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Foto gallery - 22/11/2023

Il settore Farmaceutico e Biomedicale nel Lazio: strategie di politica industriale

Policy paper realizzato da Unindustria con ICom e con il contributo della Camera di Commercio Frosinone Latina

 

Il settore farmaceutico e biomedicale è uno dei pilastri dell’ecosistema produttivo laziale e si colloca al primo posto tra le industrie manifatturiere regionali per valore aggiunto, stipendi distribuiti sul territorio e valore dell’export, e svolge un ruolo chiave per la sua importante partecipazione alla spesa in ricerca e sviluppo, oltre che per l’indispensabile apporto al benessere della popolazione e alla sostenibilità del sistema sanitario. Emerge dalla presentazione del policy paper "Il settore Farmaceutico e Biomedicale nel Lazio: strategie di politica industriale(qui il programma), realizzato con il supporto di ICom e con il contributo della Camera di Commercio Frosinone Latina, presentato ieri mercoledì 22 Novembre 2023 a Roma presso la Coffee House di Palazzo Colonna.

 

Per ricevere il Policy paper e l'Executive Summary scrivi a:

antonella.colonna@un-industria.it

 

TGR Lazio: intervista

al Presidente Angelo Camilli


Il settore è caratterizzato da forte innovatività ed è uno tra i più tecnologicamente avanzati nel panorama dell’industria italiana. Inoltre, ha da sempre un’elevata apertura commerciale e un alto grado di partecipazione alle catene internazionali del valore: a livello nazionale, la produzione del comparto farmaceutico e biomedicale è destinata per l’80% del suo valore al di fuori dei confini nazionali, una statistica che vede protagonista il Lazio - la principale regione esportatrice italiana di prodotti farmaceutici sin dal 2010, con una quota di quasi il 36% del totale nazionale in media annua, e la seconda regione italiana per numero di addetti in ricerca e sviluppo. Questo primato si è confermato anche nel 2022, quando è stato registrato un valore dell’export di €12,7 miliardi (+10,3% sul 2021), e un numero di impiegati nel sistema che supera le 12 mila unità (alle quali si aggiungono altri 14.200 addetti nell’indotto) occupati in più di 230 aziende. Una forza lavoro, inoltre, estremamente qualificata in tutte le diverse fasi della catena produttiva, con il 90% degli occupati in possesso di una laurea o un diploma. Importanti sono stati anche gli investimenti in ricerca e sviluppo, pari a €308 milioni nel 2022, che fanno del Lazio la regione che origina il 17% dei brevetti riconducibili all’ambito farmaceutico italiano. Sono infatti presenti 26 centri di ricerca specializzati nel settore, ai quali si affiancano 8 Università con dipartimenti di biomedicina.

 


Il polo farmaceutico nel Lazio riveste un ruolo cruciale anche nell'ecosistema sanitario regionale, in quanto le sue attività influenzano direttamente l'erogazione dei servizi sanitari e la spesa in sanità. L'ampia presenza di aziende farmaceutiche nell'area contribuisce in modo significativo all'offerta di farmaci e trattamenti innovativi, assicurando l'accessibilità a terapie avanzate e migliorando l'efficacia delle cure mediche fornite, oltre che contribuire in modo considerevole in termini di indotto e gettito fiscale. Nel 2020 le imprese dell’industria farmaceutica e biomedicale hanno infatti versato imposte per un valore pari a €175 milioni e hanno contribuito con €243,9 milioni di oneri di ripiano (il 9,68% del totale).


In un momento storico in cui l’Europa, reduce dalla crisi della pandemia da Covid-19, spinge per acquisire una migliore autonomia strategica industriale, l’Italia non può fare a meno di concentrarsi sui settori, come quello farmaceutico e biomedicale, che rappresentano un pilastro dell’ecosistema della ricerca, dell’innovazione e della competitività del Paese e delle singole regioni. Risulta dirimente la capacità di ogni singola regione di supportare le scelte di investimento delle imprese nel tempo. Tra i fattori di attrattività e di competitività, rilevano la stabilità politica ed economica, la certezza del diritto, la grandezza del mercato interno e il grado di partecipazione alle reti commerciali internazionali, ma anche fattori oggetto di interventi regionali: le politiche di incentivazione fiscale e semplificazione amministrativa, la pianificazione infrastrutturale e logistica, gli investimenti in materia di formazione e crescita delle competenze.


Il presente lavoro - che è frutto del confronto avvenuto con Unindustria e con le imprese ad essa associate dei settori farmaceutico e biomedicale – analizza ciascuno di questi fattori abilitanti dell’attività di impresa, con l’obiettivo di fornire spunti propositivi per la crescita del tessuto industriale, e quindi economico e sociale, del Lazio e contribuire al dibattito su questi temi.


Nello specifico, si individuano 9 proposte di policy per l’attrazione di investimenti e lo sviluppo del comparto farmaceutico e biomedicale sul territorio laziale:
 

1. Una strategia di medio-lungo periodo per il sistema salute nazionale

2. Accorciare le catene di fornitura, contrastando le dipendenze strategiche

3. Innovazione tecnologica e amministrativa

4. Rilancio degli investimenti pubblici e privati per il potenziamento delle infrastrutture e della logistica

5. Lazio: Zona Logistica Semplificata e Politiche fiscali.

6. Una regione “investor-friendly”

7. ITS e competenze - colmare lo skill-gap

8. Rome Technopole - la necessità di un long-term commitment

9. Istituzionalizzare il confronto - sinergie a supporto del Lazio

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