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Adnkronos Ultim'ora - 15/11/2024 18:06:00

Ue: cresce piano, manovra Italia in 'direzione giusta' ma Pil limato/Adnkronos

Bruxelles, 15 nov. (Adnkronos) - Dopo un “lungo” periodo di stagnazione, l'economia europea torna “lentamente” a crescere, mentre prosegue il processo di riduzione dell'inflazione. Il Pil dell’area euro, secondo le previsioni economiche d’autunno pubblicate dalla Commissione, dovrebbe aumentare dello 0,8% nel 2024, in termini reali, per accelerare all'1,3% nel 2025 e all'1,6% nel 2026. Rispetto a maggio, quando erano state diffuse le ultime proiezioni della Dg Ecfin, rimane invariata la stima per il 2024, mentre quella per il 2025 viene limata di 0,1 punti percentuali. Per il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, “dopo un 2023 molto difficile”, l’Europa “è tornata a crescere, ma ad un ritmo modesto, molto moderato". Tuttavia, “ci sono alcune buone notizie, che vengono dal fatto che l'inflazione cala e quindi il recupero di potere d'acquisto delle famiglie è in corso”. Buone notizie anche sul fronte del lavoro: “Dalla pandemia in avanti, nell'Unione Europea, si sono creati 8 milioni di posti di nuovi posti di lavoro. E' il livello di disoccupazione è il più basso da sempre”, sottolinea l'ex premier. Le incertezze, però, ha aggiunto Gentiloni, “sono molto forti e derivano chiaramente dalle guerre” in corso in Ucraina e nel Medio Oriente, oltre che dal rischio che Donald Trump, una volta insediato alla Casa Bianca, possa imporre dazi sulle importazioni dall’Ue. Per il commissario, una "possibile svolta protezionista nella politica commerciale Usa" sarebbe "estremamente dannosa per entrambe le economie", quella europea e quella americana. Comunque, in Europa la morsa dell’inflazione si va allentando: nell'area euro è vista al 2,4% nel 2024, più che dimezzata rispetto al 5,4% del 2023, al 2,1% nel '25 e all'1,9% nel '26. Per il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, dovrebbe convergere verso il 2% nell’ultima parte del 2025. La disoccupazione nell’Eurozona è attesa al 6,5% nel 2024 e al 6,3% nei successivi due anni. Nell’Ue in ottobre ha toccato il 5,9%, un nuovo minimo storico. Per quanto riguarda i bilanci degli Stati membri, il deficit medio scende dal 3% di quest'anno al 2,9% del prossimo e al 2,8% del 2026. L’economia italiana si muove in linea con il resto d'Europa: per la Dg Ecfin, che quest'anno non ha pubblicato le previsioni estive, l'economia del nostro Paese crescerà dello 0,7% nel 2024 (rispetto al +0,9% stimato in primavera) e dell'1% l'anno venturo (contro +1,1%), per poi salire dell'1,2% nel 2026 (ultima nelle stime per quell’anno, ma si tratta, appunto, di previsioni a due anni). Tra i grandi Paesi dell’area euro, la Germania, ex locomotiva d’Europa, è ancora ferma, con il Pil a -0,1% nel 2024 dopo il -0,3% del 2023; dovrebbe riprendersi nel 2025 (+0,7%) e nel 2026 (+1,3%). La Francia sale dell’1,1% quest’anno, dello 0,8% il prossimo e dell’1,4% nel ’26. La Spagna continua ad essere un'eccezione: mantiene tassi di crescita nettamente superiori alla media (+3%, +2,3% e +2,1% rispettivamente), sostenuta dai consumi interni e dal buon andamento del turismo. Per la Commissione “l’evoluzione positiva della spesa dei consumatori dovrebbe essere sostenuta dalla dinamica creazione di posti di lavoro e dai guadagni di reddito in termini reali delle famiglie”. L’Olanda cresce dello 0,8% quest’anno, dell’1,6% il prossimo e dell’1,5% nel 2026. Fuori dall’euro, la Polonia segna +3%, +3,6% e +3,1%, rispettivamente, la Romania +1,4%, +2,5% e +2,9%. Per quanto riguarda i conti pubblici, sui quali la Commissione si concentrerà maggiormente a Strasburgo il 26 novembre, l’Italia tiene il deficit sotto controllo, riportandolo sotto la soglia del 3% del Pil nel 2026, secondo le proiezioni, grazie a consistenti avanzi primari (la differenza, positiva, tra spese dello Stato ed entrate, al netto del costo del debito pubblico). Tuttavia, fatica a contenere il debito pubblico che, per gli effetti ritardati del Superbonus edilizio, continuerà a salire almeno fino al 2026, quando supererà il 139% del Pil. Per Gentiloni, è "abbastanza assodato" che la misura decisa dal governo Conte bis, malgrado le "ragioni comprensibili" che l’hanno ispirata, è "uscita fuori controllo". Nel complesso, osserva, ha avuto un impatto più "negativo" che positivo sull'economia italiana. Sale anche il debito pubblico della Francia, che supererà il 117% del Pil nel 2026. Il giudizio della Commissione sulla manovra economica dell'Italia arriverà tra un paio di settimane a Strasburgo, ma Gentiloni ha dato atto al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti di aver dimostrato “serietà” nella gestione dei conti dello Stato. In Italia, ha detto, “i problemi ci sono. La medicina immediata credo che sia serietà nei conti pubblici, e penso che la legge di bilancio vada grosso modo in questa direzione, anche se noi daremo le nostre valutazioni negli ultimi giorni di novembre”, nell’ultima conferenza stampa di Gentiloni da commissario all’Economia. Sempre che la von der Leyen due entri in carica il primo dicembre, cosa che resta probabile ma non è certa, viste le tensioni che sono esplose nella maggioranza questa settimana. Il commissario ha anche ricordato che l’attuazione del Pnrr per l’Italia, che dovrà giocoforza fare economie per riportare il debito sotto controllo, nel 2025 e nel 2026, se adeguatamente “messo a terra”, darebbe una spinta aggiuntiva alla crescita economica. E ha ripetuto, citando i rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi, che l’Ue dovrà fare una “montagna” di investimenti. Con molti Stati impegnati a rimettere in ordine i bilanci dopo le spese per Covid e guerra in Ucraina, per Gentiloni "il sentiero è stretto", come diceva quasi un decennio fa Pier Carlo Padoan. Secondo Gentiloni, una parte degli investimenti, per “beni pubblici europei”, dovrebbe arrivare grazie a “finanziamenti comuni”. E’ un leitmotiv, questo, che la Commissione ripete da un po’. Il riferimento principale è a progetti comuni nel campo della difesa: su questo fronte il gruppo dei Paesi Frugali, tradizionalmente ostile a qualsiasi cosa che possa far pensare agli eurobond, si è diviso, perché il fianco orientale (Paesi Baltici, Svezia, Finlandia, altri Paesi come la Polonia), per motivi geografici di vicinanza alla Russia, che è tornata ad essere una minaccia, comprende la necessità di utilizzare meglio le economie di scala a livello Ue per razionalizzare e ottimizzare l'ingente spesa europea nel settore militare. La prima a proporre un fondo per la difesa, da 100 mld di euro, è stata la prossima Alta Rappresentante, Kaja Kallas, che è estone.

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