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Imprese d'autore - 02/05/2023

COSTRUZIONI BOCCHI ROBERTO

RICETTE

Gli ingredienti del costruire? Uno soltanto: l’orgoglio dell’appartenenza. Storia di famiglia quella di Roberto Bocchi, di generazione in generazione, alla guida di un’azienda nel campo delle costruzioni. Un giovane tirato dentro la sua attività da chi prima di lui aveva percorso lo stesso tragitto. Il nonno Olindo prima, il papà Walter poi, nella ditta edile che conserva intatti valori e ideali, e dove una stretta di mano ha ancora il senso di un impegno scritto nero su bianco. C’è sempre qualcosa di affascinante dietro quel muro di mattoni che regala l’opportunità di vedere il mondo in maniera diversa e, perché no, fa pensare di poter provare perfino a cambiarlo mettendoci dentro tante missioni.

 

È l’orgoglio che porta a spenderti per questo mondo - dice Bocchi, per metà imprenditore, per metà filosofo - e quando ci stai dentro hai il piacere di confrontarti, di misurarti e di fare davvero qualcosa d buono.

 

 

PUNTI DI PARTENZA

Roberto Bocchi, una laurea in Economia ed un’avventura da sindaco di provincia che è servita a sperimentare, a guardarsi bene attorno per poi scegliere di fare l’imprenditore di professione.

Esperienze entusiasmanti che mi hanno aperto prospettive differenti e dalle quali ho imparato molto. Percorsi legati all’età grazie ai quali ho capito subito di essere piccolo in una realtà altrettanto a misura d’uomo. Punti di partenza che mi hanno forgiato e mi hanno fatto anche crescere.
Dai banchi della politica all’edilizia per questo imprenditore di terza generazione sia da parte di padre che di madre. Quasi una scelta obbligata, si potrebbe dire, segnata già negli anni del liceo e che torna prepotente sempre

 

 

perché il campo delle costruzioni ti consente di spaziare, cambiare prospettive e lasciare il segno del tuo passaggio.

 

 

 

GENERAZIONI

Nel Novecento a prendere l’iniziativa è nonno Olindo sul finire della Guerra. Ha appena 13 anni, parte da solo e si trasferisce a Roma dove sette anni più tardi è già alla guida della sua prima ditta edile. Sul versante materno anche il nonno di Roberto sceglie la strada dell’imprenditore edile nella Capitale ma lo fa a 45 anni: li chiamavano “palazzinari” allora quelli che come lui costruivano case e le vendevano. Più tardi tocca a papà Walter. Sono gli anni Sessanta e ha 25 anni: è tra i primi ad iscriversi alla Cassa Edile della Provincia di Rieti con la sua ditta diventata nel tempo storica, la “Costruzioni Edili Stradali Bocchi cavalier Walter”.

 

TI DO LA MIA PAROLA

Oggi il nome cambia in “Costruzioni Bocchi Roberto srl”, ma la filosofia è quella di sempre.

Ho fatto una scelta dettata da un momento emotivamente particolare ed ho deciso di portare la mia azienda a misura d’uomo rafforzando ancora di più la qualità - spiega Roberto - Chi chiede il nostro lavoro è perché ha avuto buone referenze, perché è sicuro che sappiamo mantenere la parola e gli impegni.

 

Una scelta che nel tempo ha ripagato, a costo di mandare all’aria pure le ferie di casa.

 

 

Oggi ci troviamo di fronte ad un bivio: o ristrutturare l’azienda nuovamente pensando un po’ più in grande oppure mantenere queste dimensioni, in attesa di sapere se mio figlio Alessandro vorrà seguire le mie orme.

 

La Costruzioni Bocchi Roberto spazia dall’edilizia pubblica a quella privata. Lavora per realizzare opere pubbliche, strutture di grandi dimensioni, campi sportivi, edifici di culto e per recuperare i centri storici della provincia di Rieti, soprattutto dopo la dura prova del sisma del 2016.

Ma nel cassetto c’è ancora qualcosa da tirare fuori.

A volte prevale il pessimismo perché intorno ci sono tante difficoltà che riguardano soprattutto le aziende edili meno strutturate. E poi nel futuro vedremo crescere tanti subappaltatori stranieri. Per il nostro territorio mi auguro che tutto vada bene, perché di aziende del settore che lavorano ad arte ce ne sono diverse. La nostra è un’imprenditoria sana, il nostro è un lavoro fatto di tanta passione. Io stesso amo molto la vita di cantiere: è una tradizione che diventa umana. La stella polare è stata quella di curare il nome che porto con me da generazioni e che ci fa essere riconosciuti come gente seria. È l’eredità che mi hanno lasciato i miei avi insieme a mio padre e spero di aver seminato bene nel tempo come hanno fatto loro prima di me, cercando di replicare il più possibile quanto ricevuto allora in un mondo oggi molto diverso.

 

 

Unindustria favorisce lo sviluppo
delle imprese del territorio di Roma,
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