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Articolo - 31/07/2024

Automotive, il rilancio di Cassino con Zes e centro innovazione per l'indotto

La proposta elaborata da Unindustria al tavolo con il Governo. Borgomeo: "Urgente sostenere il cluster locale e l’intera componentistica italiana in questa fase di transizione: per le aziende significa riconvertire molte delle loro produzioni"

 

Chiusura estiva prolungata per il polo Stellantis di Cassino, con la riapertura prevista il 9 settembre e non invece il 26 agosto come inizialmente comunicato, con due settimane di cassa integrazione che si aggiungono alle ferie collettive. Una situazione che accomuna le principali fabbriche in Italia, da Mirafiori a Melfi, e che rappresenta un campanello d’allarme sullo stato dell’industria italiana dell’auto, stretta tra una transizione all’elettrico in stallo e una riconversione industriale per le imprese dell’indotto sempre più urgente.

 

In questo contesto si inserisce l’iniziativa di Unindustria Cassino che ieri durante un incontro con la Regione Lazio, in Commissione Industria, ha presentato una serie di proposte a sostegno della filiera auto del territorio, cresciuta intorno allo stabilimento Stellantis di Cassino.

 

«Abbiamo affidato il dossier alla vicepresidente della Regione, Roberta Angelilli, che lo presenterà al Governo nell’incontro del 7 agosto - anticipa il Presidente di Unindustria Cassino Francesco Borgomeo - crediamo sia urgente sostenere il cluster locale e l’intera componentistica italiana in una fase di transizione che per le aziende significa riconvertire molte delle loro produzioni». Due i temi al centro del documento, la proposta di introdurre una Zes di Filiera, Zona economiche speciale, dunque, legate non alla geografia ma alla specializzazione produttiva, e la creazione di un Centro di innovazione e ricerca focalizzato sulle imprese della componentistica auto.

 

«L’iniziativa di una Zes di filiera - spiega Borgomeo - riguarda l’area di Cassino e la regione Lazio ma anche tutti quei distretti automotive che si trovano nelle regioni del Nord e del Centro Italia e che dunque non hanno aiuti mirati a sostegno degli investimenti necessari alla riconversione. Di fronte ad una trasformazione del settore automotive così radicale, servono strumenti straordinari a sostegno delle imprese, a cominciare dalla cassa integrazione per transizione, che è rimasta finora sulla carta».

 

Il cluster automotive laziale - una cinquantina di aziende per un totale di 5mila addetti - è nato intorno allo stabilimento di Piedimonte San Germano, storico presidio industriale di Fiat, oggi Stellantis, dagli anni Settanta. Oggi ha all’attivo la produzione di Alfa Romeo Giulia e Stelvio e della Maserati Grecale. «Questo patrimonio di aziende e di knowhow è minacciato da una transizione all’elettrico dettata dall’Europa, con tempi serrati difficilmente sostenibili per le imprese, e dalle incertezze legate al futuro del marchio Maserati» spiega Borgomeo [...].

 

La proposta di un Centro di ricerca dedicato alle imprese dell’automotive ha nella logica del cluster, spiega Borgomeo, «il suo punto di forza, un po’ come è stato per il lavoro fatto con Fincantieri culminato nella scelta di insediare a Cassino il nuovo stabilimento per la produzione di batterie al litio». L’idea è quella di far leva sul contributo del sistema delle Università, sul ruolo delle stesse imprese e di Stellantis. «Se si va a ruota si rischia di restare indietro - aggiunge Borgomeo - bisogna invece partire dal know how delle imprese presenti tra Latina e Frosinone, che si sono internazionalizzate e che vanno sostenute per accelerare innovazione e ricerca».

 

Elettrificazione, nuovi vettori energetici, materiali innovativi, automazione, infrastrutture di mobilità e tecnologie Ict sono gli ambiti di interesse su cui puntare. La transizione si presenta con una complessità enorme, insiste Borgomeo, «servono allora strumenti specifici per il settore automotive, per affrontare transizione, accelerare la riconversione, diversificare i business e riqualificare le aziende sostenendo gli investimenti». La specializzazione produttiva dello stabilimento Stellantis di Cassino, che si focalizzerà su modelli full electric nella parte più alta del mercato, «ricade sull’intero indotto, la ricerca deve essere il collante per accompagnare questa transizione e favorire la specilizzazione delle nostre imprese» conclude Borgomeo.

 

In allegato l'articolo a cura di Filomena Greco per Il Sole 24 Ore.

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