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News - 23/06/2023

AI Insights, dobbiamo davvero fermare l'intelligenza artificiale? Intervista a Filippo Bianchini, Francesco Carlino, Marco Iacobelli e Alessandra Santacroce

Nuova puntata nel percorso di collaborazione tra la Sezione IT di Unindustria e Radio Activa Plus, che ha dato vita alla trasmissione Talk About IT. Ascolta il podcast!


In questo episodio di Talk About IT, serie podcast ideata dalla Sezione Information Technology di Unindustria e dalla Webradio Activa Plus, Marco Borgherese dialoga intorno a un argomento di importanza crescente e che di recente ha suscitato parecchio clamore: i rischi legati allo sviluppo incontrollato dell'intelligenza artificiale e le sfide che questo sviluppo pone.
 

Ospiti dell’intervista: l’avvocato Filippo Bianchini che segue l’evoluzione dei fenomeni legati alle nuove tecnologie, con particolare attenzione a legaltech, intelligenza artificiale e blockchain; il Founder & CEO di Neural Research, Francesco Carlino; Success Manager di Fuoricittà srl Marco Iacobelli che guida progetti digitali che fanno largo uso di modelli di AI e Alessandra Santacroce, direttrice delle Relazioni istituzionali di IBM Italia, funzione dedicata alla promozione del valore dell'innovazione nelle politiche italiane ed europee.
 

Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, aprendo nuove frontiere nella tecnologia e cambiando radicalmente molti aspetti della nostra vita. Tuttavia, con questo rapido sviluppo, sorgono anche preoccupazioni legate a un possibile futuro in cui l'AI superi l'intelligenza umana, dando vita a una "superintelligenza".
 

“Sottolineo che sono stato sorpreso da tutti questi allarmismi – interviene Francesco CarlinoPersonalmente penso ci siano dei rischi, ma non connessi a idee di singolarità o ad altre problematiche care alla letteratura fantascientifica. Penso questo perché l'intelligenza artificiale è ancora lontana da quella umana. I rischi reali sono connessi al loro essere degli strumenti potenti. L’uso di algoritmi di intelligenza artificiale comincia a essere diffuso e il rischio che possano fare danni seri è reale, come per tutti gli strumenti se usati male. A volte, nell’analisi dei dati, si creano degli automatismi così spinti e distaccati da controlli e supervisioni che un rischio reale è assolutamente comprensibile. Ma io sono del parere che l'AI sia prima di tutto una grande occasione. Sarà l'elemento che salverà le nostre società. Questo perché le nostre società sono diventate così complesse per essere gestite ‘manualmente’ da soli esseri umani.”

“Il GDPR si è preoccupato di normare decisioni completamente automatizzate perché abbiamo già avuto utilizzi giuridici di AI che sono andati male e bisogna stare attenti  - prosegue Filippo Bianchini mettendo in guardia proprio su un uso non normato dell'AI - Il riferimento valoriale può essere scivoloso e in tema etico non c'è assoluta concordanza. Non è per nulla di facile risoluzione la regolamentazione di principi etici di alto livello. Anche i principi presentano problemi di natura valoriale e dobbiamo prendere atto di una forte discordanza di opinioni. Pensiamo al famoso dilemma dl carrello e pensiamo al sistema valoriale europeo.”
 

“Forse bisognerebbe pensare all’intelligenza artificiale come a uno strumento che aiuta l'uomo e non pensare che sostituirà gli sviluppatori o altri professionisti, ma che andrà a supportarli e loro stessi saranno migliori.”Chi può decidere quale etica sia giusta? Sottolinea Marco Iacobelli.

Per affrontare queste sfide, è essenziale un approccio etico ell'implementazione e nello sviluppo dell'AI. Gli esperti di sicurezza informatica devono lavorare per sviluppare sistemi di difesa avanzati in grado di proteggerci da attacchi informatici sempre più sofisticati. Allo stesso modo, i ricercatori e gli sviluppatori devono considerare attentamente le implicazioni etiche delle loro creazioni, garantendo l'equità, la trasparenza e l'accountability.
 

Nonostante le potenziali minacce, l'intelligenza artificiale offre numerose opportunità.

 

“È fondamentale trovare un equilibrio tra l'ottimizzazione delle opportunità offerte dall'AI e la gestione dei rischi ad essa associati – spiega  Alessandra Santacroce - IBM non ha firmato il blocco per l'AI che ha portato avanti il Future of Life Institute. Noi non riteniamo, infatti, che fermare sia la mossa giusta da fare; invece, pensiamo che continuare a investire nella Ricerca e continuare a usare e implementare correttivi, sia regolatori che etici, sia la strada migliore. Puntiamo sull'etica multidisciplinare per trovare un equilibrio tra possibilità d'Innovazione e tutela dei diritti. Credo infatti che noi, aziende, abbiamo un ruolo importante per questo tipo di approccio etico. Abbiamo puntato su un sistema di governance e stiamo sviluppando un piano di formazione delle competenze. Non dimentichiamo che questa nuova tecnologia, sviluppata, però, da diversi anni, consente di portare enormi benefici. Per fare qualche esempio: nella Sanità, la ricerca di nuovi farmaci; poi, l'ottimizzazione dei processi produttivi e, ancora, l'ottimizzazione della comunicazione tra cittadino e PA.”
 

