenze digitali con un concreto impegno alla sostenibilità consentiranno il miglioramento dei servizi e la semplificazione dei processi.

 

In allegato l'intervista a cura di Nicoletta Picchio per Il Sole 24 Ore

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