Cyber security, Lazio prima regione in Italia per aziende

708 le imprese dedicate alla protezione dei sistemi informatici: l'86% proviene da Roma. 6mila gli addetti in totale

La prima regione in Italia per numero di aziende e personale impiegato nella sicurezza in rete è il Lazio. Ne parla oggi "Il Corriere della Sera" riprendendo anche il nostro recente report sul digitale.

CYBER SECURITY
Sul territorio si contano 708 imprese dedicate alla protezione dei sistemi informatici: danno lavoro a 6.000 addetti e generano 360 milioni di fatturato. L'86% proviene da Roma, che ospita sia grandi gruppi disposti a spendere per salvaguardare gli archivi immateriali sia enti chiave come l'Agenzia nazionale per la cyber sicurezza e il Polo strategico nazionale, che fornisce soluzioni cloud per la Pubblica amministrazione.

«Qui domanda e offerta sono cosi vicini che sinergie e investimenti si chiudono in breve tempo - fa notare Lorenzo Benigni, presidente del Gruppo tecnico cybersecurity di Unindustria. Occorre passare da un modello basato sull'acquisto di nuovi prodotti a uno incentrato sull'esternalizzazione della tutela dei propri dati, così da ridurre i costi di gestione e colmare la carenza di competenze».

Uno dei principali attori del settore è Leonardo: nello stabilimento di via Laurentina la ex Finmeccanica sviluppa tecnologie per elicotteri e veicoli spaziali. «Sia in ambito civile che militare facciamo sempre più affidamento sul supercalcolo, il cloud e i servizi satellitari - spiega Roberto Cingolani, ad e direttore generale di Leonardo. La produzione e la custodia dei dati devono essere difesi, motivo per il quale la filiera crescerà in modo esponenziale nel prossimo futuro».

Altra società rilevante del comparto è Almaviva, che dal quartier generale di Talenti da 40 anni digitalizza gli apparati pubblici. «Oggi è centrale assicurare integrità e disponibilità delle informazioni sanitarie dei cittadini - sottolinea Alberto Tripi, presidente di Almaviva. Pensare ancora che bastino i firewall è da illusi. La ricerca utilizza l'intelligenza artificiale per predire gli attacchi. E la Capitale, con il suo tessuto imprenditoriale e istituzionale, offre opportunità di sperimentazione uniche».

Ma le minacce sono all'ordine del giorno. Tra marzo e settembre di quest'anno in città si sono registrate il 120% in più di incursioni finalizzate a interrompere il funzionamento di alcune piattaforme rispetto allo stesso periodo del 2022. «Sequestri criminali a scopo di estorsione - chiarisce Corrado Giustozzi, esperio dell'associazione Clusit. In vista del Giubileo il Campidoglio ha messo insieme un coordinamento ad hoc, ma le più fragili sono le piccole aziende, nelle quali manca una seria cultura della sicurezza informatica».

In allegato l'articolo a cura di Mirko Giustini per Il Corriere della Sera.