In conclusione, solo con un'impostazione consapevole dell'AI possiamo garantire che questa tecnologia rimanga un mezzo per il progresso, la prosperità e il benessere umano.
 

Per approfondire il tema, ascolta il podcast!

 

 

 

I protagonisti della puntata

Alessandra Santacroce

Direttrice delle Relazioni istituzionali di IBM Italia

Alessandra Santacroce dal 2008 è direttrice delle Relazioni Istituzionali di IBM Italia, funzione dedicata alla promozione del valore dell’innovazione nelle politiche italiane ed europee.

La sua carriera professionale include esperienze nella Pubblica Amministrazione e in aziende multinazionali, dove ha maturato competenze in aree come le politiche del lavoro e la sanità e nella gestione e coordinamento di team di lavoro a livello internazionale.

In IBM Italia, Santacroce è membro del Management Team, Presidente della Fondazione IBM Italia ed Executive Sponsors per la Cultural Diversity.

Rappresenta l’azienda all’interno degli organi associativi di riferimento. È Vice Presidente per le Multinazionali e i Mercati esteri di Unindustria e membro del Board di Valore D.
Laureata in Scienze Politiche presso l’Università La Sapienza di Roma, ha frequentato il corso di specializzazione in Gestione dell’Economia e dell’azienda all’lstituto di Management ISTAO di Ancona.

“Lecturer” presso diverse università, partecipa come speaker a convegni sulle politiche dell’ICT. È autrice di numerosi articoli e pubblicazioni su temi di politica economica.

 

 

Francesco Carlino

Francesco Carlino è CEO & Founder di Neural Research Srl, per cui dal 2018 ricopre anche il ruolo di direttore scientifico.

Dopo la laurea con lode in Filosofia del Linguaggio conseguita nel 1995 all’Università “Tor Vergata” di Roma, ha frequentato il corso di specializzazione post-laurea in Psicologia cognitiva e reti neurali dell’Università La Sapienza di Roma nel 2000-2001.

Dal 1997 al 2007 ha ricoperto il ruolo di analista IT per importanti compagnie del settore, nello specifico: dal 2007 al 2011 è stato Technical Director per Neurotech Srl (Roma); dal 2011 al 2018 Scientific Director per Neulos Visiotech Srl (Milano).

Dal 2013 è Professore straordinario presso l’Università Telematica Internazionale Uninettuno di Roma. In particolare è o è stato docente titolare dei corsi: “Human Machine Interaction” (2013); “Modelli computazionali delle scienze sociali e cognitive” (2016); “Tecnologie e teorie della mente” (2016); “Ergonomia cognitiva e Human Factor” (2020).  Inoltre, dal 2016 è capo redattore di “Journal of NeuroTechnology”.

Dal 2019 è amministratore della rete di imprese CONNECTOME.

 

 

 

Filippo Bianchini

L’avvocato Filippo Bianchini si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Perugia; nel 2006 ha fondato lo Studio Legale Bianchini e svolge attività principalmente nei settori: Data Protection & privacy, Diritto dell’IT e Diritto civile; si interessa, tra l’altro, di Computer Forensics e del contrasto ai fenomeni di cyberstalking e cyberbullismo. È un mediatore professionista.

Si occupa di gestione della sicurezza delle informazioni e della protezione dei dati personali e svolge attività di adeguamento al Regolamento UE 2016/679, di Data Protection Officer (certificato UNI 11697:2017) e di auditing (certificato Auditor/Lead Auditor di Sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni – UNI CEI ISO/IEC 27001:2013 e Valutatore privacy UNI 11697:2017).

Contemporaneamente all’attività professionale, ha frequentato corsi avanzati di Diritto sostanziale e processuale dell’Unione Europea; è docente di Informatica giuridica per la Scuola Forense “G. Gatti” dell’Ordine degli Avvocati di Perugia e docente del Master universitario in “Data Protection, Cybersecurity e Digital forensics” dell’Università per gli Studi di Perugia; è, inoltre, relatore in numerosi convegni in materia di Data Protection e cybersecurity.

È membro del Cybersecurity National Lab, nodo di Perugia, e dell’Internet of Things Council, nonché socio del Circolo Giuristi Telematici e dell’Associazione Informatici Professionisti.
Segue l’evoluzione dei fenomeni legati a Internet e alle nuove tecnologie, con particolare attenzione a Legal Tech, intelligenza artificiale e blockchain.

 

 

Marco Iacobelli

Affianca le aziende nell’analisi di esigenze ed obiettivi, al fine di co-progettare le soluzioni innovative che verranno utilizzate nel futuro prossimo. Dal 2019 è membro del board di Fuoricittà, genuine digital solution. Specialista del settore pharma & medical devices, guida progetti digitali che fanno largo uso di modelli di intelligenza artificiale.

 

 

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